Free Spirits

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PROLOGO

Ero seduta nella sala d'aspetto della clinica privata che apparteneva a mio padre, mai e poi mai avrei voluto essere li ma Lilly era in pericolo , il suo piccolo cuore stava per mollare e io non lo avrei mai permesso. Le dita strette fra di loro posate sulle gambe , lo sguardo fisso al suolo , le ore passavano e nessuno ancora si era fatto vivo per dirmi come stava la mia bambina. L'angoscia mi stava logorando, dovevo saperlo , mia figlia era malata di cuore e io sua madre non lo sapevo , che razza di madre ero ? Un groppo mi serrò la gola e grosse lacrime si affacciarono sui miei occhi, avevo fatto molti sbagli nella mia vita , troppi forse, ma Lilly no lei non era uno di quelli.

Feci un profondo respiro abbandonando la testa contro il muro , sarebbe stata una lunga notte , gli occhi severi di mio padre stampati nella mia mente erano gli stessi di quando anni addietro lo avevo lasciato sull'uscio della porta a gridare e me ne ero andata per inseguire la vita che credevo di volere.

Ritornare da lui a distanza di sei anni era stata una sconfitta , un dover ammettere che avevo bisogno di lui, uno sforzo enorme , ma Lilly rischiava di morire e lui, solo lui, poteva salvarla. Sospirai pesantemente, alzai lo sguardo e guardai la sala vuota , erano le tre di notte , le luci erano basse e il silenzio era pesante , mi mossi sulla scomoda sedia facendola scricchiolare« accidenti» dissi alzandomi, non riuscivo a stare ferma , la mia piccola bambina stava subendo un difficile intervento a cuore aperto e le probabilità che potesse ..... no cavolo non ci volevo nemmeno pensare , Lilly era una guerriera e ce l'avrebbe fatta. Avanzai verso le grandi vetrate , la clinica era situata in collina , da qui si poteva ammirare la bellissima Lombard street illuminata a dovere, San Francisco era sempre stata una bellissima città , ero io che non riuscivo a piantare le radici in nessuno dove. Posai la fronte contro il vetro freddo , il mio alito si condensò all'instante formando contro la parete cristallina un alone opaco « ti prego , ti prego fa che ritorni da me» dissi in un sussurro. Chi pregavo poi , non ero credente, non lo ero più da tempo , o forse non ero mai stata , credevo in me , nella vita e nella forza della natura , ma ora li in quella sala fredda asettica pregavo per la mia bambina e per la sua piccola vita .



Capitolo 1

CAVALCANDO LA LIBERTA'

5 anni prima

« SKYLER LARSON TI ORDINO DI TORNARE INDIETRO!! » le urla di mio padre riecheggiavano nel vialetto del giardino , dopo aver minacciato la sospensione dei miei fondi , il blocco delle carte di credito e avermi confiscato le chiavi dell'auto pensava , anzi sperava che il suo tono intimidatorio mi facesse capitolare. Potevi fermare il vento ? «Il vento mi chiama papà non posso fermarmi», quelle furono le ultime parole che rivolsi a mio padre prima di eclissarmi nel sedile posteriore della corvette rossa fiammante di Jessica la mia amica, nonché complice con me di questa fuga. Entrambe provenivamo da famiglia facoltose ,vivevamo nel quartiere signorile di San Francisco e il nostro futuro era stato scritto dai nostri padri. « Dai gas ragazza la vita ci aspetta» dissi mentre sorrisi e baciai la guancia del terzo passeggero la rossa tutto pepe. « Ciao Nikky amore della mia vita come andiamo oggi ?» chiesi alla mia amica, che in tutta risposta alzò il dito medio e mi scoccò un bacio volante. Eravamo un trio perfetto , anche Nikky come noi era nata e vissuta nel lusso più sfrenato , ma al contrario dei nostri genitori

medici i suoi possedevano il più prestigioso studio di avvocati della città . Ci eravamo conosciute al liceo, privato ovviamente, in cui i nostri genitori avevano deciso di iscriverci , qui oltre alla nostra amicizia era nato anche l'amore per la musica rock e tutto ciò che ne seguiva. Lo stile di vita dei musicisti , quel senso di potere e libertà che emanavano mentre sui palchi di tutto il mondo incantavano i fan , quello era ciò che volevamo per noi . Io amavo l'indie rock mentre le mie due pazze amiche erano più per l'heavy metal perciò era normale che tra noi spesso sfociassero discussioni sulla scelta della musica, delle band e su chi seguire. Trassi un pesante sospiro e mi sistemai alla bene meglio sul sedile posteriore dell'auto sportiva. « E' orribile stare qui dietro» borbottai cercando di muovermi nell'esiguo spazio « Bella Pochaontas accontentati, mio fratello me l'ha concessa in cambio di pass speciali per i concerti » disse Jess imboccando la statale . Eravamo dirette a Monterey, lì sarebbe partito ufficialmente il nostro viaggio alla scoperta della vita. Un grosso festival musicale si teneva nella città e prevedeva il raduno delle band rock più famose del momento , il nostro scopo? Diventare le groupie più in voga di quell'ambiente , vivere di musica , cambiare città , seguire i tour e ...magari chissà far perdere la testa a qualche bel musicista. Eravamo tre bei soggetti : Jess era biondissima con un taglio alla moicana che metteva in risalto il suo viso perfetto , se poi ci aggiungevi due gambe perfette e un seno formidabile ecco si quella era lei la mia folle amica ; Nikky era più dura nel suo aspetto , amava i piercing e, nonostante il divieto imposto dai genitori , si era bucata gran parte del corpo comprese le labbra , il piccolo anellino al centro del suo labbro inferiore era divino aggiunto ai suoi capelli bicolore rossi e neri lisci come la seta era l'apoteosi della rocker. Se ne stava stravaccata sul sedile , i suoi pesanti anfibi penzolavano fuori dal finestrino e le sue gambe perfette avvolte da micro short in pelle nera. E infine c'ero io , io ero la più normale , forse se potevi chiamare normali tre come noi , i miei capelli erano neri e lunghi fino alla schiena , da qui il soprannome che Jess mi aveva affibbiato, i miei occhi, regalino di mio padre erano del colore del mare dei caraibi , un colore strano in netto contrasto con i miei capelli e il colore olivastro della mia pelle, regalo di mia madre che aveva origini ispaniche. Si non ero malaccio nemmeno io e insieme alle mie amiche eravamo un trio ben assortito . « Tuo fratello è un cazzone patentato e se non riuscissimo nemmeno ad avvicinarci ai backstage? » disse Nikky facendo una giusta osservazione , ma nessuna di noi avrebbe mollato l'osso e in un modo o nell'altro il rock avrebbe avuto tre adepte in più.

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⏰ Last updated: Feb 23, 2017 ⏰

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