Capitolo 1

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Lasciare un paese non è mai facile come sembra.
I familiari.
Gli amici.
I luoghi in cui avevo vissuto per tutta l'infanzia e l'adolescenza.

Che ne sarebbe stato? Si sarebbero tutti dimenticati di me o qualcuno di loro avrebbe sentito la mia mancanza ?
Sinceramente non m'importa.
Avevo fatto una promessa e quella promessa doveva essere mantenuta, cosi mi avevano insegnato sin da piccola.
Nonostante avessi dovuto lasciare il mio ragazzo, Jack era molto più importante. Era la mia ancora ed il mio ancora, tutto ciò che avessi necessitato da sempre.
E magari si, usavo queste scuse per fuggire.

Brighton era diventata caotica, le strade abituali, Bryan troppo oppressivo.
I miei, Lucy, probabilmente le uniche persone che mi sarebbero mancate.
Lei sì che era importante.
Sin da piccole avevamo cominciato a frequentarci, è l'unica che ci sarà sempre. Sopra tutto e tutti, sopra ogni ragazzo, sopra ogni legame. La considero come una sorella mancata, mi sarebbe tanto piaciuto, invece mi è capitato un fratello che, tra l'altro, come tutti i fratelli non serve a niente se non a litigare.

-"Fatte le valigie ?" Mia madre si sporge dalla porta.

-"Più o meno, manca qualcos'altro. Finisco sempre per distrarmi e pensare ad altre cose." Rido leggermente e continuo a piegare l'intimo che avevo appena cacciato dal cassetto.

-"Cose con l'intimo in mano? Non oso pensare a cosa allora !" Ride e si avvicina per aiutarmi.

-"Dai mamma, sai a cosa pensavo, nonostante siate fastidiosi.. Beh hai capito." Dico mordendomi il labbro.

-"Cosa ? Esprimiti per bene." Ridacchia sapendo che mi è difficile dire cose carine.

-"...mi mancherete." Sbuffo.

-"Anche tu mi mancherai!" Urla dalla sua stanza Lucas, ecco, è di lui che stavo parlando... Non vi irrita già dal nome ?

-"Dai piccola..." Ride la mamma "fai presto tra 5 ore c'è il volo, Jack ti aspetta all'uscita dell'aereoporto. Mi raccomando, per evitare che, come l'altra volta, ti perdi..." Dice ma la interrompo.

-"Mamma l'hai già detto tipo mh 1900 volte, Gate 8, ho capito!" Rido "...E poi l'altra volta è stata colpa tua! Eri entrata al Burger King come avrei dovuto trovarti ?" Continuo.

Quando si viaggia in aereo non c'è niente di più brutto del litigare con le persone per il posto vicino al finestrino...
Per fortuna, dopo diverse divergenze, sono riuscita a convincere la ragazza al mio fianco a farmi sedere lì ed ora addirittura mi sta guardando con il broncio.

-"No che non mi sposto, Tanya. Sono arrivata prima io." Le dico sbuffando.

-"Ma se mi hai spinto! E poi mi chiamo Julie."

-"Ok aspetta che me lo scrivo." Metto le cuffie e apro il libro intenzionata a continuare la mia lettura.

-"Non dovevi scrivertelo?" Mi viene levata una cuffietta dall'orecchio e trovo Julie a guardarmi.

-"Non infastidirmi, Sasha, ho ben altro da fare. Chiudi quella boccaccia o saró io a fartela chiudere in altri modi." Accenno un sorriso e rimetto la cuffietta.

-

-"Tre pacchi di patatine, quella fetta di torta ed un panino. Ah, da bere una coca ed una bottiglia d'acqua." Dico semplicemente al barista.

-"Mi stai dicendo che tu mangi cosi tanto ed io sono quella obesa?" Mi guarda stupefatta Julie.

-"Attività fisica Julie, attività fisica. Come credi che abbia questo culo altrimenti?" Rido.

Lights On. || Cameron DallasWhere stories live. Discover now