<Sai, potremmo anche andare in quel ristorante così carino vicino alla stazione di Santa Maria Novella stasera, che ne dici Co? L'altra volta siamo stati veramente bene, quella sala così familiare e accogliente a me piace.> Lei indossava un paio di jeans ed un giacchettino di pelle, bastavano per affrontare quelle tiepide giornate di fine settembre, durante una bella passeggiata nel centro storico di Firenze, come erano soliti fare lei e Cosimo: prima il suo migliore amico, incontrato all'università e poi diventato ufficialmente il suo ragazzo.
Lui un ragazzo distinto,lei, che poi sarei io, una ragazza molto alla mano e diciamo, semplicemente diversa da lui: apparentemente due personalità, due caratteri, due tipi di persone completamente differenti che in qualche modo hanno trovato il giusto equilibrio per formare una coppia affiatata in tutto e per tutto da ben 3 anni. La mi amano stringeva la sua,come d'abitudine nelle nostre passeggiate pomeridiane in centro a Firenze; voltandomi incrociai il suo sguardo magnetico, che mi avvolge non appena i suoi occhi entrano in contatto con i miei, lo so, sarò banale, ma sono stregata dai suoi occhi azzurri: azzurri è dir poco, sono blu, blu intenso, talmente intenso che alcune volte non riesco a sostenere il suo sguardo. Lui lasciò la mia mano e decise così di avvolgere il suo braccio intorno al mio collo, in modo che io potessi stringermi alla sua vita, anche questa per noi è un'abitudine. Non fraintendetemi, non sono certamente quelle abitudini di cui ti stufi e di cui tutti si lamentano, sono quelle abitudini che rendono il rapporto con l'altro idilliaco e che io non cambierei con niente al mondo. Era il 23 settembre, il giorno prima del nostro anniversario, il nostro terzo anniversario: ci siamo conosciuti 3 anni fa grazie ad un'amica comune e poi beh, non c'è molto da dire, è andata come succede spesso: a lei piace lui, a lui piace lei, vari tira e molla per via dell'indecisione di entrambi e finalmente dopo circa 6 mesi di questa cosa straziante ci siamo messi ufficialmente insieme. Il 24 settembre 2013.
< No dai, proprio perchè ci siamo già stati non ci voglio andare, ti voglio portare da qualche parte in cui non siamo mai andati, un posto speciale, che ne dici se ci penso io? Te fatti trovare pronta domani mattina alle 8 che ti passo a prendere, passiamo fuori tutta la giornata, e chi lo sa, forse anche la notte, però non mi devi chiedere nulla. Voglio che rimanga una sorpresa. Ci stai amore? > Fortunatamente i miei corsi non erano ancora iniziati e non avevamo perciò il fiato sul collo. Stavamo passando davanti Santa Croce e mi fermai di colpo, mi misi davanti a lui mettendogli le mani sul petto in modo che lui potesse stringermi, proprio in quel momento una ventata si fece sentire, erano infatti ormai le 18.00, e quell'arietta ormai autunnale stava iniziando a farsi sentire. Alzai lo sguardo < Va bene Co, ma io voglio sapere dove si va, o almeno come mi devo vestire, con te non so mai come presentarmi! L'ultima volta avevi detto che saremmo andati ad un pranzo semplice con i parenti, e mi sono ritrovata al 50esimo anniversario di matrimonio dei tuoi nonni! Ero l'unica con le converse, i jeans e la polo rossa!> scoppiò a ridere guardandomi dall'alto in basso, per zittirlo gli dietro un pizzicotto sul sedere, so che per lui è un punto debole. < Aia! Dai, eri bellissima lo stesso, nonostante tu sia così a me non è mai importato, e lo sai, a me piaci anche con la tuta di pile mentre studi con quella specie di chignon di riccioli scompigliati> mi schioccò un bacio sulla fronte.< wow. Cosimo devo dire che hai un'idea veramente sexy di me, grazie me lo ricorderò.> mi staccano da lui facendo la finta offesa allontanandomi di qualche metro,ma non devi in tempo a fare 4 passi che mi aveva già alzata di peso, come un sacco di patate, non so se rendo l'idea.
<Cosimo! Cosimo!! Mettimi giù, dai!!> non arrivavo al punto fatale per fermarlo, ma lui era molto vicino al mio, infatti iniziò subito a farmi solletico sui fianchi, sa che non resisto.
<Ti prego, dai basta, va bene va bene hai vinto, hai vinto hai ragione te!> si mise a ridere e mettendomi giù mi tenne stretta a lui <Simo, se vuoi ho anche altre visioni si te, ma non posso urlare in qui in Piazza!> okay, allora forse era meglio che non avesse proferito parola. Mi sganciai da quella morsa e riprendendo la nostra posizione da "passeggio" <Dai scemo, è tardi, dobbiamo andare. Vane e Vio ci aspettano per cena, dovrebbe esserci anche Lorenzo.> ci incamminammo verso il parcheggio in cui avevo lasciato la mia cinquecento rossa, presi posto al lato di guida e partimmo. Cosimo, a causa dell'università aveva un appartamento tra Firenze e Pistoia, mentre il mio appartamento era leggermente fuori Firenze, tuttavia in poco tempo potevamo vederci senza grandi problemi. Quella sera dovevamo andare in un ristorante a Pistoia, era sabato sera e ci eravamo riuniti con la nostra comitiva, solo che qualcosa era cambiato, Viola si era appena lasciata dal fidanzato dopo anni, aveva vissuto veramente male quella situazione infatti quella sera si era data alla pazza gioia animando la serata con scene a dir poco epiche. La sera appena rientrato a casa iniziai a preparare una valigia, una borsa per l'indomani e stavo iniziando a pensare a quale potrebbe essere la nostra meta. Mi organizzati con un piccolo trolley, e una borsa capiente per tutto l' occorrente, sia per una serata elegante che per una scampagnata, dovevo essere pronta a tutto, con quel ragazzo non si sa mai dove si va a finire. Misi dentro il trolley un abito lungo rosso, che mi aveva regalato per il mio compleanno, so che gli avrebbe fatto molto piacere vedermelo addosso, visto che non erano ancora capitate occasioni per indossarlo, misi dentro anche un paio di tacchi random, un paio di jeans con una camicetta e un paio di scarpe nere. Niente di che, ma era tutto ciò che serviva per qualsiasi tiro mancino del mio ragazzo.
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Stupiscimi Ancora
FanfictionNon voglio svelare niente riguardo alla trama, perché se uno vuole scoprire di cosa parla deve entrare dentro alla storia. Voglio dirvi solo che tutto è partito da un sogno, un sogno che mi ha aperto la mente ad una nuova avventura.