1) La vigilia

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Ore 6.05, California.

Chioma dorata, pelle color carta, occhioni da cerbiatto. Laila.

"Mads ti sembra il momento giusto per stare supini a fissare il soffitto e probabilmente a chiederti che hai fatto per meritare una rompicoglioni che ti viene a svegliare alle 6.05 della mattina della vigilia del tuo maledettissimo 19esimo compleanno?"

É proprio lei. Col suo solito vizio di straparlare che non la abbandonerà mai. La mia migliore amica.

Al momento sono avvolta nelle coperte bianche, con il cuscino sopra le orecchie nell'intento di attutire la voce squillante di Laila che a quest'ora della mattina potrebbe essere scambiata per una sirena dell'ambulanza.
Ma lei aggressiva vedendo che non la sto ascoltando mi strappa il cuscino dalle mani e inizia colpirmi scherzosamente fino a che decido di alzarmi, alzando sorridente le mani in segno di resa.

Mi raccolgo i capelli ebano in una crocchia completamente a random e mi lavo la faccia e i denti. Dopodiché sento i passettini furtivi della mia amica risuonare nella stanza, i quali indicano una sua decisione che non approverò.

"Mads... È per il bene dell'umanità credimi!"

Mi si avvicina rapidamente con una striscia di cera per il viso e me la preme strofinando sui punti che ne necessitano.

"I miei genitori non approveranno mai, lo sai che per loro l'estetica è futile e superficiale" dico pensierosa.

"Oh, andiamo Maddy, ormai hai 19 anni! Non sei più la bimba di mamma e papà, puoi fare quello che vuoi!"

Annuisco ancora dubbiosa, e dopo un paio di minuti sofferenti ammiro il risultato finale, piacevolmente sorpresa.

"E ora veniamo a quel disastro in testa..." Dice con una smorfia.

In effetti i suoi morbidi e lisci capelli biondi, curati con cinquecento prodotti e passa dal prezzo indecifrabile, non possono di certo essere paragonati al mio groviglio riccio e annodato, ormai anche parecchio rovinato dal momento che me li devo lavare tutti i giorni.

Inizia a prendermi un ciuffo delicatamente, poi un altro e un altro ancora separandoli man mano da tutto il resto della matassa.
Quando poi ha finito, indietreggia soddisfatta e sorride.

Infine afferra orgogliosa i suoi attrezzi da make up artist, quale vuole diventare, e conclude il lavoro del rinnovo della mia persona armeggiando strani trucchi sul mio viso olivastro.
"Di trucchi non ho usato nulla che coprisse perché sei bellissima di tuo"

Mi volto e vedo una nuova me. Una Maddy più adulta e addirittura più inquadrata di prima.
I miei capelli annodati si sono trasformati in una chioma mossa e soffice, i miei occhi a mandorla sono leggermente più accennati da un filo di matita e la mia pelle è più luminosa facendo risaltare le lentiggini.

Abbraccio e ringrazio la mia amica e scendiamo per fare colazione.

"Caleb!" Gridiamo in coro.

Prendo la rincorsa e gli salto in braccio, stringendolo più che posso. Sta per uscire una lacrima, ma la ricaccio indietro. Non puoi permetterti di piangere, mi ricordo e scendo dalle sue forti braccia.

"Mi siete mancate così tanto" dice lui in un abbraccio di gruppo

"Anche tu" rispondo con un sorriso amaro in bocca.

"Devi raccontarci tutto! Com'è l'Irlanda? Ti sei ubriacato? Hai conosciuto qualche bella ragazza? Cos'hai fatto mentre eri là? Com'era il tempo? Come sono gli irlandesi? Stronzi come gli inglesi? Cos'hai mangiato? Dove hai dormito? Sei stato bene? Hai preso freddo? Hai la tos-"

"Laila stai tranquilla! Sono stato benissimo, sono molto gentili, il tempo era sempre nuvoloso, ho studiato e basta"

Sorridiamo tutti e tre e Laila arrossisce leggermente.

"Cambio di look repentino a quanto vedo Mads" esclama il ragazzo. Non se l'aspettava.

Diciamo che mi ha sempre visto in tenuta di bibliotecaria da quando ho memoria.
Capelli legati e spettinati, acqua e sapone e con felpe e maglioni di quattro taglie più grandi. Ah, e non dimentichiamoci degli enormi occhiali anti-sesso.
Devo dire che dalla descrizione dovrei incutere parecchio timore.
Ma fa lo stesso, tanto devo stare in casa e a parte i miei genitori e loro due non mi deve vedere nessuno.

"Sta sera usciamo! Una rimpatriata per il ritorno di Caleb" dice Lai tutta sorridente.

Ecco appunto.

"Ora però create qualcosa che riempia lo stomaco, ho una fame oscena" ammette lui ridendo.

Mangiamo beatamente come se non avessimo mai visto un paio di pancakes quando sentiamo sbattere una porta violentemente.

Ci guardiamo tutti negli occhi preoccupati.
Mia madre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2017 ⏰

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