4. Greta

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Greta's POV

Sapere di Erika di fianco a Edoardo mi ha un po' delusa, ma d'altronde lei non sa di ciò che successe fra noi, e non ho nemmeno intenzione di raccontarglielo... voglio dimenticarlo. Lo sapevo che non dovevo innamorarmi di lui, perché lui non si innamora delle ragazze.

O devo parlargliene? Non voglio che cada nella sua trappola come è successo a me.... non voglio che soffra ancora: è una ragazza troppo dolce e sensibile, ne uscirebbe veramente molto male, anche peggio di me.

Cazzo, non so davvero cosa fare. Non voglio pensi che sia invidiosa, ci mancherebbe. Io voglio solo che lei sia felice, e con lui non lo sarebbe o perlomeno non per molto, perché lui la pianterebbe dopo averci fatto ciò che vuole, e lei ci starebbe malissimo. Cazzo, cazzo, cazzo.

Mentre tutti questi pensieri mi assalgono, sento suonare il campanello... solo che non riesco a capire chi possa essere, dato che non ricordavo di avere appuntamento con nessuno e che i miei genitori sono a lavorare. Vado ad aprire la porta e mi trovo la mia migliore amica davanti che mi guarda incazzata. Io la guardo confusa -Ehi, cosa ci fai qui?-

-MA SEI SCEMA?- è tutta rossa, e fa troppo ridere -DOVEVAMO VEDERCI ALLE 3 IN BIBLIOTECA, SONNO LE 5 E TU NON TI SEI FATTA VEDERE!-

-Porca miseria, mi ero dimenticata! Scusa scusa scusa scusa scusa!-

-Sei un'idiota-

-Dai entra, ti faccio una cioccolata per farmi perdonare!-

-Ah cavolo, al Ciobar non si dice mai di no! Come faccio ad arrabbiarmi con te?-

-Non puoi. Primo perché io so come farmi perdonare, secondo perché quando ti arrabbi fai troppo ridere e io non riuscirei a stare sera, scoppierei a ridere e tu con me.-

-Non hai torto, sono davvero buffissima. Ogni tanto mi immagino incazzata: un nanetto da giardino biondo coi capelli lunghi lunghi e gli occhi verdi tutto rosso che strilla. Devo essere esilarante.-

-Lo sei, tranquilla-

-Ehi, così mi offendi-

Prepariamo la cioccolata e ci sediamo sul divano a mangiarla, e iniziamo a chiacchierare. Ad un certo punto mi cade l'occhio sul grande orologio appeso al muro e mi rendo conto che si sono fatte le sette, e che noi non abbiamo fatto i compiti, così l'interrompo mentre mi racconta di un tizio sconosciuto che ha incontrato una festa e le chiedo se vuole restare da me a dormire, così abbiamo tempo di fare i compiti. Lei inizialmente non vuole, poi chiama sua madre e, con la scusa del fatto che i miei sono via per lavoro e che io sono a casa da sola, riesce a convincerla.

Passiamo la serata a guardare film e a raccontarci stupidaggini, e dopo cena decidiamo di finire quel lavoro di inglese per cui c'eravamo incontrate.

Avevo proprio bisogno di passare una serata così.

Mentre ci mettiamo a letto, lei accenna il nome di Edoardo, ma io non me la sento di parlarne.

-Dai Gre, non capisco cosa ti abbia fatto. Non abbiamo mai avuto segreti, perché questo non dovresti dirmelo?-

-Va bene, va bene, se proprio ci tieni.- e le racconto tutta la storia, mentre lei mi guarda fisso, come se volesse dirmi qualcosa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2020 ⏰

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