CHIARA POV
«Chiara sono io» mi dice Sergio lasciandomi andare il braccio.
«Sergio, mi hai spaventata» affermo io mentre il cuore batte ancora all'impazzata.
«Scusami, non era mia intenzione» mi risponde lui.
«Non fa niente. Da quanto mi seguivi?» domando.
«Da quando ti ho visto spuntare dietro l'angolo e camminare alla velocità della luce» risponde lui.
«Quindi...quindi non eri tu nell'altra strada deserta» affermo.
«No, ho deciso di cambiare strada e seguendo questa stradina ho evitato l'altra strada pericolosa» mi spiega lui.
«E allora chi era prima?» domando tra me e me senza rendermi conto di averlo detto ad alta voce.
«Cosa?» domanda lui confuso.
«No niente...mi sembrava che qualcuno mi seguisse ma sarà stata solamente una mia impressione» rispondo io.
«L'ansia gioca brutti scherzi e quella via è sempre molto inquietante» mi dice lui.
«Già...» mi limito a rispondere mentre sono assorta nei miei pensieri.
«Che bello, finalmente torniamo a casa. Sono stanco morto» afferma Sergio riportandomi alla realtà.
«Si...grazie per avermi salvata prima con la prof, mi hai risparmiato un brutto voto e la ramanzina» lo ringrazio io.
«L'ho fatto con piacere, so quanto sia difficile stare attenti alle sue lezioni noiosissime» risponde lui.
«È impossibile più che difficile» affermo ridendo.
«Per fortuna che il preside ci ha fatto riunire proprio nella sua ora» dice lui.
«Si, hai visto la sua faccia? Stava impazzendo» affermo ridendo.
La mia risata però, viene interrotta dallo stesso presentimento di qualche attimo prima.
Ho di nuovo la sensazione che qualcuno ci stia seguendo.
«Sergio, anche a te sembra che qualcuno ci stia seguendo?» gli domando a bassa voce.
«No, secondo me è una tua impressione» mi risponde lui.
«Si, sarà sicuramente così» affermo con tono dubbioso.
«Non ti preoccupare, finché sei con me sei al sicuro» mi rassicura dolcemente.
Continuiamo a camminare mentre Sergio mi racconta di quanto sia contento dell'opportunità che ci è stata comunicata oggi dal preside.
Io, invece, non riesco a smettere di pensare a quella sensazione che mi tormenta da quando sono uscita dal cancello di scuola.
Vorrei convincermi che sia solo una mia impressione, una sensazione sbagliata, ma non ci riesco.
È come se qualcuno mi seguisse e mi spiasse, ma ogni volta che mi giro, dietro di me non c'è nessuno.
Ecco che sento di nuovo un rumore dietro di me, mi giro di scatto con il cuore in gola mentre Sergio mi guarda perplesso e confuso.
«Hai sentito Sergio?» gli domando io.
«Che cosa Chiara?» mi domanda a sua volta sempre più confuso.
«Un rumore» rispondo io.
«Non ho sentito nulla» mi risponde lui.
«Ti assicuro che questa volta non era un'impressione, l'ho sentito veramente quel rumore» spiego avvicinandomi il più possibile a lui per la paura.
«Chiara, non c'è nessuno dietro di noi» afferma Sergio per rassicurarmi.
Riprendiamo a camminare fino a quando un rumore assordante rimbomba per tutta la via facendoci prendere un colpo.
Ci voltiamo di scatto e notiamo che a terra c'è un bidone dell'immondizia rovesciato.
«Te l'avevo detto che qualcuno ci sta seguendo» affermo in preda al panico.
«Hai ragione, eccolo lì il colpevole, guarda» esclama Sergio indicando un gattino nero che ci spia dietro il bidone rovesciato.
Fisso il vuoto per qualche istante, cercando di calmarmi, mentre Sergio ride e cerca di far avvicinare il gattino.
