Guardavo il mio indice inzuppato in quella pozzanghera di sangue che mi copriva dal torso in giù. Sentivo solo urli e rumori molto forti ma non riuscivo a capire, la mia testa pensava solo al fatto che era morto... e anche un pezzo di me é morto insieme a lui. Ad un certo punto sento qualcuno che mi solleva e che mi appoggia su un qualcosa di morbido e poi il nulla.
Mi risveglio intontita in una stanza bianca, ricoperta di aghi sulle braccia e non riesco a capire dove sono, proprio in quel istante entra una infermiera con un sorriso stampato in faccia come se non capissi che lo fa solo per obbligo del suo lavoro.
Si appoggia sul mio lettino tirandomi un po via le coperte da dosso, apre la bocca e mi dice:《Maddie come ti senti?》io la guardai e volevo risponderle ma la mia bocca non emise un suono allorché lei riprese a parlare dicendomi: 《purtroppo non siamo riusciti a salvarlo, ci dispiace davvero. Ora ti lascio un po di tempo da sola, se hai bisogno di qualsiasi cosa schiaccia il pulsante che si trova vicino a te e arriverà subito qualcuno》si alzò e mentre si incamminava verso la porta si girò di scatto aggiungendo: 《 dimenticavo, ho parlato con il medico ed oggi pomeriggio puoi già essere dimessa. 》 mi guardò per ancora dei secondi, stavolta non sorrideva anzi mostrava compassione nei miei confronti, si rigirò e chiuse la porta facendo cadere un silenzio tombale in quella stanza. Ero esausta cosicché mi rimisi a dormire. Quando mi risvegliai vidi che avevo dormito per ben 4 ore, ormai erano le 5 del pomeriggio, allorchè decisi di alzarmi e di prepararmi per poter uscire, misi il top blu con la minigonna strappata in jeans però non trovavo più le mie scarpe ma in quel istante ebbi un flashback che io non le indossavo quando mi hanno portato qui e che quindi non avevo scarpe. Presi il telefono e chiamai Chuck sperando che non si stesse drogando così da potermi portare delle scarpe, dopo 3 squilli sento la sua voce più roca del solito che mi dice: 《piccola, è tutto ieri che ho provato a chiamarti, che fine hai fatto? Stai bene? Dove sei che ti vengo a prendere.》 Riuscì a sbiascicare solo: 《 in ospedale, mi potresti portare delle scarpe perfavore.》 E chiusi il telefono. Stavo per piangere ma non volevo, dovevo essere forte, mi risistemai la faccia e poi andai di sotto a firmare i fogli per l'uscita ma ad un certo punto qualcuno mi venne adosso, facendomi finire per terra. Mi sentii stringere la schiena e tirarmi su, aprendo gli occhi ne vidi degli altri grigi scuri con un pizzico di nero spruzzato qua e là nell'iride. Non avevo mai visto qualcosa di così bello, iniziai a osservarlo per scoprire il resto della sua magnificenza ma quando lo guardai vidi che era pieno ti tagli e sangue, chissà cosa sarà successo....
Mi disse: 《tutto ok fiorellino? Scusami ma non ti avevo vista》presa dall'emozione e non riuscendo quasi a parlare gli dissi: 《s-si sto bene, tranquillo》. Stava per dirmi altro quando Chuck ci interruppe prendendomi per mano con l'intenzione di portarmi via da lì,da tutto e da tutti, ma anche dopo ciò che era appena accaduto io non volevo più staccarmi da quel abbraccio che mi faceva sentire bene anche se non ne sapevo il motivo, oppure forse non esisteva il motivo.
Mentre andavo via portata in braccio da Chuck quel ragazzo a me sconosciuto mi rincorse, ed una volta arrivato da me mi disse un qualcosa all'orecchio che mi fece arrossire tutta ma anche sorridere, feci cenno di si con la testa.
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Non scappare dai miei sguardi
RomanceUna storia d'amore piena di segreti, intrighi e gelosie. Ma anche piena di passione