Il re senza corona

Un re. Un re tiranno. Un dittatore. Ecco cosa era diventato. Le immagini scorrevano senza sosta nella sua mente. Lui che urlava ai suoi compagni. Le alzate sempre più veloci. E quel momento, quando al re era caduta la corona. Quando non c'era stato più nessuno a schiacciare sulla sua alzata. Quando era stato mandato in panchina. Quando tutto era finito. E poi il buio. Il buio più totale. Un enorme senso di vuoto, di perdita. E quel nero assoluto lo trascinava nell'oblio senza dargli via di scampo...
Ma, ad un tratto, due occhi nocciola e un sorriso, quel sorriso, apparvero in quell'oscurità che lo aveva catturato. Quel sorriso genuino, onnipresente, quel sorriso che anche se diceva di odiare rallegrava le sue giornate, quel sorriso che veniva regalato solo a lui, quel sorriso. E rimase senza fiato Kageyama. Rimase senza fiato perché quel sorriso era talmente bello che venne da sorridere anche a lui. Anche lui voleva sorridere. Anche lui voleva essere felice, e con quel sorriso riusciva ad esserlo. Dimenticava il passato, il futuro, tutti i ricordi e rimanevano solo lui e quel sorriso. O meglio, il proprietario di quel sorriso. Quel ragazzo dai capelli color del tramonto, troppo basso per la sua età, sovreccitato perennemente, estremamente seccante, sì, ma anche estremamente gentile e genuino. Quel ragazzo che lo aveva tirato fuori dalla sua prigione personale per mostrargli la bellezza del mondo. Quel ragazzo che nonostante il suo comportamento infantile era rimasto. Non lo aveva abbandonato. Aveva schiacciato. Una, cento, mille volte. Ormai avevano perso il conto. Quel ragazzo che, Kageyama ormai lo sapeva, non lo avrebbe mai abbandonato. Quel ragazzo che ormai era in tutti i suoi sogni. Quel ragazzo che per molto tempo era stato il suo di sogno. Quel ragazzo che ora dormiva beatamente accanto a lui, senza più veli a separarli, entrambi con ancora la sensazione delle labbra dell'altro sulle proprie, sulla pelle, dappertutto. Quel ragazzo che ora stava stringendo a se come per accertarsi della sua esistenza, come se potesse scoprirlo solo un sogno. E, Kageyama pensava, se questo é un sogno, per favore, non svegliatemi.

*Angolino*
Hem... Meow