CAPITOLO 4:

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"And now, the end in near..."
La serata era stata meravigliosa, tutto era andato per il meglio, la passeggiata era finita come nei migliori film romantici, con il mio regalo e un bacio con la modalità fiaba on, con la musichina che risuonava nella testa e i fuochi d'artificio immaginari già che c'eravamo. Il top delle favole. Ma dopo quei giorni da favola era giunto il momento di tornare alla realtà. Esami, studio, feste Natalizie con i soliti pranzi per terminare l'anno con la grande notte di Capodanno.

"Io ti aspetto e nel frattempo vivo.."
Ci siamo trovati a passare il capodanno in Piazzale Michelangelo a Firenze con Marco Mengoni, tutto organizzato per caso. Una bellissima serata, ci siamo evitati l'ennesima abbuffata con questa scusa. Siamo rientrati a casa verso le 5, e il giorno dopo, il 2 gennaio sarei dovuta andare ad un convegno importante all'università di Bologna, per un esame che avrei dato a breve sulla letteratura, era un corso organizzato in collaborazione fra le due università e sono stata costretta a partecipare.
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<Vado con il treno e torno alle 8 con l'ultimo, visto che non so a che ore finisce, se c'è qualcosa te lo ridico,, va bene?>
Stavo per salire sul treno dando un bacio veloce a Cosimo, che al contrario di me stava per tornare a casa a dormire. Erano le 7 di mattina del 2 Gennaio, come era ovvio che fosse non c'era nessuno su quel Freccia Rossa diretto a Bologna proveniente da Napoli. Davanti a me solo una donna sui 50 anni intenta a leggere un libro di Bruno Vespa, qualche posto più avanti un signore sui 70 anni al telefono. Estrassi dalla borsa il mio portatile, avevo 35 minuti tanto valeva sfruttarli per vedere con esattezza di cosa trattasse quel convegno. Non mi ero minimamente interessata a questo incontro fino al fatidico giorno, però ero ancora in tempo per rimediare, avevo il mio wifi portatile e tutto ciò che mi poteva servire.                                                                                                         -allora, "Lettere Aperte" secondo ciclo di incontri, Dante e l'Inferno. Bene, so già qualcosa in più.- pensai tra me e me mentre scorrevo con lo sguardo le paginate di computer che avevo davanti. - e chi tiene questa lezione? allora, progettazione no, docente coordinatore del progetto no. docente incontro, ecco.... F. Barone. Oddio...-                                                                              Ero entrata in stato confusionale, ma dovevo assolutamente dirlo a Viola. non importava che ore fossero, ma era una cosa molto importante. presi il cellulare dalla borsa e composi il numero alla velocità della luce.                                                                                                                                                         "che vuoi, sono le 7, sei impazzita!?" la voce impastata dal sonno, ma era percepibile il tono seccato, e come darle torto.                                            
 " se non fosse una cosa importante non ti avrei chiamata! mettiti a sedere, perchè è una cosa forte!" sicuramente avevo ottenuto la sua attenzione, perché avevo sentito le coperte frusciare.     "allora dimmi, che aspetti!"  d'improvviso sentii il telefono vibrare, era una notifica di instagram, piero_barone ha appena pubblicato una foto, la aprii continuando la telefonata, era una foto di lui sul freccia rossa, direzione Bologna e la didascalia : " Prof franz_barone presente alla lezione!" era il colmo.                                                " allora, mi devo calmare perchè altrimenti qui finisce male. indovina chi tiene l'incontro oggi a Bologna, e chi sarà presente in aula?!" la mia voce tremava dalla felicità                         "spero che non sia tu sai chi perchè allora devo prendere un treno!" ecco in sottofondo si iniziavano a sentire colpi, ante degli armadi che si aprivano e chiudevano e rumori del genere.    
" la lezione è tenuta da Francesco Barone, e Piero ha appena pubblicato una foto, si trova sul freccia diretto a Bologna, e a quanto pare assisterà alla lezione anche lui!!!!"  lui doveva essere su questo treno, per forza.            "allora guardo di prendere il primo treno, ci sentiamo dopo!"                          "ciao, ci si sente dopo, tieni il telefono a portata di mano per i messaggi"         Chiudo la telefonata e decido di andare a farmi un giro.   Dopo aver oltrepassato un paio di vagoni entro in un terzo ed in lontananza vero un ragazzo con un cappellino e gli occhiali da sole e la felpa. Forse avevo trovato chi cercavo, dovevo riuscire a rimanere calma.  non aveva nessuno intorno così mi misi a sedere nei sedili vicini.                  < scusami, sapresti dirmi che ore sono? > fortunatamente avevo l'orologio nascosto sotto la giacca.    
 < sono le 7.10, ancora 25 minuti e dovremmo arrivare.> era lui, la voce con il marcato accento siciliano, calda e suadente, che sapeva far vibrare l'anima quando cantava. senza farmi vedere, mando un messaggio -Vio l'ho trovato, siamo accanto in treno, ma non gli ho ancora detto che l'ho riconosciuto- Dovevo in qualche modo prendere coraggio e dirglielo, che ero una fan e che li adoro.                <ehm, scusami, non vorrei essere invadente, ma mi stavo chiedendo..- lui aveva alzato lo sguardo e si era tolto gli occhiali- beh, si insomma, sei Piero Barone...scusami se ti sto infastidendo.> abbasso lo sguardo e mi alzo.                                                          < scusami, non volevo disturbarti, vado via.. comunque sono una vostra fan, vi adoro e sono venuta già a dei vostri concerti..> faccio per andarmene, ma mi ferma.                      <Vieni, mettiti pure seduta, non ti preoccupare, tanto siamo soli, è il mio lavoro. credo tu abbia visto il post di poco fa eh?> sorridi e felice del suo invito mi siedo nuovamente, guardandomi verso di lui.
