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                                          12_09_2016

Caro diario,
Oggi è stato il primo giorno di scuola; inizialmente avevo paura perché non sapevo cosa aspettarmi. I professori non sono stati così terribili, anzi, sono stati tutti molto comprensivi e solari. Uno particolarmente, il professor Robert Brown, insegna matematica e non vedo l'ora di iniziare. So che non è una cosa normale tra le ragazze del giorno d'oggi ma io mi ritengo diversa: non migliore, solo diversa.
Ricordi Zoey? Ti parlai di lei un anno fa, quando la trovai seduta sulla scalinata della scuola con le lacrime agli occhi perché, da quel che ho capito, sua sorella aveva lasciato la città per continuare gli studi; si capisce, quindi, che Zoey è una ragazza molto sensibile. Io la strinsi in un caloroso abbraccio e la rassicurai, dicendole che non sarebbe mai rimasta sola fin quando ci sarei stata io -in quel periodo stavo ancora bene, ora non so neanch'io chi sono esattamente-: non la conoscevo, non la conosco tutt'ora, eppure mi sentivo in dovere di porgerle una mano per aiutarla a rialzarsi.
Cosa c'entra Zoey proprio oggi? Beh... l'ho incontrata oggi nel mio corso di tedesco, bellissima come sempre o anche di più, di una semplicità unica e piena di vitalità. Lei mi ha sfoggiato un sorriso e si è seduta di sua spontanea volontà vicino alla sottoscritta. Questa cosa mi ha shockato completamente: nessuno, in tutti i miei anni scolastici, si è mai voluto sedere vicino a me. Non sono mai stata brava a fare amicizia, ho sempre respinto le persone, principalmente negli ultimi mesi; ho paura che le persone mi lascino, proprio come fece lei. Ho ancora una sua foto nel comodino e ogni giorno spero invano che mi torni a prendere, non tornerà, so che è così, ma io continuo ad aspettarla.
Alla base di quello che ho appena detto, puoi benissimo aver intuito che ho respinto anche Zoey; ho preso la mia borsa e mi sono spostata in un angolo isolato infondo alla classe. Lei mi ha seguito, irritandomi visibilmente, ma deve aver capito che non sono più la Cristal di un anno fa, infatti mi ha porso la sua mano esile e fredda, proprio come io feci con lei un anno prima, per aiutarmi a rialzare.
Le bastò dire una frase per farmi capire che non sarei più stata sola. Non sarai mai sola fin quando ci sarò io. Queste poche parole suscitarono tristezza in me, facendomi ricordare quanto era felice la vecchia Cristal, mentre ora è solo un ammasso di macerie senza senso. Affronteró questo vicolo buio e tornerò a sorridere, ne sono certa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 01, 2016 ⏰

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