Capitolo 9

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«Federico? ci sei?»
sento bussare alla porta e, appena mi alzo dal letto, vedo la figura di Benjamin davanti a me.

«sei orgoglioso di quel che mi hai fatto?»
chiedo tirando fuori un po' del poco coraggio rimasto

«si!»
risponde lui schietto, con una risatina di sottofondo

«pensi che qui andrà a finire come nelle favole Federico? che io mi innamorerò follemente di te e ci sposeremo adottando tanti bambini? no.
e se pensavi questo ti sei fatto un'idea troppo sbagliata su di me.
Sai cosa voglio, e tu sei un po'...come dire.»
sospira alzandomi il mento con l'indice

«sei il mio gioiellino, ti ho "comprato" e ora sarai mio per sempre.
patti chiari e amicizia lunga, ricordatelo!»
porta la sua mani destra dietro al mio collo, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

«tra poco usciamo.»
si incammina verso la porta
«preparati.»
conclude il discorso chiudendo la porta e lasciandomi solo in stanza

"ti ho comprato e ora sarai mio per sempre"
le parole mi risuonano nella mente, pensando al mio futuro e a cosa succederà se dovessi scappare di qui.
Penso e ripenso, invano...senza nessuna soluzione.
Così, quel poco tempo rimasto, lo uso per vestirmi.

«dov'è che stiamo andando?»
chiedo mentre allaccio la cintura di sicurezza
«io volevo andare al centro commerciale, non ti va?»
mi chiede, come se non fosse successo nulla e come se noi due fossimo due amici normali.
«come vuoi tu.»

Inutile dire che il viaggio in macchina è stati molto silenzioso, con soltanto qualche frasetta banale di mezzo.
Scendiamo dall'auto e saliamo verso le scale mobili, Benjamin ora sta parlando al telefono...ancora non ho capito di cosa si tratta, ma non mi interessa più di tanto.

«quando è il tuo compleanno?»
di punto in bianco mi fa questa domanda, varcando la soglia del centro
«che giorno è oggi?»
«il 20 febbraio, perchè?»
risponde dopo aver visto l'orologio
«tra due giorni lo è.»
ingoio il cumulo di saliva formato in gola e seguo Benjamin per tutto il tempo.

«parlami, non restare zitto.»
dice mentre mastica una delle patatine comprate al Mc Donald
«perchè...»
i suoi occhi, appena pronuncio il perchè, diventano bui...non sapendo ancora nulla.

«perchè sei cosi malato dal sesso Benjamin? e perchè devi pendertela con quelli più piccoli di te?»

ehi..

Stop, please! »FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora