Capitolo 1

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Mi sveglio,nel momento in cui la calda luce del sole allegia sul mio viso,come una coperta che me lo accarezza . Mi tiro seduto e studio la mia stanza,compagna di sventure,spuntini notturni,capricci infantili e di punizioni impartite per bassa condotta e coprifuoco marinato. Guardo il poster sgualcito  dei Coldplay,i vestiti buttati sulla sedia,uso più la sedia dell'armadio. La mia attenzione viene attirata dalla tempesta che c'è fuori,dai rami dell'albero che picchiettano sul vetro. Mi passo le mani sul viso,ancora assonnato. Successivamente mi alzo dal letto e vado in bagno,apro l'acqua calda della doccia e la lascio scorrere,mi levo i boxer ed entro. Mi bagno e m'insapono con cura. Nell'ultimo periodo,tutto mi sembra diverso,la mia popolarità è salita senza che io facessi niente di importante o significativo per ottenerla. Esco dalla doccia e mi tampono con un asciugamano,me lo avvolgo alla vita e mi metto davanti allo specchio. Afferro il phon e lo attacco alla presa,lo accendo e mi asciugo i capelli. Non capisco,la popolarità ce la si guadagna,essendo attraenti,perspicaci,arguti,finalizzati al meglio,passando sopra tutto e tutti,essendo senza scrupoli. Metto a posto il phon e torno in camera,mi vesto e afferro lo zaino,mettendomelo in spalla.
"David forza,farai tardi"
Mi richiama mia madre,preoccupata come sempre che io possa mettere a rischio il mio futuro attraverso cose insignificanti come qualche minuto di ritardo a scuola.
Scendo le scale e vado in cucina,dove c'è lei ad accogliermi.
"Papà è già uscito??"
Le chiedo,prendendo una mela dal cesto della frutta
"Si,è andato al lavoro presto oggi,ma dovrebbe tornare per l'ora di pranzo"
Stacco un morso alla rossa mela succosa
"Credo di fare tardi oggi"
Dico con la bocca piena avvicinandomi alla porta
"Perché??"
Mi chiede lei,visibilmente contrariata
"Studio in biblioteca,devo andare bene a scuola,giusto?? Eccellente"
Apro la porta
"Si David,devi lavorare duro,la scuola ti forma,è come una mappa..."
"Che segna il cammino per una vita decorosa e degna"
Finisco la frase per lei
"Lo so mamma,lo so,per questo resto a scuola,in biblioteca i cellulari sono vietati,quindi non avrò distrazioni"
"Va bene,telefonami quando stai per tornare"
Mi avvicino a lei e le do un bacio sulla guancia
"Ti chiamo più tardi,mamma"
Le dico,e lei mi rivolge un sorriso pieno di affetto
Ricambio il suo sorriso ed esco di casa.
In pochi morsi finisco la mela e la butto nel bidone fuori casa.
Prendo le chiavi dalla tasca e sblocco la sicura.
Entro in macchina e inserisco la chiave,metto in moto e faccio retromarcia.
Guido fino a scuola e parcheggio nei posti riservati agli studenti.
Spengo l'auto e scendo,avviandomi al cancello.
In lontananza avvisto Steven,che appena mi vede mi rivolge un cenno della mano,che io ricambio. Mi avvicino a lui
"Bella giornata eh??"
Chiede sarcastico lui,stringendosi nel giubbotto
"Molto bella,mi fa venire voglia di andare al mare,nudo"
"Ti si ghiaccerebbe l'amico,parlo per esperienza"
Dice poggiandosi la mano sul cuore
"Perché hai fatto un bagno nudo con meno 27 gradi,di recente??"
"Di recente no,ma l'ho fatto"
Dice come se fosse una cosa per cui andarne fieri
Rido
"Tu non sei normale"
"Non ho mai detto di esserlo"
"E neanche pensato,vero??"
"Io non penso"
"Lo so"
"Come mi conosci bene"
Scuoto la testa,divertito
Mi da un colpo alla spalla
"Guarda,c'è la tua ragazza"
Dice
Mi guardo intorno,fino a quando non individuo Veronica
"Non è la mia ragazza,smetti di dirlo"
Lo ammonisco
"Ma potrebbe diventarlo"
"Certo,come no"
"E perché??"
"Non sono alla sua altezza,lei è bellissima,intelligente,con un grande cuore,spiritosa,io sono solo io"
"Solo tu?? Tu hai più qualità di lei,a parer mio"
"Grazie per lo sforzo,ma non credo proprio"
"Già il fatto che ti parla è un buon segno"
"Non credo"
"A proposito,perché ti parla??"
Chiede confuso
"In realtà non lo so neanch'io,le avevo solo prestato la penna,e poi è venuto tutto da se"
Faccio spallucce
"Ma lei non è una ragazza qualunque,lei è Veronica Jenkins,una delle ragazze più popolari"
Dice come se non lo sapessi,come se vivessi in un altro mondo
"Lo so,non lo capisco neanch'io,ma te l'ho detto,è venuto tutto così"
Veronica saluta le sue amiche e si avvicina a noi.
"Ciao David,Steven"
Ci saluta con un caloroso sorriso
Lancio un'occhiata a Steven.
Ci parli pure tu,allora
"Ciao"
Ricambiamo il saluto
"Studi con me oggi pomeriggio??"
Chiede puntando i suoi occhi color rubino su di me
Siamo passati dall'ignorarci,al salutarci,a questo in 4 mesi?? A stare in un luogo chiuso,solo noi due??
Se è un sogno,non svegliatemi.
"Devo trattenermi in biblioteca"
Le dico
Steven mi guarda esterrefatto.
Devo studiare in biblioteca,ho bisogno di quei libri per arrivare al mio scopo.
"Possiamo studiare insieme in biblioteca"
Propone ancora
La guardo
Come faccio a dire di no ad una cotta che va dai tempi della scuola primaria??
"È un'ottima idea"
Le sorrido
Chiederò alla bibliotecaria di poter portare a casa quei libri.
Lei ricambia il mio sorriso
"Ti mando un messaggio"
Dice
"Hai il mio numero??"
"No,ma credo tu me lo stia per dare ora"
Sorrido
"Credi bene"
Le lascio il mio numero,e lei fa lo stesso con me e poi si dilegua,dopo avervi salutato con un'altra dei suoi sorrisi.
"Stavi sul serio dicendo di no a lei??"
Dice Steven dandomi una botta sul braccio
Mi massaggio il braccio
"Avevo altri piani"
Mi giustifico
"È la tua cotta dai tempi dell'origine dell'universo e tu le dici di no??"
"Quanto sei melodrammatico"
Suona e siamo costretti ad entrare.
Saliamo le scalette e superiamo l'entrata.
"Ci vediamo a pranzo,prenditi una camomilla"
"E tu un sedativo"
Controbatte lui
Sorrido e scuoto la testa
Mi avvio verso la classe della prima ora,stranamente di buon umore.

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⏰ Last updated: Oct 31, 2016 ⏰

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