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L'estate stava finendo, forti temporali erano sempre meno rari e oscuravano il cielo di gran parte dell'Italia, era al Nord dove la situazione era peggiore, c'erano già stati diversi disastri a causa del mal tempo che aveva trovato impreparati gran parte dei cittadini italiani, tutti speravano di poter godere ancora per qualche settimana del bel tempo che, per mesi, li aveva viziati a tal punto da farli abituare a tale clima.
A Milano era da poco finita una grande tempesta che aveva costretto in casa gran parte degli abitanti milanesi, il cielo continuava ad essere grigio e cupo mentre grossi nuvoloni, che non promettevano nulla di buono, regnavano tra le case, gli uffici e i negozi che si trovavano in città.
Tra tanti edifici, di grande altezza, ce ne era uno che sovrastava gli altri con il suo aspetto imponente, era facilmente individuabile per via della sua altezza superiore a tutti gli altri che lo circondavano, il piccolo giardino che circondava la sua entrata era pieno di fiori di vario tipo e piante che sembravano essere amorevolmente, e costantemente, curate ma c'era qualcosa, in particolare,che richiamava l'attenzione dei passanti, in alto, sul grande muro bianco, c'era una scritta color oro che non passava, di certo, inosservata "Warner Music", questo recitava la scritta colorata, affiancata dal solito simbolo blu appartenente alla società, tutti, anche se solo per qualche istante, si fermavano ad osservare la casa discografica e sognavano quanto potesse essere bello lavorare lì dentro, essere un cantante di successo e vivere di musica e di passione ma, purtroppo, per alcuni era destinato ad essere solo un sogno ma c'era qualcuno che invece aveva lottato per realizzarlo e, dopo tanto penare, poteva dire di avercela fatta.
Tra quelle persone, coraggiose le si potrebbe definire, c'erano due ragazzi, poco più che ventenni ma con un grande potenziale, Benjamin e Federico, questi erano i loro nomi, che dopo tanti anni di porte in faccia e di sconfitte avevano trovato il loro posto nella musica.
I due si erano conosciuti cinque anni prima, quasi sei, e ad accomunarli fin dal primo momento era stata proprio la musica e nonostante la distanza dovuta al trasferimento in Australia del più grande, Benjamin, non avevano mai smesso di provarci fino a vedere realizzati i loro sogni ma con il passar del tempo non era più solo la musica ad accomunarli ma anche altro, qualcosa che nessuno dei due aveva previsto, che partiva dal cuore e finiva alla mente.
Giorno dopo giorno, Benjamin e Federico, capirono che quello che provavano nei rispettivi confronti non era semplice amicizia, e neppure fratellanza, era qualcosa che Federico aveva già provato nei confronti della sua ex fidanzata e qualcosa di cui Benjamin aveva letto in tanti libri ma che non aveva mai provato, era amore, i due ragazzi si amavano come mai avevano fatto in vita loro.

-"Federico!" Una voce riecheggiò nella casa discografica quasi vuota in quel momento.
Era ora di pranzo e gran parte dei lavoratori erano andati via, solo poche persone erano rimaste all'interno della casa discografica per risolvere alcune cose.
-"Sono qui!" Rispose il ragazzo e si mise comodo sul divano con il suo cheeseburger .
Uno sbuffo riempì il corridoio seguito, subito dopo, da dei passi che si recavano nella direzione del biondo.
-"Ma mangi sempre?!" Chiese ridendo.
-"Zitto e vieni a mangiare con me." Rispose Federico e gli fece spazio sul divano grigio.
-"Poi non lamentarti se ingrassi." Gli intimò il ragazzo e si passò una mano tra il folto ciuffo.
-"Tanto anche se ingrasso resto sempre il tuo piccolo o mi sbaglio, Benjamin?" Chiese quasi divertito il più piccolo.
Benjamin alzò gli occhi al cielo e si sedette sul divano.
-"Se ingrassi sarai il mio piccolo grassone." Disse sorridendo e gli rubò un bacio.
-"Dai, zitto e mangia, non abbiamo molto tempo." Rispose Federico e diede un morso al suo panino.
-"Lo so, lo so." Cantilenò il moro e prese dal sacchetto del McDonald's il suo cheeseburger. "Non vedo l'ora di vederti vestito come un principe." Aggiunse e lo guardò sott'occhio.
-"Ma non sarò vestito come un principe." Disse il minore mentre le sue guance si tingevano di rosso.
Benjamin si allungò verso di lui e poggiò il mento sulla sua spalla.
-"Tu sei sempre un principe." Gli sussurrò all'orecchio. "Il mio." Aggiunse.

