Prologo

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«Benvenuti,prego accomodatevi.»-

«Il nostro tavolo è il 15...»-squittí Dana portando una mano sulla bocca mangiucchiandosi le unghie seguendo il cameriere.

La guardai cercando di rassicurarla,dopotutto questo era il suo primo appuntamento serio.
Anche se stentavo a crederci fosse romantico,lei non prende mai niente sul serio:soltanto la morte di suo fratello l'aveva resa triste.

«Ehy,non ti spaventare,non ti mangiano neanche,sarai tu a mangiare loro.»-le dissi facendole un occhiolino e prendendole la mano facendo incrociare le nostre dita.

Gonfió una guancia e mi guardò male,il suo solito.
Non fa mai mancare quelle sue occhiate omicida.
Mi ero stupito non si era lamentata della stretta di mano,lei odia queste cose,le chiama puttanate.

«Signori,ecco il vostro tavolo.»

Un tavolo normale,due posti,posate e fazzoletti.
Andai dalla parte di Dana per tirarle la sedia,per farle vedere le mie gentili portate da gentiluomo.
Lei si sedette e mi fece cenno di andarmi a sedere come per dire:«Siediti e non fare il coglione.»
Ridacchiai silenziosamente e mi sedetti deglutendo per cercare di non ridere.

«Cosa ordinate?»

Sobbalzai al suono della voce del cameriere che apparse dal nulla,a caso.
Sentii Dana ridacchiare,ciò mi rendiva felice.

«Cosa prendiamo?»-sussurrai voltandomi verso Dana,facendo la domanda piú stupida del mondo.

«Io ho giá deciso,ora muoviti che ho fame.»-mi guardò sforzando un sorriso e arrotolandosi una ciocca di capelli nel dito.-«Prendo i gamberi.»

«Io prendo l'aragosta.»-mormorai porgendo il menú al Cameriere,lei aveva giá porso il suo.

Il cameriere scarabocchiò sul libretto e annuí,andando via.

Misi i gomiti sul tavolo e i palmi delle mani sotto il mento,sorridendo a Dana.

«Oggi sei bellissima.»-mormorai accennando un sorriso.

«Caro,sono sempre bella.»-roteò gli occhi,aggiustandosi nella mia stessa posizione.

Ridacchiai e la guardai negli occhi,quei bellissimi occhi color azzurro.
Ricordavano il mare...

«Che c'è?»-indietreggiò imbarazzata.

«Cosa?»-feci lo stesso,mi causava ansia Dana che si imbarazzava.

Si guardava intorno,cercando di rompere il ghiaccio,senza parlare.

Dopo minuti e minuti passati senza parlare,ecco che il cameriere si avvicinò al nostro tavolo,portando con sé due portate.
Le nostre portate.

«Woooh!»-gridò a bassa voce,guardando la portata e poi me.

Il cameriere rise e sorrise a Dana.

«Quando ero un adolescente ero anche io cosí innamorato. Godetevi la vostra serata.»-disse marciando verso un altro tavolo.

Over and overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora