Non abbiamo più il foglio bianco,
è ormai coperto da macchie di fango,
create da montagne di bugie
fuoriuscite da bocche pestilenziali.Non abbiamo più la penna,
la nostra arma e la nostra difesa,
la sua lama è smussata come la nostra volontà,
il suo inchiostro è sbiadito come i nostri ideali.Non abbiamo più il nostro rifugio,
non abbiamo più niente da scrivere,
non abbiamo più niente da dire.
Non abbiamo più niente, punto.La voce del gigante si è spenta,
non la si sente più riempire le strade,
le piazze sono gremite di vociare
senza idee espresse o progetti da realizzare.Il gigante non combatte più,
ha dimenticato come si fà,
la sua carcassa è ormai uno studio televisivo
che trasmettono talvolta su canali sconosciuti.La sua rabbia è il fuoco sotto la cenere
che brucia ancora nella profondità delle nostre gole,
ma noi beviamo come assetati disperati
tracannando senza voglia dal fiasco che il popolo dona.
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La razza in estinzione
Poetry...Ma forse sono io che faccio parte di una razza in estinzione. -Giorgio Gaber