<beh sì, in effetti sì. Anche io sto andando alla lezione di tuo fratello. Fino a poco fa non sapevo nemmeno chi la tenesse sinceramente, poi mi è piovuto tutto dal cielo, e ora sono qui che parlo con te, non ci posso credere> mi faccio aria con le mani
< vieni, facciamoci una foto. > ero talmente agitata che non ero in grado di chiedere una foto.     
<come ti chiami?> mi chiese mentre mi rendeva il telefono 
<Simona, piacere.> non sapevo come comportarmi, non mi sarei mai aspettata che questa giornata iniziata in un modo così ordinario, si sarebbe trasformata nell'occasione della vita di trovarmi faccia a faccia con il mio cantante preferito.   
<allora, hai detto che sei una ilvolovers... dimmi, come è nata questa cosa, a quali concerti sei venuta?>  si era addirittura tolto il cappello, e si era girato verso di me, era molto attento, voleva realmente sapere tutto ciò o era solo un modo per essere gentile?
< beh, vi seguivo già da ti lascio una canzone, eravate fantastici già da ragazzini... eravate teneri, però non posso nascondere di avervi perso completamente di vista fino al dicembre 2014 quando vi ho visto al concerto di Natale, da lì ho iniziato ad informarmi, o almeno, cercare di recuperare il tempo perduto, dall'inizio quasi non potevo credere che voi avevate avuto una carriera così brillante oltreoceano e qui non era nemmeno arrivata la voce. Poi a Sanremo la definitiva consacrazione anche qui, avrei scommesso tutto su di voi, sono sincera. Poi ovviamente sono venuta ai  vostri concerti, Torre del Lago, mi sono emozionata tantissimo quando hai cantato E lucevan le stelle, so che è stato difficile rendere omaggio a Puccini proprio a casa sua, e sicuramente sei stato molto più bravo di tanti cantanti che ho visto al festival pucciniano. Poi sono  venuta a Firenze al Mandela.. E poi verrò anche a Verona il 20, in fila A con pass per il backstage.. è stato un regalo dai ehm, miei amici per Natale.. forse ho parlato troppo..> abbasso lo sguardo, forse avevo realmente parlato troppo, lui mi ascoltava incuriosito
<benissimo, si, mi piace ascoltare le storie delle nostre fan, anche se la maggior parte delle volte non c'è molto tempo per parlare con loro, però in quelle poche occasioni che ci capitano, tipo quando le incontriamo fuori dallo studio di registrazione durante le pause oppure all'hotel, quando abbiamo qualche minuto per rilassarci, ci interessano molto, ci piace sentire come ci hanno conosciuto> lo ascolto con interesse, ero convinta che avessero un occhio di riguardo per le loro fan, ma essendo una delle dirette interessate li ho sempre visti con gli occhi a cuoricino: loro sono belli, loro sono bravi, loro sono perfetti e via dicendo; ma sentendomi parlare in questo modo mi sono realmente resa conto si quanto abbiano atteso questo successo in Italia, che non è come il successo d'oltreoceano. Tutto a casa è più bello, è più soddisfacente, è più vero.
< è una bella cosa, è veramente una bella cosa. Ti posso rivelare un segreto? Mi sto stupendo di me stessa per il fatto che sto riuscendo a parlare con te> gli sorrido, spostandosi una ciocca di capelli ricci dietro l'orecchio
<davvero? Io mica mangio, o almeno.. non in queste circostanze... > mi accarezza una gamba. Cosa ha detto?! Oddio... spero di aver frainteso.
< si, beh.. ormai dovremmo essere arrivati, vai alla lezione di tuo fratello? Perché anche io sono diretta alla sua lezione..> cerco di cambiare discorso perché il suo sguardo si era fatto più intenso, santa madre, erano le sette di mattina e io sono pure fidanzata, anche se con lui non sono stata a raccontare la mia vita privata.
<si, beh.. ho 30 minuti prima di andare in studio, e ho deciso di passare ad assistere ad una sua lezione per un po', poi Ignazio mi passa a prendere e andiamo. Tu rimani fino alla fine? Dopo torni subito via o hai tempo per un aperitivo un pranzo veloce..> Piero barone mi stava invitando?!
< si, devo dare un esame a breve e pare che sia importante la sua lezione. Dopo mi raggiunge una mia amica per passare il pomeriggio a Bologna..>
< porta anche lei, quando arriviamo ti presento a Franz e sarà lui a portarvi da noi, andrà tutto bene>

Nemmeno 20 minuti di chiacchierata e mi aveva invitato per un aperitivo o un pranzo, qualunque cosa fosse mi aveva invitata. Era incredibile, estrassi il cellulare dalla borsa, controllai le notifiche: 116 messaggi da Viola. Immaginavo.. gli rispondo rapidamente. "Invito importante da parte sua.. per entrambe.. mi presenta Franz che ci porta da loro.. è una cosa imprevista.. è un uragano poi appena posso ti dico.. te vieni in facoltà"
                                                                        Non aveva molto senso quel messaggio, ma poco importava. Forse era un'abitudine per loro, vedono una ragazza, se gli interessa la invitano subito, come rianimarlo, hanno poco tempo per loro e non lo possono sicuramente sprecare. Non possono fare come noi comuni mortali che viviamo costantemente nell'indecisione, nella paura di fallire, si buttano, magari ricevendo anche un no come risposta, ma anche questo credo sia il prezzo del successo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2016 ⏰

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