Mi chiusi la porta alle spalle con l'intento di tornare a casa ma ero come paralizzato.
Silenziosamente mi accasciai alla porta e mi lasciai scivolare fino a terra rimanendo sul pianerottolo.
Non riuscivo a capire la sua reazione.
O meglio.
La sua reazione diceva chiaramente che in realtà mi aveva baciato nel "sonno".
Ma perché non voleva ammetterlo?
In fondo lo aveva già fatto una volta.
Ripensai a quella scena e ricordai che prima di baciarmi aveva come sollevato le spalle. Come se pensasse "tanto è ubriaco e non lo ricorderà".
Che sia dovuto a quello? Magari non sa che io ricordo quella scena?
Probabile.
Continuavo a non capire perché non avrebbe dovuto dirmi la verità.
Avrei potuto capirlo se fossimo stati amici e non voleva rovinare un rapporto, ma noi non eravamo nulla.
Niente di niente.
Solo conoscenti.
Quindi perché?Alzi lo sguardo e iniziai a fissare il soffitto cercando di dare una risposta a quelle domande, ma non riuscii comunque a venire a capo di quel dilemma.
Ripensai ad entrambi i baci che ci siamo "scambiati" con Mika e arrossii da solo iniziando a sorridere come un ebete.
Sospirai sorridendo ancora.
"Sono proprio cotto a puntino eh?"Iniziai a sentire dei singhiozzi dall'altra parte della porta, al che cercai di fermare i miei pensieri e concentrarmi su quello.
«Yuuchan... yuuchan mi dispiace. Ma se dicessi la verità sarei nei casini. Non voglio ammetterlo neanche a me stesso. Se accettassi il fatto di essermi innamorato di te, significherebbe che ho tradito la mia ragazza per un ragazzo e... e mi sentirei la persona peggiore del mondo.
Non posso.
Non voglio
Come sono finito in questo pasticcio?»Al sentire quelle parole ebbi un colpo al cuore e mi ritrovai di nuovo davanti la stessa figura del mio sogno. La ragazza in abito da sposa con il velo che stavolta si girò a fissarmi, mostrando un volto completamente nero. Scossi la testa per scrollarmi di dosso quel pensiero.
Non dovevo pensare a lei.
Non ora.
Non in questa situazione.
Non dopo aver appena ascoltato quelle parole.Anche se ero certo che quella visione era proprio dovuta a quelle parole.
Scesi le scale e mi ritrovai in una strada che per fortuna conoscevo, mi guardai indietro per ricordare dove abitasse Mika (e mi sentii uno stalker) e poi mi avviai verso casa ancora sconcertato e sconvolto da ciò che avevo sentito. Arrivato a casa andai verso il frigo per prendere qualcosa di veloce da mangiare. Optai per una merendina al cioccolato.
Dopo averla mangiata, mi buttai sul letto, iniziai a fissare il soffitto e mi ritrovai in un sogno ad occhi aperti che però non controllavo. Mi ritrovai davanti delle figure identiche ai miei genitori, tranne che per gli occhi che erano vitrei e vuoti«Yuu, lei da oggi sarà la tua fidanzata» iniziò mia madre
«È la figlia della compagnia rivale. » continuò mio padre
«Quando sarete più grandi vi sposerete» riprese mia madre
«Farete tanti figli» fece mio padre
«E IL NOSTRO PATRIMONIO AUMENTERÀ E SARÀ ANCHE AL SICURO» urlarono entrambi scoppiando poi in una risata come quella dell'incubo di stanotte.
Cercai di scrollarmi anche quel sogno ma fu impossibile
Ritornò la figura in abito da sposa accanto ai miei genitori. Anche lei iniziò a fissarmi con il volto nero e gli occhi rossi e luminosi«Yuu-san saremo una bella coppia e metteremo su una famiglia numerosa e perfetta. In più dovremo solo continuare il lavoro dei nostri genitori per continuare a vivere una vita agiata. Non hai possibilità di scelta o di fuga. Ormai la tua vita è stata programmata e devi solo seguire la strada spianatati dai tuoi genitori»
Mi rigirai nel letto accovacciandosi di più
«NO!» urlai «NON VOGLIO»«Non puoi ribellarti Yuu-san. È il tuo destino.» disse sempre la figura in abito da sposa, avvicinandosi sempre di più a me fino a riuscire a toccarmi. Mi prese il viso tra le mani e ripeté ancora l'ultima frase
«È il tuo destino» al che prese a baciarmi sempre con più foga, costringendomi a sdraiarmi sotto di lei. Sentii una sua mano che scorreva sul mio petto fino ad arrivare al basso ventre e solo a quel punto riuscii a scrollarmi quell'incubo a sogni aperti di dosso.
Però se continuavo a fissare il soffitto sicuramente sarei finito a ripensarci quindi decisi di distrarmi. Mi alzai dal letto, cercai il telecomando della TV ed il controller ed iniziai a giocare con la mia amata console.
Ero quasi riuscito a distrarmi quando nel gioco comparve un personaggio biondo, con i capelli leggermente lunghi e gli occhi di ghiaccio. Assomigliava a Mika. Anche troppo per i miei gusti.
Ma non potevo pensare a lui o di nuovo quell'incubo mi avrebbe investito.
Decisi di cambiare gioco e per fortuna funzionò.
Passai tutta la mattinata (ormai quasi finita) a videogiocare, dopodiché pranzai e passai il pomeriggio e la sera tra film, video divertenti, serie TV e videogiochi.
Nessun pensiero negativo.
Nessun sogno ad occhi aperti.
Nessuna visione dei miei genitori.
Nessuna visione di Mikaela.
Solo io e la normalità della mia routine prima della scoperta di quel famigerato bar.Simili di fare tutto ciò che avevo prima elencato solo quando iniziai a sentire gli occhi pesanti. Dopo un latte caldo andai a letto, pregando di non sognare nulla. Ne sogni felici, ne incubi tremendi.
Ma gli dei sembravano non aver voglia ascoltarmi.Angolo me
So che è passata una vita dall'ultimo aggiornamento e so che io capitolo è un po' più corto del solito ma ho un mezzo-blocco dello scrittore ;;
Ho idee per altre ff lunghe e ho deciso che da ora in poi finché non le completo "in privato" non pubblicherò nulla così eviterò di far aspettare le anime in pena che sono i miei lettori /?/
ALT lo farò con le storie che non ho ancora scritto
Quindi non preoccupatevi, continuerò ad aggiornare questa
In modo irregolare come sempre ma ci proverò