- ciao. - dissi entrando.
- benvenuta.- ripose alzandosi dalla sedia. Fece per venirmi incontro, ma io fui più veloce e andai a sedermi sul solito divanetto. Lui mi segui e si sedette come al solito sulla sua fragile sedia di legno davanti a me.
- di cosa vuoi parlare oggi?- mi chiese come al solito.
- di cosa potremo parlare?- risposi sperando che non sentisse il sarcasmo nella mia voce.
- okay, ho un'idea- disse fissandomi.
- sdraiati e chiudi gli occhi.-
Io riluttante mi sdraia e mi ritrovai a fissare i miei stivali a fiori.
- non fare la timida e chiudi gli occhi ora.- disse lui.
- agli ordini.- riposi seccata mentre chiudevo gli occhi.
- ora, dimmi la prima cosa che ti viene in mente.- disse con voce melliflua.
- le mie galline.- risposi subito.
Una leggere risata in sottofondo.
- Hey, non ridere! - dissi ridacchiando a mia volta.
- no scusa, hai ragione. - rispose schiarendosi la gola. - spiegami perché hai pensato a loro.-
- beh, in questo periodo non gli sto dando le attenzioni che dovrei.- dissi
- nel senso che non sono il mio primo pensiero e questi mi dispiace, non voglio trascurarle sennò nessuno si prenderebbe cura di loro.- spiegai timidamente, sentendo le guance colorarsi di rosso.
- quindi qual'è il tuo primo pensiero in questo periodo?- chiese tranquillamente.
- penso la scuola.-dissi - anzi, decisamente la scuola.-
- perché?- chiese sempre con quella leggera nota di interesse, che non era mai troppa ne troppo poca.
Io ci misi un attimo a rispondere.
- le verifiche, i compagni di classe, le lezioni, le sedute con uno psicologo.- dissi con voce cantilenante.
- le sedute con uno psicologo? Ti preoccupano?-
- no! Mi piacciono, soprattutto perché così posso vedere un certo psicologo...-
Dissi cercando di trattenere un sorriso.
- potresti essere più specifica su questo psicologo?-
- seriamente?- chiesi ridendo.
- sono serissimo.- disse, anche se riuscivo a sentire l'umorismo nelle sue parole.
- David.- dissi ridendo.
- si, Alex?-
- non era quello che intendo...- stavo per dire quando sentì una figura vicino a me.
- direi che puoi aprire gli occhi adesso.-
Disse con la sua voce profonda.
Apri timidamente gli occhi e allungai un braccio per afferrare la mano che lui mi stava offrendo. Mi alzai restando in piedi sul divanetto, così riuscivo a guardarlo direttamente negli occhi.
- ti rivelo un segreto.- disse - io non faccio altro che pensare a una massa di capelli biondi e due paia di stivali a fiori.- disse avvicinandosi.
Mi prese la testa fra le mani e mi baciò, senza fretta. Io misi le mie mani sulle sue spalle e lui mi attirò a se. I nostri corpi erano come due pezzi di un puzzle, si incastravano perfettamente.
Ci baciammo per un tempo indefinito e ci ritrovammo sdraiati una accanto all'altro.
- penso che la seduta sia finita.- dissi indicando l'orologio all parete.
- per oggi, domani sempre alla stessa ora?-
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Psicologia, amore e galline
RomanceUn amore tra uno psicologo e la sua giovane paziente, può funzionare? Spero che tra risate e romanticismo riusciremo a scoprirlo