L'inizio

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Il vento mi scompiglia i capelli.
Sono qui, seduta.
Aspetto un pullman.
Pieno di tutti i miei amici, e altri ragazzi.
Siamo 20.
Esattamente 20.
10 ragazze, 10 ragazzi.
Siamo tutti amici...divisi in gruppi.
Un gruppo da tre ragazze, quelle che si atteggiano...
Un gruppo di tre ragazzi, i divertenti, ma stupidi...
E tutto il resto.
I maschi ci odiano a noi ragazze, ci prendono in giro.
Ovviamente non sfiorano a quelle viziate che si atteggiano.
Il pullman arriva, e il rumore dei freni mi tira via dai miei pensieri.
È nero.
Anche i finestrini sono neri.
Mi alzo e vado vicino le porte, che si aprono.
Salgo i tre scalini e le porte dietro di me si chiudono subito.
Inizio a camminare cercando un posto libero.
L'unico è vicino al finestrino.
Ai sedili vicino a quello libero ci sono Daria e Valeria.
Le mie migliori amiche.
Soprattutto Daria.
Ci conosciamo da quando eravamo piccole, e siamo rimaste legate.
Non litighiamo mai.
Mi siedo vicino a Daria sorridendo, e la abbraccio.

<<stai bene?>> mi chiede con il suo unico sorriso.

Io continuo a sorridere, per poi annuire.
Valeria non parla, allora io le prendo la mano.
Lei sposta lo sguardo su di me.
I suoi occhi Celesti sono pieni di lacrime.

<<Hey Hey Hey! Che succede?>> chiede Daria.
<<...ho tanta p-paura...>> mormora lei.

Le sue labbra tremano.
<<andrà tutto bene, ce la faremo>> dico sorridendo.

Valeria accenna un sorriso.

Dove stiamo andando?
...a giocare.

Tutti noi ci conosciamo perché ci siamo incontrati in una piazza, a carnevale. La festa di carnevale.

Un ragazzo travestito distribuiva volantini, ma non li dava a nessuno. Li ha dati solo a noi.

Li abbiamo presi e sopra c'era scritto che c'era un gioco estivo con in palio del denaro.

Abbiamo deciso di partecipare tutti.
In questo gioco è possibile vincere denaro.
E si fa di tutto per il denaro.

I nostri genitori ci hanno mandati.
Credendo che fossero normali giochi innocenti.
...
Che grosso errore...

In realtà sono giochi di sopravvivenza.
Lo abbiamo detto ai nostri genitori.
Loro non se ne sono fregati, ci hanno mandati lo stesso.

Ora dobbiamo scendere da questo dannato pullman e correre verso delle ceste.
Ogni quercia ha la sua cesta.

Dentro puoi trovare tante cose.
Puoi trovare poche cose.
Puoi non trovare nulla.
Solo una cassa contiene una chiave.
Nessuno sa a cosa serve, ma se la trovi
Hai vinto.

O almeno così c'era scritto su quel volantino.

Il pullman frena all'improvviso.

Io mi guardo in torno e capisco che eravamo arrivati.

Prendo la mano di Daria e lei mi guarda con una faccia stranita.
Prendo anche quella di Valeria e corro.
Corro fino alle porte del pullman.
<<G-Giulia!>>
Tutti si alzano e corrono dietro di me.
Le porte si aprono, come un recinto pieno di pecore.
Appena il recinto si apre, si crea una confusione assurda, e le pecore corrono via.
La stessa cosa.

Corro velocemente verso una cesta a caso.

Tengo forte le mani di Daria e Valeria e ci buttiamo sulla cesta, aprendola.
Non facciamo caso a cosa c'è dentro ed iniziamo subito a cercare la chiave.
Niente.

Attorno a noi ci sono grida, i nostri amici che litigano...

Ci sistemiamo meglio e troviamo belle cose in quella cesta.

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