Benjamin e Federico avevano passato tutto il pomeriggio e parte della serata a scattare delle foto per il loro secondo CD.
I due erano molto soddisfatti del lavoro svolto, avevano impiegato mesi di lavoro e passione per realizzare quel CD che, da lì a breve, sarebbe stato tra le mani di tutti coloro che avevano scelto di seguirli, 0+, questo era il nome che avevano scelto per la loro seconda 'creatura', i due ragazzi, nel cuore della notte, avevano scoperto di avere lo stesso gruppo sanguigno e a loro sembrava essere il nome perfetto, una cosa in più che li accomunava.
-"Sono stanchissimo!" Esclamò Federico e si lasciò cadere a peso morto sulla sedia del ristorante dell'albergo dove alloggiavano che, al momento, era quasi vuoto data l'ora.
-"E sei bellissimo." Rispose Benjamin sorridendo e si sedette accanto a lui.
Nonostante la loro relazione fosse ancora nascosta, Benjamin non si era risparmiato dal guardarlo intensamente, la giacca nera fasciava perfettamente il fisico di Federico e, grazie ai primi bottoni sbottonati, lasciava intravedere parte di quel petto che Benjamin avrebbe riempito di baci e di ti amo soffocati contro la sua pelle calda e abbronzata, non c'era un solo giorno in cui il moro non si sentiva fortunato ad averlo nella sua vita.
Il più piccolo gli sorrise e allungò la mano per poggiarla sulla sua.
-"Sono davvero felice di poter condividere tutto questo con te." Disse.
-"Sei felice di condividere il tuo sogno con me?" Chiese il moro sorridente.
-"No, sbagli." Rispose il più piccolo.
-"Sbaglio?" Ripetè Benjamin.
-"Si." Annuì Federico. "Il mio sogno sei tu." Aggiunse.
Un ampio sorriso comparve sul volto del moro che gli strinse la mano e gli diede un bacio sul dorso.
-"Ti amo." Sussurrò.
-"Ti amo anche io, tantissimo." Rispose il minore. "Ho un regalo per te." Aggiunse e si sistemò sulla sedia.
-"Un regalo? Ma non dovevi." Disse il più grande.
-"Tu mi regali felicità tutti i giorni, è il minimo che possa fare per te." Spiegò Federico e si alzò. "Torno subito." Disse.

Pochi minuti dopo Federico fece ritorno al ristorante con il suo regalo stretto tra le mani, era ben custodito in una busta scintillante azzurra.
-"Ecco a te." Disse e gli porse la busta.
Benjamin lo guardò sorridente e, velocemente, scartò il regalo rimanendo a bocca aperta.
-"Oddio!" Esclamò incredulo.
-"Ti piace?" Chiese il più piccolo e si risedette al suo posto.
-"Tantissimo!" Rispose il moro. "Non mi aspettavo che tu mi regalassi una polaroid, è sempre stato il mio sogno averne una." Continuò allegro e sistemò la macchinetta.
Federico gli sorrise e prima che potesse rispondere si ritrovò l'instax Mini nera che aveva appena regalato al suo ragazzo puntata in faccia e, pochi istanti dopo, una foto raffigurante lui sorridente uscì dalla camera.
-"È bellissima." Disse Benjamin che guardava felice la foto.
-"Sei davvero bravo a fotografare." Ammise il minore.
-"Perché tu sei la mia musa ispiratrice." Rispose il moro e si morse il labbro.
-"Ah Benjamin." Sospirò Federico. "Mi fai impazzire." Aggiunse con un sorriso stampato sul volto e abbassò la testa verso la tavola per evitare che l'altro vedesse il suo rossore, pur sapendo che Benjamin amava la sua timidezza.
In quel momento una nuova foto fuoriuscì dalla polaroid, una nuova foto di Federico che Benjamin avrebbe scrutato in ogni particolare fino ad imprimerla nella sua mente, voleva ricordare, per sempre, ogni dettaglio di Federico.
Il biondo prese la foto e la guardò qualche istante.
-"È davvero bella." Ammise e prese il suo cellulare per fotografarla.
-"Cosa fai?" Chiese curioso il maggiore che ripose la camera sul tavolo.
-"Voglio postarla sui miei social, voglio che anche le nostre fans vedano quanto sei bravo a fotografare." Rispose il più piccolo e scattò la foto lasciando intravede la polaroid, dove lui sorrideva, scattata poco prima. "Ecco qui." Aggiunse dopo qualche istante.
-"Voglio creare un album con tutte tue, e nostre, polaroid." Disse Benjamin.
-"Mi sembra un'idea bellissima." Sorrise il biondo e prese la polaroid. "Facciamone una ora." Continuò.
Prima che il più grande potesse rispondere e chiedere cosa intendesse si ritrovò le labbra sottili e rosee di Federico attaccate alle sue, si sentì in paradiso a quel contatto perché Federico era il suo angelo.
Quando i due si staccarono una nuova foto, raffigurante loro due mentre si baciavano, era fuoriuscita dalla macchina fotografica.
-"È bellissima." Sussurrò Federico e poggiò la sua testa su quella dell'altro.
-"Questa non la postiamo, però." Disse sorridente Benjamin e gli baciò il capo.
-"Non la postiamo." Rispose, altrettanto sorridente, il più piccolo e gli diede un bacio a stampo. "Però voglio fare una cosa." Aggiunse.
-"Cosa?" Chiese curioso il moro.
Federico si leccò il labbro, estrasse un pennarello nero dalla sua giacca, che portava sempre dietro in caso di autografi improvvisi, e prese la polaroid per scrivere qualcosa sul dietro.

«Darò tutto me stesso a te
sei la mia fine e il mio inizio
anche quando perdo, alla fine sto vincendo.»

Photos || Fenji/OS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora