Capitolo 1-L'incubo che tormenta

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-Pumt, Pumt- sangue colava, poi altro, e infine altro ancora.
Scendevano lentamente le goccie dalla mia mano fino ad atterrare sul pavimento, che lentamente si sporcava.
-Ti piace, non è così?- una voce cupa, proveniente dalla persona che lentamente picchiettava il chiodo col martello.
Strinsi i denti, dolorante.
-Non mi avrai!- gridai, non so nemmeno io per quale motivo, non controllavo corpo nè  corde vocali. Sentivo solo il dolore che la persona mi infliggeva, ed era insopportabile.
-Ti fa soffrire ciò, non è vero?- disse quella voce cupa, continuando a picchiettare, finendo il lavoro sulla mano sinistra, che non smise però di gocciolare nè di pulsarmi.
Anzi, quando ebbe finito il dolore aumentò, e nemmeno di poco.
Iniziò a inserire maggiormente pure il chiodo della mano destra, quella con cui scrivevo.
Il dolore fu maggiore, perché c'erano più muscoli in quella mano.
Gridai, gridai finché non ebbi più fiato in corpo.
Il dolore era diventato straziante, di molto pure.
Avevo finito lacrime da versare, grida da far uscire e energia per resistere.
Eppure il sangue non smetteva di gocciolare, e nemmeno il cuore di battere, pompando ancora altro sangue alle mie mani, che lentamente lo espellevano.
Quella specie di creatura ombrosa, che teneva in mano il martello infine si mise in ginocchio, facendo affondare ancora di più il chiodo che mi teneva unito i piedi.
La mia espressione facciale diventò ancora più dolorante. Il dolore stava diventando fin troppo straziante, non resistevo. Il sangue che intanto era colato aveva formato un enorme chiazza di sangue.
-Quanto è bel far soffrir la gente, mi piace da morir- iniziò a canticchiare l'ombrosa creatura.
-Smettila, non è divertente- riuscì a dire con un tono sottilissimo.
Continuando a canticchiare, la creatura si alzò lentamente, posò il martello che aveva usato per provocarmi tutto quel dolore, e senza ancora farsi vedere in volto, si avvicinò dinuovo a me, la sua vittima, e prese una delle mie mani.
Iniziò a spostarla avanti e indetro mantendendola all'interno del chiodo.
Il dolore che provai in quel momento era completamente indescrivibile.
-Mostrati! Voglio vedere che mi sta facendo ciò!- gridai con l'ultimo fiato in gola che avevo.
Il mostro ridacchiò divertito e continuò il suo lavoro con la mia carne.
Infine, di colpo arrivò davanti a me, la sua vista mi spaventò.
Il nero, giaceva in quel mantello che lo ricopriva.

Mi svegliai di soprassalto.
-Cazzo- bisbigliai guardandomi le mani, erano lividate, e facevano ancora male.
A quel punto mi alzai dal letto, e mi guardai i piedi, anche lì ero pieno di lividi violacei.
Che mi è successo? Mi chiesi ancora spaventato dall'incubo così reale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2016 ⏰

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