Era una giornata uggiosa e si scivolava sul fango. Ma loro non dovevano cadere, se anche uno solo di loro fosse caduto, l'assassino li avrebbe uccisi entrambi. Quei due erano entrati nel suo mirino perché testimoni dell'omicidio che aveva compiuto quella mattina e gli stava alle calcagna da allora. Quei due poveretti si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, si erano dati appuntamento per potersi vedere all'insaputa dei genitori, dato le differenze sociali tra il ragazzo e la ragazza. Correvano, scappavano da quel pazzo e non sapevano dove nascondersi, finché davanti a loro non comparve la villa abbandonata; decisero di entrare anche se le leggende dicevano che chiunque fosse entrato non sarebbe più tornato. Si chiusero la porta alle spalle e notarono subito una decina di bambole a grandezza umana ferme in varie posizioni totalmente casuali. Non restarono molto tempo fermi a guardarle e iniziarono a cercare un posto in cui nascondersi, si accorsero allora che c'erano tazze fumanti di tè e letti sfatti, sintomo che qualcosa di vivo abitava la casa oltre alle decine di decine di bambole immobili. Sentirono un tonfo...la porta era stata buttata giù "DOVE SIETE MOCCIOSI?"
Sbraitò l'assassino "Venite fuori...voglio solo parlarvi!"
I due si erano chiusi in un armadio e si erano stretti l'uno all'altra, i loro cuori battevano all'impazzata, i loro respiri si erano fatti più pesanti e dagli occhi scendevano lacrime involontarie; quel tipo li avrebbe trovati e uccisi ed era un dato di fatto per loro, si davano già per spacciati, finquando non sentirono un coro: "D-O-L-L-H-O-U-S-E"
Il ragazzo sbirciò dall'armadio e vide la bambola seduta sul letto alzarsi e prendere da sotto il cuscino un coltello; sulle prime il giovane pensò che la bambola li avrebbe uccisi, ma questa con movimenti sinuosi ed eleganti di solito estranei alle bambole aprì la porta ed uscì dalla stanza.
Sentirono poi centinaia di passi, che si muovevano tutti verso il piano terra, e infine sentirono delle urla agghiaccianti.
Poi silenzio, poi di nuovo passi che andavano in diverse zone della casa, poi la porta aprirsi e rinchiudersi, passi diretti verso di loro e le ante dell'armadio che si aprivano.
Davanti a loro si ergeva la bambola che occupava la stanza: era un giovane uomo abbigliato elegantemente, con capelli cotonati e all'apparenza soffici, che li osservava coi suoi occhi blu vitrei e vuoti, tenendo aperto l'armadio con le mani candide e insanguinate.
Il giorno dopo i due uscirono dalla villa mano nella mano, con in viso un'espressione sconvolta. Le famiglie li accolsero preoccupati dagli occhi sbarrati e l'aria assente dei figli. Anche dopo essersi ripresi i due non raccontarono mai cos'era successo, ma si racconta che da allora, ogni volta che passavano davanti alla villa, in una camera si accendevano le luci ed una figura candida li salutava con la mano.
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DOLLHOUSE
Paranormal"C'era una volta una villa abbandonata al cui interno vi erano molte bambole a grandezza umana. Si raccontava che queste bambole fossero possedute da spiriti giustizieri che uccidevano i malvagi che vi entravano..." Ma tutto ciò sarà vero?