CAPITOLO 1

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Ho sempre amato New York.

La mia città. La mia vita.

In teoria dovrei ascoltare il professore che sta spiegando uno di quei filosofi che, invece di godersi la vita e le cose belle che accadono, si è fatto mille problemi e paranoie su argomenti del cazzo.

Non capisco perché la gente non riesca a godersi quello che ha e deve sempre cercare il pelo nell'uovo e rovinarsi così la vita. La mia filosofia di vita è semplice. Carpe Diem. Cogli l'attimo e cerca di sfruttarlo al meglio delle tue potenzialità.

"Maia dopo scuola andiamo al centro commerciale che devo prendere il vestito per domani sera? Mangiamo al mc dai! Ti prego" dice la mia vicina di banco, nonché mia migliore amica e compagna di avventure. Si chiama Sophia e ci conosciamo dalla prima superiore. Siamo inseparabili nonostante i nostri caratteri siamo a prima vista incompatibili. Lei è solare, gioiosa e allegra. Ha sempre il sorriso su quelle labbra che molti ragazzi vorrebbero strappare a morsi. Capelli castani ramati e occhi azzurri, fisico normale forse solo un po' bassina rispetto alla media delle ragazze diciottenni.

Io sono chiusa, dura e stronza. Ho i capelli biondi naturali con le punte blu e occhi verdi.  A differenza sua io sono più alta della media.

"Sophia giuro che se mi fai rimanere chiusa in un negozio per più di un'ora mi incazzo però!"

"Migliore amica sai anche tu che ti serve un nuovo vestito per domani sera. La festa si terrà nella tua nuova casa devi fare bella figura cara." Io come risposta sbuffo sonoramente accasciandomi ancora di più sulla sedia.

Già da quest'anno mi sono trasferita a casa di mio fratello.

La gente ci scambia per gemelli e dopo vari episodi simili siamo stati soprannominati tali.

La campanella suona, mi aspettano ancora quattro ora e poi inizia il week-end.

"Ho sentito che andate a mangiare al mc" Dice una voce dietro di me.

"Ethan puoi andarci anche da solo al mc, non hai bisogno della badante." sbuffo senza girarmi mentre Sophia e Dylan, il nostro migliore amico e vicino di banco di Ethan, ridono animatamente.

"Sorellina mi devi un big mc se non ricordo male."

"Dio spero tu stia scherzando! Quella scommessa non l'aveva vinta nessuno." Adesso lo sto fissando negli occhi cercando di capire che cosa abbia in mente.

Ethan è mio fratello, già. Avete presente quelle persone pesanti che rompono le palle ogni tre per due e che, siccome sono fighi e sanno di esserlo, credono di poter controllare tutto? Ecco questa è la sua descrizione. Ok non è uno di quei super fighetti puttanieri di merda, ma non è neanche un santo. Come d'altronde non lo siamo neanche io, Sophia e Dylan. Noi tre siamo inseparabili da più di tre anni ormai. Ci siamo soprannominati i tre moschettieri.

Abbiamo conosciuto Dylan grazie a Ethan. Loro hanno diciannove anni e sono così idioti da essere stati bocciati perché preferivano "stare con il bidello a giocare a briscola invece che ascoltare le lezioni di filosofia e altre materie" (testuali parole di mio fratello ripetute ai miei quando erano stati chiamati dal preside).

Giuro che a volte non li capisco.

Entra il professor di matematica in classe e Ethan mi fa uno sguardo come per dire 'non finisce qui'.

È l'una e l'ultima campanella è finalmente suonata. Mi dirigo verso il mio armadietto ma due braccia mi circondano la vita e mi alzano da terra. Riconosco il profumo, l'ho comprato io stessa.

"Ethan se non mi metri immediatamente a terra urlo e ti faccio sospendere."

"Allora mi prendi il panino!"

Per tutta risposta incomincio ad urlare e ad agitarmi molti ragazzi in corridoio si girano a guardare la scena.

Torno il contatto con il pavimento grigio e nero del corridoio della scuola e la mia bocca viene tappata da una mano.

"Sai che se ci mettiamo a giocare perdi sorellina." Sussurra quella specie di troglodita al mio orecchio.

Sbuffo capendo che non ho scelta e che se non lo assecondo continuerà a torturarmi. Ormai lo conosco.

Prima non eravamo così inseparabili. Da quando i nostri genitori si sono separati ci siamo uniti ogni giorno sempre di più. È la mia fotocopia al maschile quel ragazzo, giuro.

In questo momento ci troviamo al McDonald's a mangiare e a tirarci patatine come se non ci fosse un domani. Si è aggiunto anche Dylan. Insomma dovremmo pur avere dei pareri maschili per quanto riguarda l'abbigliamento per la festa, anche se questo piccolo particolare loro non lo sanno ancora.

"Ok, ora che abbiamo finito possiamo andare." Dice Sophia fissandomi.

"Andare dove scusa?" Le chiede Dylan non capendo e rivolgendo uno sguardo confuso a Ethan che scuote la testa in segno di negazione e si mette a fissarmi.

"Oh andiamo! Pensavate davvero che avreste avuto un panino gratis senza dare in cambio qualcosa?" Dico inclinando la testa e facendo un sorriso malizioso.

"Non ci credo che lo hai fatto veramente, stronza! Hai un armadio pieno di vestiti, sono sicuro che riuscirai a trovarne uno per domani sera." Sbuffa Ethan.

"Oh mio caro Ethanuccio... mi dispiace ma deve essere indimenticabile quella festa per la nostra Maietta!"

Inarco le sopracciglia e la guardo male. Lo sa benissimo quanto odio provo quando vengo chiamata così, eppure lei si ostina a continuare.

I ragazzi si rassegnano dicendoci che ce la faranno pagare prima o poi.

Sono quasi tre ore che giriamo per qualsiasi negozio del centro commerciale e sono due ore e mezza che Ethan sbuffa.

Finalmente abbiamo trovato i vestiti e mio fratello ci ha minacciate che se non gli avremmo comprato un gelato non ci avrebbe portato a casa. Le minacce proprio guarda..

Gli lancio una banconota dicendo che lo aspetto in macchina e che se non fa veloce me me torno a casa senza di lui.

"No aspetta.. come faresti a tornare senza di me con la mia macchina?" Mi risponde confuso. La mia risposta è molto semplice: gli sventolo davanti le chiavi della sua amata bimba e poi quando vedo che il suo viso cambia espressione e diventa prima sorpreso e poi incazzato, incomincio a correre seguita dalla mia migliore amica.

Le ultime parole che sento sono: non azzardarti a guidare quella macchina se no giuro che non so cosa ti faccio.

SILENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora