...
Silenzio.
...
Non riesco ad aprire gli occhi.
...
Fa Freddo.
...
Sento del vento, i capelli mi stanno accarezzando il viso.
Apro piano gli occhi.
<<D-Dio Giulia!>> esclama Daria.
Vedo sfocato, ma pian piano sempre meglio.
Che cosa era successo? Come potevo essere viva?
<<glielo vogliamo dire?>> chiede Valeria.
Avrei voluto chiedere "cosa?", ma le mie labbra erano sporche di sangue, e mi bruciavano, tanto.
Daria annuisce, poi sposta lo sguardo su di me.
<<ce ne andiamo>>.
Le sue parole mi sconvolgono.
Com'è possibile...?
Accenna un sorriso.
<<si ce ne andiamo da qui>> continua a ripetere.
Io alzo la schiena tenendomi la testa.
<<andiamo ora!>> sottolinea Valeria.
<<o-ora?>> mormoro.
<Sì, gli altri sono più avanti...riesci a camminare?>> mi chiede Daria guardandomi.
Subito dopo quella domanda provo ad alzarmi, ma le mie gambe non ne vogliono proprio sapere. Non ci riesco, come se il sangue non circolasse più nelle mie vene.
<<...ho capito..vieni qui>> dice mettendomi un braccio attorno alla schiena e uno sotto le gambe.
Io mi sposto scuotendo la testa e la guardo.
<<n-non c'è bis->>
<<in quale altro modo dovrei portarti lì?>>
Sto zitta.
Ha ragione.
Quello è l'unico modo.
<<...va bene...>> sussurro.
Lei mi abbraccia e mette di nuovo le braccia come prima, poi si alza.
Io mi tengo a lei incrociando le mani dietro la sua nuca.
Lei sorride ed inizia a camminare.
<<s-sono p-pesante?>> chiedo, provando a ridere, ma appena allargo le labbra mi sento letteralmente la ferita che si apre, e la smetto subito.
<<hehe ma no>> risponde ridacchiando.
Io sorrido e chiudo gli occhi.

[...]

<<ehy...sveglia>>
<<eh?>> chiedo aprendoli lentamente.
Sono ancora tra le sue braccia.
<<devi scendere, ma se vuoi puoi tenerti a me>> dice sorridendo.
<<ehy anche a me!>> esclama Valeria ridendo, al fianco di Daria.
Io annuisco sorridendo appena.
Daria mi posa lentamente i piedi a terra, e io tengo la mano a tutte e due.
Facendo qualche sforzo riesco a camminare.
Scendiamo delle scale, ci troviamo in una specie di stazione.
C'è un treno...in verticale.
Un filo spesso che parte da un buco enorme dal soffitto lo tiene appeso. È come un enorme ascensore.
Io mi porgo alzando lo sguardo, la mia curiosità mi porta a questo.
Daria mi tira a sè.
<<ehy ehy ehy vedi di non cadere...>>
<<ma siamo sicure che questa cosa ci port->>
Il rumore di una campanella assordante la interrompe, la porta si apre. Tutti entrano velocemente, e appena siamo tutti dentro le porte si chiudono quasi subito, Loredana rischiava di rimanere con i capelli chiusi tra le porte, ma si è spostata in tempo.
Sento delle voci di sottofondo, e dei cigolii.
Daria e Valeria mi stringono la mano, Valeria trema.
Io la guardo e le sorrido cercando di rassicurarla.
I suoi ricci si piegano sulla superficie del metallo, poi guarda in alto. Stringo le labbra e guardo a terra. L' "ascensore" non si muove, sentiamo solo che dondola lentamente.
Sposto lo sguardo verso Daria, sperando che almeno lei non abbia paura.
Si guarda intorno, e poi sposta lo sguardo sul soffitto.
Io torno a guardare a terra.
Lei mi prende per il braccio tirandomi a sé, distruggendo la poca distanza che c'era tra noi due.
<<Giulia..>> Sposto lo sguardo verso di lei, e all'improvviso sentiamo il rumore di qualcosa che si spezza.
L'ascensore cade ad una velocità assurda.
Io sgrano gli occhi e mi guardo intorno.
Sento grida, vedo i miei amici che si tengono al freddo metallo, altri che cercano di aprire la porta.
All'improvviso qualcosa graffia l'ascensore, e sento degli spari.
È un incubo, vi prego, svegliatemi.
Il metallo viene perforato da pallottole, appena sento quel rumore mi ritrovo in pochi secondi tra le braccia di Daria, ed insieme cadiamo a terra.
Ansimo, il cuore mi batte forte nel petto, e lei mi tiene così stretta a sè che riesco a malapena sentire il suo, con tutto il casino che c'è.
Stringo gli occhi e la sua felpa, sperando che tutto finisca presto.
Mi accarezza i capelli, riesco a sentire che trema, mi stringe più forte.
L'ascensore sta ancora precipitando nel vuoto, e gli spari non si sentono più.
Daria ansima insieme a me.
Non voglio staccarmi da lei, sto così bene tra le sue braccia, mi sento protetta...dopotutto proteggermi, è ciò che sta cercando di fare.
Non poteva permettersi di perdermi di nuovo.
<<s-stai...s-stai bene?>> mi sussurra.
<<...s-si...V-Vale tu?>>
...
Nessuna risposta.
Sgrano gli occhi e mi stacco subito dalle sue braccia girandomi.
Mi alzo e la cerco, non la vedo, ci sono un sacco di corpi a terra.
Alcuni si alzano piangendo, altri non si alzano proprio, sporchi di sangue..
All'improvviso l'ascensore si blocca, scende lentamente inclinandosi.
Sento il rumore dell'acqua che schizza.
Dalle fessure delle porte inizia a scorrere acqua.
<<oh no...nononono...>> mormoro indietreggiando.
<<VALERIA!>> grido cercandola.
L'acqua scorre sempre di più dalle porte e da vari fori.
Ormai mi è arrivata alle caviglie.
<<dobbiamo uscire!>> esclama Loredana. Si precipita sulle porte cercando di aprirle.
<<no! Siamo sott'acqua, se apri le porte entrerà tutta l'acqua e moriremo!>> grida a stento Nicoletta, ferita al braccio.
Continuano a discutere sul fatto che non devono aprire le porte.
Io continuo a cercare Valeria, e poi...vedo...I suoi capelli ricci...bagnati dalle numerose gocce d'acqua che cadono dal soffitto incessantemente.
Il suo vestito bianco è tinto di rosso, soprattutto sulla schiena.
Io inizio a piangere, cadendo in ginocchio.
L'acqua schizza appena cado a terra, e anche le mie gambe si bagnano.
<<t-ti prego no, V-Vale, ti prego, ti prego non lasciarmi, no tu non puoi TU NON PUOI!>> grido piangendo.
Le lacrime non si fermano, stringo gli occhi e ne scendono ancora di più. La giro prendendole il viso sporco di sangue solo sulla fronte.
L'acqua attorno a me è quasi rossa.
Sento dei pianti in sottofondo, e l'acqua mi arriva ai fianchi.
Sento Daria abbracciarmi da dietro, e posa la fronte sulla mia spalla iniziando a piangere.
Cerca di non singhiozzare per non farmi star male, ma sono già distrutta. Lei sa che odio vederla piangere.
Lei si mette al mio fianco e mi stringe forte, io ricambio praticamente subito.
Solo ora mi accorgo che i miei capelli sono bagnati, anche i suoi lo sono.
Me li accarezza, si stacca e mi guarda sorridendo dolcemente.
Diamine, quel sorriso riesce sempre ad incantarmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 14, 2016 ⏰

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