Falling

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Only Mortal - Tritonal

Il rumore del vento contro l'armatura.
Il frastuono di qualche esplosione, lontano da lui.
Steve che gli diceva che era un viaggio di sola andata.
E lui lo sapeva. Si, ne era consapevole; non poteva essere altrimenti.
Un ultimo sguardo alla città sopra la quale stava volando. New York era così bella vista dall'alto.
Volava verso lo spazio, l'infinito e incommensurabile spazio, uno spazio che sotto sotto temeva. Il suo carico? Una bomba: destinata a quei tipi che avevano tentato di invadere la terra. Ma lui non gliel'avrebbe permesso. Per quella che forse era la prima volta nella sua vita, Tony Stark non pensava a sé. No, il suo pensiero era volto verso qualcos'altro. O forse qualcun altro.

"Signore, chiamo la signorina Potts?"

Sembrava che J.A.R.V.I.S. gli avesse letto nel pensiero. Gli apparve davanti l'immagine di Pepper che sorrideva, immobile. Se la sarebbe ricordata così. Tanto meglio.

"Tanto vale."

Rispose. In fondo, cos'aveva da perderci?
Si dirigeva a enorme velocità verso la Stark Tower. La sua torre, o, per meglio dire, sua e di Pepper. E lei non gli rispondeva. Ma non gli avrebbe risposto, no, chissà dov'era? Chissà cosa stava facendo? Poi, dopo aver superato l'enorme scritta quasi completamente distrutta, quella che doveva formare il suo nome e dominare l'intera metropoli, dall'altra parte qualcuno rispose. Una voce flebile, lievemente disturbata, ma una voce che Tony conosceva benissimo e che amava, in ogni suo tono.

"Tony? "

Era lei. Era Pepper. Gli aveva risposto; non c'era uomo più felice di lui in questo momento. Sorrise.

"Tony? Ho seguito tutto dal telegiornale... Cosa... Cosa vuoi fare? "

Sbatté le palpebre. Cosa voleva fare? Troppe cose, non ci sarebbe stato il tempo per elencarle, il suo tempo stava per terminare. Ma cominciò a parlare:

"Pepper... Io..."

Perché l'aveva chiamata? Perché si riduceva all'ultimo minuto a fare le cose? Lei è stata al suo fianco per un tempo lunghissimo, e lui, adesso, solo adesso, tentava di esporle quello che in anni non era riuscito a fare. Che idea idiota. Solo a Tony Stark sarebbe venuta in mente un'idea del genere.

"Pepper, mi dispiace..."

New York spariva sotto di lui e davanti gli si apriva un mondo nuovo, inesplorato, immenso e, soprattutto, invivibile. Almeno per lui.

"Tony, dove sei? Sugli schermi sei scom-"

"Pepper... Io ti.. ti amo. "

Le sue ultime parole. Poi il contatto col mondo si perse. Era rimasto da solo, a fissare un'astronave che prendeva fuoco. Io ti amo. Non male come scelta di parole, no, affatto. Risuonavano nella sua testa, come una canzone o una poesia. E poi il suo pensiero si volse alla persona a cui erano dirette. Virginia Pepper Potts. Chissà cosa faceva ora? Fissava lo schermo della TV, sperando di vederlo spuntare da qualche parte? Urlava il suo nome al telefono, sperando che lui le rispondesse? Piangeva, semplicemente, arresasi al destino? Non lo sapeva, o meglio, non lo voleva sapere. Si limitò a chiudere gli occhi, e a cadere. Cadeva, fuori dallo spazio, fuori dal tempo. In un secondo la sua vita scorreva veloce, mentre cadeva. Veloce, come la sua inesorabile caduta. Ora era in un mondo, ora in un altro. Ora respirava, ora no. Del resto era un semplice umano, mortale, fallibile, cosa avrebbe potuto fare contro una forza che nemmeno lui conosceva? E continuava a cadere, illuminato dall'esplosione e investito dalla sua potente onda d'urto. E cadeva pesante, appesantito dalla gravità, ma, forse, di poco alleggerito, sollevato da un peso che ora si era levato. E continuava a cadere.
E poi chi lo sa, magari adesso Pepper sorrideva.

Falling // Pepperony Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora