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Estratto di pag. 176 di "città di Ossa"

Isabelle si alzò e prese Simon per un braccio.

-Lo accompagno fuori.-

Per un istante sembrò che il ragazzo volesse resisterle, ma poi incrociò lo sguardo di Clary, che scosse appena il capo.
Simon si arrese. Col mento sollevato permise a Isabelle di scortarlo fuori dalla stanza.

Il corridoio di pietra era tristemente silenzioso, tranne che per il rumore dei passi di Isabelle che scandivano il tempo, secondo per secondo.

Dopo essere stato cacciato in malo modo dalla cucina, Simon si sentiva ancor più inadeguato. E non dipendeva certo dal fatto  che stava camminando a fianco ad una bellissima ragazza scacciademoni e neppure dalla confidenza che Jace si era preso con la "sua" Clary e viceversa... Anche se Clary non era tecnicamente sua, s'intromise il suo subconscio.

E, mentre nella testa di Simon infuriava una battaglia, Isabelle decise di rompere il silenzio:

-Ehy mondano!

Simon alzò la testa di scatto.

-Ho un nome.- rispose in tono piatto.

-Va bene mondano... Allora, la rossa non ti ha ancora spezzato il cuore?

Simon si fermò di colpo rischiando di inciampare sui suoi stessi piedi.

-D-di chi stai parlando?

-Bassa, rossa, occhi verdi, abbastanza antipatica e con una grandissima passione verso ciò che non la riguarda...

La faccia di Simon sbiancò di colpo. Ora Isabelle aveva sul viso un ghigno divertito.

-Potresti evitare di parlare male della mia migliore amica?!- sillabò Simon in modo che la ragazza capisse tutte le parole.

Il ghigno della Cacciatrice si ampliò ulteriormente.

-Lei vuole che siate solo amici vero? Tu vuoi di più... non è così?

Isabelle lo stava solo stuzzicando, lo stava solo stuzzicando, voleva vederlo arrivare al limite, ma allora perché dentro di lui sentiva che le parole della Shadowhunter avevano un fondo di verità?

-SMETTILA DI STUZZICARMI! Non sono qui per discutere dei miei problemi sentimentali con te! Quindi ti chiedo di evitare questi stupidi giochetti e di ritornare al silenzio precedente, ne sei capace?!- sputò fuori Simon con un tono deciso che non credeva di avere.

La Nephilim sembrò soddisfatta.

-Allora ce le hai le palle!- esclamò guardandolo in faccia.

-Le che??

-Le palle mondano, quelli che vengono anche chiamati attributi...

-HO CAPITO!

Simon era rosso pomodoro, sentiva le guance in fiamme. Abbassò lo sguardo imbarazzato e riprese a camminare a passo sostenuto. Non aveva mai avuto una conversazione così bizzarra con una ragazza, non che ne conoscesse molte...

Dopo pochi passi dovette fermarsi di fronte ad un bivio, due corridoi di pietra perfettamente identici che lo avrebbero portato in due luoghi completamente diversi. Ecco l'ennesima cosa frustrante di quella giornata: non aveva la più pallida idea di come muoversi in quel labirinto.

Quando alzò di nuovo lo sguardo si ritrovò a fissare degli occhi color ossidiana. Non aveva fatto caso all' esatto colore degli occhi di Isabelle prima d'ora. Erano di una strana sfumatura di blu scuro tendente al nero anzi, erano un nero screziato di blu, come il colore dei fondali marini senza la luce, come la notte senza stelle, come una voragine capace di inghiottire ogni cosa.

Primo Bacio   [Isabelle&Simon]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora