Capitolo 2

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Continuo a parlarvi della mia penosa vita..

Iniziando a crescere, inizio anch'io a fare le mie prime esperienze, come tutti tra l'altro, solo che io le vivo in modo diverso. La situazione economica in famiglia non cambia però con il cambio di scuola e l'avere a che fare con ragazzi con un filo di maturità maggiore inizio a trovarmi più a mio agio adesso. 

Arriva per natale il mio primo cellulare, e in automatico mi metto in regola con il resto del mondo e installo whatsapp, facebook, instagram e sta roba qua insomma e giorno per giorno inizio ad avere sempre più maneggevolezza nell'uso anche se a volte bestemmio perché si blocca tutto ma questi sono dettagli poco interessanti. 

Qualche amico più vicino di altri c'è già e me ne accorgo fin da subito.. io sto davvero cercando una persona che più si avvicini al mio stile di vita ma resto sempre un po timoroso sull'argomento perché sin da piccolo mi è sempre stato inculcato nel cervello che la maggior parte delle amicizie che avrò verranno stroncate da loro stessi perché sono degli stronzi, anche se io questi stronzi ancora devo conoscerli.. diciamo che è un po più complicato del normale conquistare la mia fiducia.

Però ho sempre voluto capire fino in fondo il significato di questa parola, "amicizia" e magari mi sento anche pronto ad andare incontro a questi cosiddetti stronzi perché, voglio anche avere una delusione, ma credo che fin che non la si prova non si può nemmeno immaginare cosa sia. Quindi altero il mio atteggiamento momentaneamente e indosso i panni di un adolescente normale e cerco di buttarmi nella mischia alla ricerca di qualcuno di interessante su cui poter porre la mia fiducia.

Intanto a casa noto sempre di più che mio padre inizia a lavorare sempre di meno e a volte mi accorgo, sussurrando dalle porte, che mia madre piange a dirotto molto spesso e, credetemi, non c'è cosa più triste del vedere una madre piangere per una famiglia. Sono momenti che ti cambiano la vita, allora qualche giorno dopo decisi di andare a parlarle per dirle che mi sarei ritirato da scuola, perché le mie spese scolastiche erano troppe da sopportare anche se sarei andato avanti volentieri e stava nascendo un interesse speciale nei confronti della matematica, e che sarei andato in giro per cercare un lavoro che avrebbe dato una mano anche per lei, per papà e per il mio fratellino minore.

Abbandonata la scuola, qualcuno dei vecchi amici si è preoccupato ed è venuto a trovarmi per chiedere come stavo e dopo avergli spiegato la situazione mi ha mostrato il suo enorme appoggio e la sua più completa disponibilità per qualsiasi cosa.. è stata la prima volta nella mia vita che qualcuno mi era stato così vicino, era una sensazione bellissima, come se provasse empatia per me, come se quel legame che c'era tra di noi fosse l'unica cosa importante in tutto quello che stavamo trascorrendo in famiglia.. davvero fantastico.

Dopo qualche tempo mi approccio a lavorare part-time in qualunque settore, bastava che mi pagassero, però il mio contributo a casa si sentiva per fortuna ed io non ero affatto scontento, perché sempre più spesso stavo con lui, passavamo le giornate intere a chiacchierare dopo il lavoro e lui mi raccontava come gli passava la vita, come andava a scuola e purtroppo anche la sua famiglia soffriva degli stessi problemi dei miei e che lui aveva intenzione di intraprendere la mia stessa strada.

Mi sentivo sempre più legato a lui, oramai amici da due anni, quasi ogni santo giorno insieme, ridevamo, scherzavamo, mangiavamo..praticamente tutto, sempre insieme.

Lui mi capiva, quando gli parlavo notavo quell'interesse nei suoi occhi che cresceva sempre di più e ad ogni mio quesito lui si concentrava per tentare di rispondermi nel modo più adeguato.. quello sguardo pieno di vita che aveva mi faceva proprio venir voglia di raccontare sempre di più. Gli piaceva la mia stessa musica, il mio stesso genere di film, di libri, pensa che avevamo anche quasi sempre lo stesso numero di like su facebook ad ogni stato.

Dopo due anni sempre con lui non posso negare che lui per me è stato il mio primo migliore amico, c'era sempre, in ogni situazione me lo trovavo accanto ed io facevo lo stesso con lui perché mi faceva piacere soprattutto aiutarlo, perché quando stava male lui ci stavo male anch'io e a volte mi sentivo impotente, mi sentivo inutile, perché ero proprio lì ma conoscendo la situazione, sapevo che non c'era nessun modo per aiutarlo e allora facevo il minimo sindacale.

Un altra lezione di vita è: Scegliete con accuratezza chi vi tenete affianco, mettetelo alla prova giorno per giorno e fate in modo che voi siate l'indispensabile, un amico è per sempre..la vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro, e se avete un migliore amico, quei momenti li trascorrerete con lui e un giorno potrete raccontare a qualcuno che quella volta siete stati testimoni di quello, e si, c'era anche lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 18, 2016 ⏰

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