Forza e Debolezza

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"Ehy Giada,scusa se ti disturbo,non è che per caso hai sentito Michele? Non lo vedo da giorni e non risponde al telefono,sono abbastanza preoccupato."
G "A dir la verità non lo sento da un po' neanche io...stai tranquillo fra,sai com'è fatto Michele,è un tipo un po particolare,sicuramente starà benissimo."
"Mh...se lo dici tu..."
G "Si stai tranquillo, dai ora vado che é tardi e domani c'è scuola."
"Va bene, a domani."
G "A domani."
Francesco chiude la chiamata, ormai è la sesta persona che gli ripete la stessa cosa. "Sai com'è fatto...è particolare." Non immaginano neanche quanto lo conosca ne tantomeno quanto abbiano legato nel corso delle vacanze estive.
"Mi sembra strano che non risponda alle chiamate" pensa Francesco "di solito passiamo ore assieme al telefono, se avesse avuto qualche problema sicuramente me lo avrebbe detto invece di sparire così all'improvviso. No,c'è qualcosa che non va...me lo sento." Il ragazzo riprende in mano il telefono nel disperato tentativo di richiamare Michele, ma non fa nemmeno in tempo a comporre il numero che crolla sul letto in preda alla stanchezza.
Il mattino seguente il giovane,appena sveglio,si prepara per andare a scuola. "Dai, al massimo lo rivedrò in classe, così mi potrà spiegare perché non si è fatto sentire negli ultimi giorni,non può saltare la scuola,non è da lui."
Francesco esce di casa,come al solito si dirige verso la fermata dell'autobus e aspetta la 153 che lo conduce proprio di fronte alla scuola che frequenta. Salito sull'autobus tira fuori dalla tasca il telefono,mette le cuffie e seleziona la playlist "IZI". Mentre ascolta la musica controlla l'ultimo accesso su Whatsapp di Michele,come pensava non è cambiato,risale all'ultimo giorno in cui si sono visti,prima che sparisse.
Scende dall'autobus e si dirige frettolosamente in classe sperando di vedere Michele. Sale le scale,percorre il lungo corridoio fino a trovare la porta con attaccato il cartello "3D",apre la porta ed entra ma contrariamente alle sue speranze Michele non era in classe. Francesco sceglie un posto e tiene quello di fianco riservato a Michele,in caso arrivasse. Suona la campanella,tutti i ragazzi si siedono nonappena il prof entra in classe,Michele non è ancora arrivato. Per i primi minuti la lezione è normale, una comune lezione di chimica,anche piuttosto noiosa,Francesco non la sta nemmeno a sentire, è perplesso,Michele non avrebbe mai saltato il primo giorno di scuola.
Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta,il prof interrompe la spiegazione e va ad aprire la porta dopodiché silenzio, ma non uno di quei silenzi sereni e tranquilli,è un silenzio che intimorisce,come se tutti sapessero che quell'interruzione,a differenza di una qualsiasi,non era un pretesto per perdere pochi ma preziosi minuti di lezione. Dopo poco tempo il prof rientra in classe,nel suo sguardo si legge un grandissimo senso di dispiacere e tristezza,gli alunni sono perplessi. L'adulto si siede dietro la cattedra,in silenzio,i ragazzi nel frattempo, incuriositi dal comportamento ambiguo del docente,lo fissano quasi come se fosse uno sconosciuto.
" Ragazzi..." dice il prof dopo pochi istanti di meditazione "ho una brutta notizia da darvi."
"Verifica a sorpresa?!" interrompe Alex
P "No...come potete notare oggi siete tutti presenti tranne Michele." L'uomo fa una pausa inspirando dal naso mente i ragazzi ascoltano,in quell'istante Francesco si sente stringere lo stomaco.
"Ho appena parlato col preside che a sua volta ha parlato con i genitori del ragazzo. A quanto pare Michele è stato vittima di un incidente stradale circa quattro giorni fa,quando l'ambulanza è arrivata era troppo tardi..."
Il silenzio che regna nella classe ora non intimorisce più, ora è un silenzio agghiacciante quasi tombale che viene spezzato subito dal rumore che genera Francesco nell'alzarsi e uscire dalla classe, non parla con nessuno,non risponde si richiami del prof, è come se non sentisse nulla. Esce dalla classe e va in bagno dove rimane per ore a piangere,urlare,sferrare pugni alle porte e ricordare i momenti passati con lui. Lui che lo faceva ridere,lui che lo sosteneva, lui che c'era sempre nel momento del bisogno, lui che era il solo e unico che amava veramente, tutti i baci,tutte le carezze. Sarebbero stati assieme contro il mondo,contro i pregiudizi, contro tutto. Ma ora che lui non c'è più il punto di forza di Francesco è ora la sua più grande debolezza.

Il mio punto di forza...la mia più grande debolezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora