Hayley

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A tutti noi, troveremo qualcuno che ci farà sentire vivi.
Tutti hanno il loro Michael.


Vi consiglio di ascoltare: Alive - Sia

Lui mi faceva sentire viva.
Lo fece dal primo giorno in cui incontrai il suo sguardo freddo, due occhi verdi mi perforavano, bruciavano su di me, facendomi sentire desiderata, bella.
Mi fece sentire viva quella sera d'inizio dicembre, in un sudicio pub fuori città. Lo fece facendomi ridere fino alle lacrime, per la prima volta dopo mesi. Lo fece con le sue battute orribili e con il suo tocco fine. Lo fece quando mi baciò, staccandosi per riprendere fiato e ricominciando a ritmo di jazz, che quella sera suonavano proprio da schifo.
Mi fece sentire viva quando lanciò sassolini alla mia finestra, incitandomi a scendere nella neve di Natale. Sentii mille scosse quando, con il suo tocco gentile, mi aiuto a scendere dal balcone. Mi sentii viva quando cademmo all'indietro nella neve alta mezzo metro e scoppiammo a ridere, fregandocene dei miei genitori.
Micheal mi fece sentire viva quando mi fece rubare un pacchetto di Haribo da un super market e mi beccarono. Lo fece quando, un paio di giorni dopo, lo fermai mentre picchiava il mio vicino di casa perché era geloso. Lui e la sua stupida gelosia, mi diceva sempre che questo l'avrebbe rovinato.
Mi fece sentire viva quando mi chiese di tingergli i capelli di rosso, e quando mi convinse a farmeli rosa, scatenando l'ira dei miei.
Mi fece sentire viva quel 24 febbraio, quando festeggiammo il nostro primo San Valentino insieme. Sì, a lui non piaceva festeggiarlo il 14, perché «sono alternativo, Hayley». Quella sera mi fece vestire elegante, poi mi portò al McDonald's. Passai la sertata a lanciargli patatine.
Mi fece sentire viva baciandomi avidamente davanti a scuola, non interessandosi agli studenti che ci guardavano basiti. In quei momenti c'eravamo solo io lui.

Mi sentii viva anche quando, durante una lite, mi spinse facendomi cadere a terra. Non lo fece di propsito, fu un incidente.
Mi face sentire viva arrampicandosi fino al mio balcone, per aver l'occasione di scusarsi. E mi riempì di baci e attenzioni, facendo battere il mio cuore sempre più forte.
«Ti amo tanto» mi sussurrò durante una nostra notte. Mi fece sentire così viva, imprimendo quel momento per sempre nel mio cuore.
Mi sentii viva quando gli urlai contro per quella sua "amica" che non sembrava aver molta voglia di staccarsi da lui, un'insolitamente calda sera d'Aprile passata in un altro pub orribile.
Micheal mi portò in montagna, mi fece sentire viva mettendo la musica al massimo del volume dalle casse della sua auto, facendoci ballare come matti.
Mi fece sentire viva quando lasciò segni violacei sui miei polsi, quando mi ribellai a quelli che erano i suoi ordini. Voleva che stessi lontana da Jace e, nonostante lui fosse l'unico per me, il biondino che viveva in fondo al quartiere proprio non gli andava a genio.
Con tutte le nostre liti, mi sentii più viva che mai.
Il suo tocco sui miei fianchi quando mi baciava, le sue labbra sul mio collo, i suoi capelli completamente rovinati che adoravo toccare, i suoi «non so, forse» sussurrati quando gli chiedevo se mi amava, le sue maglie bucate e i jeans aderenti.
Amavo tutto di lui, tutto in Michael mi faceva sentire viva, mi faceva vivere il nostro amore malato.
Dopo tanto tempo ero stata accesa e non avevo intenzione di spegnermi.


hello! come state?
vi rifilo un'altra one shot ideata due anni fa, ma che ho completamente riscritto, ispirandomi in parte a "Treat You Better" di Shawn Mendes, canzone che affronta il tema di un'amore malato.
by the way, spero che questa cosa vi sia piaciuta :-))))

lots of love,
hemmosarms.

Alive;; Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora