Capitolo XXXVII

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Victoria avanzò verso l'ingresso della chiesa guardandosi attorno.

Alzò gli occhi verso la grande arcata superiore e gli affreschi dietro l'abside. Sembrava che tutti i personaggi dipinti la stessero guardando.

Dopo qualche istante di silenzio totale, sentì i tacchi di qualcuno dietro di lei. Si voltò, Ines, vestita come lei per fare da damigella, le si avvicinò con il bouquet in mano.

"E quello dove lo devi portare?" le domandò Victoria perplessa.

"Da Sara..è appena arrivato adesso...tu che stavi facendo qua?"

"Stavo....guardando la chiesa...e..ascoltando il silenzio" disse alzando di nuovo gli occhi al soffitto.

Ines la guardò. "Sicura di stare bene?"

"Sì perché non dovrei?"

"Beh non so...diciamo che...in questi mesi di matrimoni e chiese non si può parlare con te...."

Ines si riferiva alle ultime settimane sulle quali si era abbattuto un uragano che non aveva avuto pietà per nessuno.

La vita di Victoria era stata di nuovo trascinata via e scossa da un'onda gigantesca arrivata con la richiesta di Sergio di sposarlo.

Quando aveva ricevuto la chiamata, Victoria non aveva saputo cosa dire limitandosi solamente, senza parole, a rimandare il discorso a quando sarebbe tornato. Quando poi il suo ragazzo aveva fatto ritorno a Madrid, sembrava sempre più convinto di volerla sposare, mentre Victoria non era più sicura di niente. In quell'esatto momento, non era stata lei a fare una sorpresa a lui per il suo compleanno raggiungendo la città della trasferta e tappezzando di foto la camera, bensì era stato lui a farle una sorpresa tale da costarle quasi un infarto miocardico.

"Ti ho già detto che oggi non è il giorno." rispose Victoria a Ines saltando a piè pari il discorso della cugina che aveva cercato per tutto quel tempo di farla ragionare e di valutare l'ipotesi di rispondere positivamente alla richiesta di Sergio solo per il fatto che lo amava con tutto il cuore e che non avrebbe mai più potuto vivere senza di lui.

E così, dopo quel mese di uragano, era arrivato il 7 Maggio - data delle nozze di Iker e Sara.

Le due ragazze erano entrate nel camerino della sposa e l'avevano trovata davanti allo specchio a guardarsi fasciata in quel bellissimo abito bianco.

"Sei favolosa" commentò Victoria impressionata.

Sara si voltò raccogliendo il lungo strascico per potersi sedere meglio.

"Grazie..anche voi state benissimo!" sorrise.

"Sono arrivati i fiori" disse Ines "li metto sul tavolo..."

"Grazie."

Calò di nuovo il silenzio, Sara e Victoria si guardarono e quest'ultima percepì nello sguardo della sposa un io e te dobbiamo parlare.

Lo capì meglio quando Ines con la scusa di tenere a bada la stampa curiosa che attendeva il trionfale ingresso degli sposi in chiesa.

La porta si chiuse alle spalle di Victoria che si guardò intorno, imbarazzata.

"Immagino sarai....emozionata" sorrise a Sara, cercando il più possibile di sviare il discorso.

"Beh, in effetti sì. E' una sensazione unica, come se..chiudessi un capitolo e..ne iniziassi un altro insieme ad una persona che è lì per te..è bellissimo."

Victoria le sorrise. Sapeva benissimo che cosa stesse provando, lei lo provava ogni giorno...almeno fino a qualche settimana prima.

Abbassò lo sguardo, pensando al piccolo particolare che Sergio - arrabbiato per la sua esitazione dopo l'ennesimo scontro - le avrebbe parlato nuovamente solamente se avesse preso una decisione in merito alla sua proposta, senza continuare a rimandarla per giorni. I due non si vedevano né si parlavano da più di due settimane e Victoria nonostante mostrasse grandi sorrisi e tranquillità, dentro di sé viveva gli effetti del passaggio di quell'uragano devastante.

Looking for paradise (I parte) || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora