CHIARA POV
La vita spesso ti pone davanti a sfide che sembrano insuperabili, ad ostacoli che appaiono insormontabili e a decisioni inaspettate.
Ti insegna a lottare per ciò che vuoi e a non arrenderti mai, ti insegna ad assumerti le tue responsabilità e a maturare in fretta nel caso in cui ce ne sia bisogno.
Per me è stato proprio così; ho dovuto sfidare i mille dubbi e le mille pure, il parere dei miei genitori e le opinioni della gente, ho dovuto superare vari ostacoli che sembravano più grandi di me e prendere una decisione che mi avrebbe cambiato la vita per sempre.
Ho imparato a lottare senza mai fermarmi, ad impegnarmi con tutte le mie forze e a crescere in fretta mentre allo stesso tempo mi impegnavo per far crescere al meglio i due doni più importanti della mia vita.
Esattamente 4 anni fa, in questo preciso momento, stava accadendo qualcosa che mi ha stravolto completamente la vita.
Da quel giorno nulla è stato più come prima; la mia preoccupazione principale al mattino non è più cosa indossare e come pettinarmi ma bensì riuscire a convincere i miei figli ad alzarsi dal letto per andare all'asilo mentre cerco di vestirli più in fretta possibile per non bruciare il latte che nel frattempo si sta scaldando, evitando così di arrivare in ritardo al college.
Dal quel giorno non mi importa più che la casa sia sempre in ordine nel caso in cui qualcuno venga a farmi visita, tanto so che è impossibile e che il pavimento di ogni angolo della casa sarà costantemente ricoperto di giochi e pupazzi.
Non mi piace più il silenzio e la tranquillità perché se non sento urla e pianti so per certo che sono in arrivo guai e marachelle.
Insomma, la mia vita è diversa da quella di tutte le mie coetanee e probabilmente è molto più impegnativa ma se avessi la possibilità di tornare indietro ed evitare tutto ciò, non ci penserei nemmeno un secondo prima di rifiutare l'offerta e correre ad abbracciare le mie piccole pesti, i due esserini che hanno scatenato tutto questo ma che hanno anche riempito la mia vita di gioia e di soddisfazioni.
«Mamma mamma, vieni!» grida Gioia afferrando la mia maglia e trascinandomi verso la cucina.
«Mamma, la nostra torta sta bruciando!» esclama Davide indicando il forno.
Se c'è una cosa che non è cambiata nella mia vita è la mia scarsa passione per la cucina, ma questo l'avrete già capito.ANDREAS POV
Sono già passati quattro anni dal giorno più emozionante della mia vita, il giorno che non scorderò mai.
Io l'ho sempre chiamato 'il giorno delle mille emozioni' perché non ho mai provato così tanti sentimenti all'unisono come in quei interminabili momenti.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Ricordo l'immensa paura che avevo, paura che a Chiara e ai bambini succedesse qualcosa, paura di non essere in grado di affrontare quella situazione ma soprattutto paura dell'enorme responsabilità che mi ero voluto prendere.
Ricordo, però, anche l'immensa felicità che lottava contro l'agitazione e l'ansia.
Ero felice di poter finalmente vedere i bambini, di poterli tenere tra le mie braccia e riempirli di coccole.
Insomma, è stata una giornata lunga e difficile ma anche una delle giornate più belle della mia vita e che sicuramente non potrò mai dimenticare.
Com'è la vita adesso? Beh, sicuramente molto movimentata.
Da quando ci sono i bambini non c'è mai un momento di riposo perché appena mi vedono seduto mi corrono incontro chiedendomi di giocare con loro. E come si può dir di no a due cuccioli che ti supplicano con gli occhioni dolci? Esatto, non si può, ed è così che mi ritrovo a cercare nascondigli nei posti più insoliti della casa, a fare lo slalom correndo tra i mobili e a creare delle vere e proprie rappresentazioni teatrali con bambole e pupazzi.
Non avrei mai pensato di instaurare un rapporto così stretto e bello con due bambini, dal giorno in cui sono nati è stato amore puro e continua ad essere così.
Loro sanno che io non sono il loro papà anche se mi comporto come tale prendendomi cura di loro e proteggendoli sempre.
Nonostante questo, però, e nonostante mi dimostrino di volermi un bene immenso, non mi hanno mai chiamato papà.
Io e Chiara abbiamo preferito assecondare la loro scelta ma non nego che mi piacerebbe molto se un giorno iniziassero a chiamarmi papà.
«Andreas, guarda che bella la nostra torta» mi dice Davide sorridendomi appena entro in cucina.
«Ma è bellissima, non vedo l'ora di mangiarmela tutta» rispondo io.
«Eh no, la mangiamo tutti insieme» mi dice Gioia alzando il dito indice per rimproverarmi.
Circa mezz'ora dopo la casa inizia a riempirsi di bambini, genitori ed amici.
I bimbi corrono per tutta la cosa urlando e ridendo fino a quando non arriva il momento di aprire i regali.
Gioia e Davide li scartano con i volti pieni di gioia mente io e Chiara li osserviamo con orgoglio e soddisfazione.
«Non potevo desiderare dei figli migliori» mi sussurra Chiara appoggiando la testa sulla mia spalla.
«Sono due bimbi meravigliosi» le dico io.
«È anche merito tuo se stanno crescendo così bene, da sola non ce l'avrei mai fatta» afferma lei.
«Abbiamo fatto un ottimo lavoro entrambi» le dico io guardandola negli occhi.
I bimbi, nel frattempo, aprirono i regali ricevuti dai miei genitori: una bambola bellissima per Gioia ed una macchinina rossa telecomandata per Davide.
Appena videro i due regali, dopo aver spalancato gli occhi ed aver portato entrambi una mano davanti alla bocca per lo stupore, corsero verso i miei genitori per aggrapparsi al loro collo ed abbracciarli forte.
Mamma e papà stravedono per loro, li considerano come dei nipotini a tutti gli effetti e ci hanno sempre aiutato moltissimo.
Rivolgo lo sguardo verso Chiara e noto che sta guardando la scena con gli occhi malinconici.
«Che succede tesoro?» le domando abbracciandola.
«Pensavo a quanto sarebbe bello se anche i miei genitori avessero un rapporto così bello con i bambini. E invece mamma li vede raramente e papà non li considera nemmeno suoi nipoti» mi spiega lei.
«Riusciremo a fargli cambiare idea prima o poi, vedrai» le dico io per rassicurarla.
«Non ci siamo riusciti in quattro anni, ormai ho perso le poche speranze che avevo» afferma lei tristemente.
Proprio in questo momento, però, il campanello suona interrompendo il nostro dialogo.
Vado ad aprire e, quando vedo chi c'è dietro la porta, rimango a bocca aperta per lo stupore.ANGOLO AUTRICE
Ciaoo :)
Ecco finalmente il primo capitolo di questa nuova storia.
Sono passati già 4 anni dalla nascita dei gemellini e nonostante i mille ostacoli e le mille difficoltà Chiara e Andreas non se la stanno cavando per nulla male come genitori.
Riusciranno a continuare così? E chi c'è secondo voi dietro la porta?
Vi ricordo che i capitoli verranno pubblicati ogni lunedì verso le ore 21.
Un bacione :)
Ary

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La mia vita sei tu ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
ФанфикChiara, 23 anni e una grande responsabilità sulle spalle. Una giovane mamma che ha dovuto imparare a gestire il suo tempo dividendosi tra lo studio e i suoi figli. Frequenta il quinto anno in un college d'arte e lotta ogni giorno per realizzare il s...