Caffé 1

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Non so se tu lo dicevi per scherzare o meno ma io l'ho fatto comunque
Ecco il mio regalo ❤️

Ormai era diventata un'abitudine se non quasi un vizio. Tutti i giorni, alla stessa ora io ero lì al bancone di quel piccolo e modesto bar sotto casa. Il motivo? Diciamo un menù speciale. O meglio. Qualcuno di speciale. Ogni giorno arrivavo lì alle 8:40 in punto, entravo e mi sedevo al bancone dove un cameriere dai capelli piuttosto lunghi, biondi leggermente mossi e dagli occhi fatti di cielo armeggiava con una macchinetta un po' antiquata per tostare i chicchi di caffè. Era un metodo più lento e dispendioso ma faceva molta differenza nel sapore del caffè. O almeno questo era quello che mi aveva detto. Non mi ero mai interessato al caffè prima di andare in quel locale, e sinceramente parlando, continuava a non importarmi tantissimo. Quando mi sedevo la mia attenzione cadeva sui gesti di quel ragazzo che aveva più o meno la mia età che con lentezza e previsione tostava i chicchi, impugnando un manico con le mani grandi dalle dita affusolate. E quando parlava, non ascoltavo realmente quello che diceva ma mi beavo nella bellezza della sua voce. Non era mai successo che provassi un sentimento simile per qualcuno e non sapevo neanche come chiamarlo. Interesse? Attrazione? Non lo sapevo ed avevo quasi paura di saperlo. Certe volte mi chiedevo perché andassi sempre lì, cosa fosse successo se avessi cambiato bar o perché effettivamente ci andassi, ma neanche il tempo di cercare di rispondere a queste domande che i miei piedi mi portavano direttamente in quel bar. Mi piaceva parlare con lui. Parlavamo del più e del meno in quel breve lasso di tempo che stavo lì. Talvolta capitava che lui mi parlava di qualcosa di particolare del caffè, che magari aveva aggiunto in quello che mi aveva servito ma io non trovavo alcuna differenza tra i vari. Più che altro perché non ci prestavo molta attenzione dato che essa era rivolta solo a lui. Senza che me ne rendessi conto, iniziai prima a stare più tempo al bancone, poi invece andai più spesso finché non sembrò quasi che abitassi in quel locale. Dopo un paio di mesi dall'inizio di questa mia abitudine il café diventò una specie di doppio locale: il giorno era un café che vendeva principalmente paste dolci, caffè o cioccolata e cose del genere mentre la sera vendeva soprattutto alcol. Una sera ero particolarmente giù di tono e decisi di andare a trovare il mio caro amico biondo. Presi una birra. Poi un'altra. Poi un'altra ancora. Continuai a bere e senza rendermene conto mi ubriacai. Sentivo la testa leggera ma calda e non riuscivo a controllare le mie parole o le mie azioni. Vedevo tutto come uno spettatore. Prima iniziai a singhiozzare, poi a ridere senza motivo al che il ragazzo dietro al bancone mi fissò con i suoi occhi azzurri e mi chiese se andava tutto bene. Risposi di sì e ripresi a ridere come un cretino e il biondino venne dal mio lato del bancone dopo essersi tolto il piccolo grembiule che portava e prendendo una bottiglia d'acqua e si avvicinò a me. Il mio cervello era quasi completamente andato e non capii cosa voleva fare. Appena fu dietro di me, mi aiutò ad alzarmi e si mise il mio braccio sulla sua spalla così da potermi sorreggere e accompagnare fuori a prendere un po' d'aria. Mi fece sedere su una panchina poco distante dal locale e mi porse la bottiglietta

«Tutto okay?»

«Sì...sì...sto benone» dissi in un singhiozzo con la voce che sembrava ondeggiare

«Tu non stai affatto benone»

«Ti sbagli» singhiozzai di nuovo

«Bevi un po' d'acqua, ti aiuterà a tornare lucido. Se ti viene da vomitare non ti trattenere, di solito dopo aver vomitato si riprende un po' di lucidità»

«Ti dico che sto bene...»

«E io ti ripeto che ti sbagli. Altrimenti non saresti neanche venuto qui a bere»

«Beh...un motivo "negativo" per cui sono venuto c'è» ecco che iniziavo a parlare senza contegno o vergogna o buonsenso. Bello far parte di quella categoria di persone che quando si ubriacano dicono tutto quello che pensano in modo sincero no? «ultimamente la mia vita è ancora più incasinata e avevo bisogno di sfogarmi un po' »

«Hai detto uno dei motivi... Qual è l'altro, se posso permettermi?» quel ragazzo continuava ad essere cortese e formale anche mentre ero in quello stato

«Beh...ecco...in realtà...l'altro motivo sei tu» il biondo rimase di sasso a quell'affermazione. Ma cosa mi era saltato in mente? «ed è anche il motivo per cui vengo così spesso al café. Non so il perché lo faccia in realtà, non so spiegarlo dato che non lo capisco neanche io ma...stare con te mi far star bene. Scambiarci idee e opinioni anche su argomenti un po' scemi mi fa sentire...felice, apprezzato, e meno solo» Alzai lo sguardo e vidi che il ragazzo dagli occhi di zaffiro scrollava le spalle come a dire "chi se ne frega" o forse "tanto è ubriaco e probabilmente presto non ricorderà nulla" e si avvicinava a me fino ad essermi praticamente davanti. Si abbassò lentamente e potei sentire il tocco dei suoi capelli che mi sfioravano la pelle, poi i nostri nasi si toccarono e infine mi baciò annullando quegli ultimi centimetri che ci separavano. Poi lo vidi che frugava nelle tasche nella ricerca di qualcosa. Appena trovò quello che cercava, un fazzoletto e una penna, fece un piccolo sorriso, scribacchiò qualcosa su quel piccolo pezzo di carta, lo piegò e lo mise nella tasca della mia giacca.

Il giorno dopo avevo ancora la testa pesante per la sbronza della sera prima e avevo dei ricordi offuscati. Mentre ordinavo in giro mi comparse davanti come un flash l'immagine del cameriere biondino che mi metteva qualcosa in tasca. Iniziai a correre in giro per la casa alla disperata ricerca della giacca della sera prima come se fosse il mio unico scopo della vita. Appena trovata la giacca incriminata, trovai anche il foglietto. Il mio cuore accelerò tanto che credevo che potesse scoppiarmi da un momento all'altro, ma non capivo se fosse l'ansia o qualcos'altro. Feci per aprire quel piccolo pezzo di carta ma ebbi un altro flash della sera prima: quel ragazzo che mi baciava. Non seppi più se il mio cuore perse un battito, si fermò completamente o se iniziò a battere talmente forte da sembrare fermo. A quel punto la curiosità era incontenibile. Con le mani che tremavano aprii il foglio e lessi quello che c'era scritto

"Mikaela Shindo o il cameriere biondo del bar sotto casa" seguito da un numero di telefono

Il mio pensiero fu uno e uno solo

"Se è un sogno, vi prego non svegliatemi"


Angolo me
Sciau a tutti
Come si può evincere dalla descrizione questa è una OS per il compleanno di Cascy perriescola quindi FATELE GLI AUGURI
E nulla
Spero vi piaccia


Ah forse la continuo e la trasformo in una long ma non so quindi per ora accontentatevi di questo (?) ~<3

Edit: ho deciso di continuarla 👻
Non aspettatevi troppi aggiornamenti a settimana però

[SOSPESA] Un menù speciale || MikaYuu Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora