Non mi è proprio mancata questa strada. Dopo un'estate fantastica, piena di risate e giochi, dover ripercorrere questa via per arrivare in quel posto chiamato scuola è una vera tortura.
Quel posto dove ogni libertà è annullata, dove non ci sono divertimenti ma solo regole.
Quel posto che per molti non serve solo per apprendere, ma anche a socializzare con ragazzi o ragazze nuove. Questa scelta però penso non sia adatta a me.
Sono una ragazza solitaria, timida, silenziosa, quella che siede all'ultimo banco e non parla mai con nessuno. Non ho molti amici, anzi diciamo pure che ne ho solo una, Lily.
E diciamo anche che i ragazzi della mia età si divertono più a prendermi in giro per il mio aspetto fisico e il mio carattere oppure a farmi scherzi, più che a parlarmi o divertirsi con me.
A dirla tutta, non ho proprio voglia di incontrare di nuovo i miei compagni di classe. Ho passato queste vacanze in pace ed armonia, con la sola compagnia di serie TV e dei lib-
SPALSH!
Oh, ti prego, non un'altra volta!
Va sempre così, mi perdo tra i miei pensieri ed ecco che qualcosa va storto.
Ma quando imparerò a stare più attenta?!
Abbasso gli occhi sui miei vestiti e mi ritrovo piena di fango. Quella maledetta pozzanghera!
Ora come faccio? Arriverò in ritardo se tornerò a casa a cambiarmi e proprio non voglio arrivare tardi il primo giorno di scuola. In effetti, non voglio nemmeno presentarmi conciata così, ma quali alternative ho?
In fondo non sono bellissima, i ragazzi non mi noteranno neanche.Ed invece mi sbagliavo. Sembra proprio che non facciamo altro che osservarmi con tanto d'occhi mentre attraverso i corridoi enormi del liceo. Io sorrido imbarazzata ed a ogni mio passo sento risate e schiamazzi inseguirmi. Alcuni mi fermano soltanto per fare battute deficienti del tipo "Ginny, cos'hai fatto oggi, una doccia con il fango al posto dell'acqua?!" oppure "Stai facendo una maschera di bellezza ai tuoi vestiti, eh Ginny?"
Ricorda, l'unica cosa da fare è andare avanti e non curarsi di loro e di ciò che dicono. Lo hai sempre fatto è continuerai a farlo.
Mentre continuo a ripetermi queste parole nella mente, ecco che appare Lily.
Mi spunta un sorriso spontaneo sulle labbra e involontariamente faccio per abbracciarla, ma trovo una mano tra me e lei. È la sua, mi sta facendo segno di fermarmi.
Con un'espressione interrogativa sul volto, apro la bocca per domandarle il perché di questo distacco, ma ecco che la risposta arriva.
Mi ero completamente dimenticata del fango per un attimo. Richiudo la bocca e comincio a fissarmi i piedi, aspettando che lei dica qualcosa, qualsiasi cosa.
"Cosa ti è successo questa volta?" chiede Lily.
"Beh, stavo camminando tranquillamente per venire qui a scuola, quando calpesto per sbaglio un'enorme pozzanghera di fango e mi sporco tutta..."
"Fammi indovinare, eri immersa nei tuoi pensieri?"
Annuisco e lei fa un cenno con il capo di comprensione.
"Dai su, vieni con me in bagno, proviamo a levarti almeno un po' del fango" mi dice porgendomi la mano per condurmi nel bagno delle ragazze.Dopo aver fatto una sorta di lotta con l'acqua, io e la mia migliore amica ci siamo dirette in classe, io ancora sporca di fango e lei per metà bagnata.
Alla prima ora abbiamo fisica.
La professoressa entra e subito inizia a fare l'appello.
"Carso Linda" urla la prof e subito la mano di Lily scatta su.
"D'Antonio Simone"
Appena sento questo nome, una rabbia interiore mi invade tutta. Ho sperato per tutta l'estate che questo ragazzo avesse cambiato classe, che se ne fosse andato in un'altra città, magari in un altro mondo, basta che lontano da me.
"Evans? Evans?! Non c'è?!" sento dire.
"No, no, sono io" dico timidamente e alzo la mano.
Sento gli occhi di tutti puntati addosso e questa cosa non mi piace.
Non mi piace per niente.
Vorrei sprofondare, scomparire dalla faccia della Terra.
"Evans, se qualcuno ti chiama, sei pregata di rispondere. E poi ti sembra lecito presentarsi conciata così a scuola?" mi richiama alterata la prof.
"Ho avuto un piccolo incidente fuori da scuola, mi scusi" dico imbarazzata.
Ed ecco che tutti i miei compagni di classe iniziano a ridere a più non posso, senza pudore, inventando il mio nuovo soprannome: FangoWoman.Oramai sono diventata il nuovo zimbello della scuola: non c'è persona che incontro che non mi lasci stare. Solo Lily riesce a consolarmi e starmi accanto.
È strano come, pur non essendo di certo popolare a scuola, tutti mi conoscono.
Dovrei esserne felice, ma purtroppo sono conosciuta solo per le tante figuracce che ho fatto.Quando finiscono le prime cinque ore di questo nuovo anno scolastico, un peso sullo stomaco finalmente mi lascia in pace. Senza guardare nessuno, mi incammino a passo svelto, quasi correndo, verso casa. Dopo dieci minuti sono già sotto la doccia, con tutti i vestiti. Non ce la farò a sopportare un altro anno così.
Già l'anno scorso è stato un disastro: quasi ero diventata una vittima del bullismo.Esco dalla doccia ed indosso un abbigliamento per stare comoda.
In cucina trovo mamma: le corro incontro e comincio ad abbracciarla e baciarla tutta. È la persona più bella e dolce al mondo, quella che io amo di più, è il mio modello da seguire. Vorrei diventare come lei.
Non l'ho vista un giorno senza il sorriso, è sempre impeccabile, così bella!
Poi mi guardo allo specchio e non vedo alcuna somiglianza con lei: mamma ha dei lunghi capelli lisci e biondi, io ricci e neri, lei occhi azzurri, io marroni, lei alta e magra, io media altezza e leggermente sovrappeso.
Spero solo di essere come lei almeno dentro.
"Non mi racconti come è andata oggi?" mi chiede.
"Lasciamo perdere, sono andata a scuola sporca tutta di fango..." ed inizio a spiegarle l'accaduto.
Lei ascolta interessata, un po' divertita un po' contrariata, ma non commenta.
Mamma è dolcissima, premurosa, sempre presente, ti aiuta se hai bisogno, sempre allegra. Nessuno e dico nessuno non può non innamorarsene.
Nessuno, tranne mio padre.
L'ha solo usata. Dopo il loro matrimonio e la mia nascita, ha lasciato me e la mamma, con tutti i problemi sulle sue spalle, senza nessun avviso, senza nessun motivo.
Nonostante io sappia tutto ciò, lei non fa che parlarmene bene, ne è ancora pienamente innamorata.
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Resterai con me?
RomanceGinevra Evans, da tutti chiamata Ginny, non è la tipica ragazza popolare, circondata da una miriade di amici e che va solo a feste. Anzi, si potrebbe dire di essere l'esatto opposto. Solitaria, un po' nerd, studiosa, non bellissima, spesso vittima...