Il gatto può aver fatto cadere il bidone ma io sono sicura di aver sentito più volte dei passi dietro di me, e non erano i passi di un gattino, erano i passi di qualcuno. Qui c'è qualcosa di molto strano.ANDREAS POV
*La sera...*
Stiamo cenando tutti insieme mentre parliamo della proposta che ci ha fatto oggi il preside.
«Non posso credere di avere l'opportunità di ballare davanti al direttore di una delle compagnie di ballo più grandi d'Europa» affermo io.
«Nemmeno io, è un sogno che si avvera» afferma Alessio.
«Vi rendete conto che potremmo diventare dei ballerini e dei cantanti professionisti? Se faremo colpo su di loro avremo l'occasione di ballare nei teatri più grandi d'Italia e Sergio e Chiara di incidere CD e cantare negli stadi e nei palchi più importanti» afferma Ale entusiasta.
«Il nostro sogno di diventare dei veri ballerini e dei veri cantanti si potrebbe realizzare» dice Patrizio con occhi sognanti.
«Anch'io voglio diventare un cantante» urla il piccolo Davide attirando l'attenzione di tutti.
«E io una ballerina» aggiunge Gioia con determinazione.
«E noi che facciamo allora? Contro due piccoli grandi talenti come voi, non abbiamo nessuna possibilità noi» afferma Patrizio ridendo.
L'unica che non ride è Chiara, stasera sembra pensierosa e preoccupata.
«Amore tutto bene?» le domando distogliendola dai suoi pensieri.
«Si...perché?» domanda lei a sua volta.
«Sembri assente» rispondo io.
«Va tutto bene, sono solo un po' stanca» mi spiega lei.
Non mi ha convinto molto con questa sua risposta, secondo me qualcosa la preoccupa ma indagherò più tardi quando saremo soli.
«Cuginetta, sei contenta della notizia che ci ha dato il preside oggi?» le domanda Patrizio.
«Si, molto» si limita a rispondere lei.
«Sei di poche parole stasera, non è da te» afferma Alessio perplesso.
«Ragazzi vi ho detto che va tutto bene, sono solamente stanca» ribadisce lei con tono secco.
Decido di cambiare discorso, così chiedo ai bambini com'è andata la loro giornata.
«All'asilo abbiamo disegnato e la maestra ha detto che il mio disegno era bellissimo» afferma Gioia soddisfatta.
«E abbiamo anche giocato con la palla tutti insieme» aggiunge Davide.
«E alla fine abbiamo ballato» afferma Gioia.
«E prima che papà Andreas ci venisse a prendere abbiamo conosciuto un ragazzo molto simpatico» ci racconta Davide.
«Che ragazzo?» chiede Chiara alzando lo sguardo.
«Un ragazzo alto e moro che ci ha chiesto come si chiama la nostra mamma e il nostro papà» spiega Davide.
«E ci ha offerto delle caramelle ma non le abbiamo accettate perché la mamma ci ha insegnato di non accettare mai nulla dagli est...est...estani» aggiunge Gioia non riuscendo a pronunciare l'ultima parola.
«Estranei» la correggo io sorridendo.
Vedo Chiara impallidire all'improvviso e poi alzarsi da tavola.
«Scusate, devo fare una telefonata importante» ci comunica prima di scappare in camera.ANGOLO AUTRICE
Ciao :)
Ecco il sesto capitolo anche se un po' in ritardo, spero mi perdonerete.
In questo capitolo abbiamo visto come Chiara continui ad avere il presentimento di essere seguita e spiata. Sarà solamente una sensazione o qualcuno la starà veramente seguendo?
E secondo voi, chi dovrà chiamare così urgentemente?
Un bacio <3
Ary
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La mia vita sei tu ~ Chiara Grispo e Andreas Müller
FanficChiara, 23 anni e una grande responsabilità sulle spalle. Una giovane mamma che ha dovuto imparare a gestire il suo tempo dividendosi tra lo studio e i suoi figli. Frequenta il quinto anno in un college d'arte e lotta ogni giorno per realizzare il s...