Mi svegliai, mi avviai verso la cucina con l'aspetto da zombie per fare colazione quando mi resi conto che quella non era casa mia. Faceva freddo, strano, siamo a settembre, di solito qui fa ancora caldo in questo periodo. Mentre cercavo la cucina trovai lui sdraiato nel divano. Era sveglio, mi fissava. L'ultima cosa che ricordo è l'ennesimo shottino che mandai giù.
La notte prima mi trovavo al bar, ci andai per sfogare la mia solitudine quotidiana. In sottofondo suonava "Do I Wanna Know?" degli Arctic Monkeys, adoravo quella canzone. Un ragazzo si avvicinò a me. Era bello, altezza media, occhi sul blu, capelli castano scuro. Quando si sedette al mio tavolo ero già ubriaca, ma riuscivo a capire.
- Hey! Che ci fa una ragazza sola in un bar in questo stato? - mi chiese in tono scherzoso.
In quel momento suonò la mia parte preferita della canzone.Baby we both know
That the nights were mainly made for saying
Things that you can't say tomorrow day- Quando la frustrazione e la solitudine sono le uniche cose che hai nella vita questo è ciò che succede. - mandai giù un altro shottino.
Continuammo a parlare, scoprii che aveva due anni in più di me, aveva i miei stessi gusti musicali e ci trovavamo d'accordo in merito a molti argomenti. Sarà passata un'ora e io continuavo a bere senza sosta, dopodiché vuoto totale, non ricordo più nulla.Ora mi ritrovo in una casa che non è mia e non so cosa sia successo stanotte.
- Dov'è il bagno? - chiesi con una faccia schifata a causa della nausea.
- Seconda porta a destra. - mi accompagnò, la cosa che mi stupì fu che mi è stato vicino, confortandomi con dolci frasi come "stai tranquilla, passerà tutto e starai meglio" e "sono qui con te ora". Era un perfetto sconosciuto e mi stava confortando mentre vomitavo a causa della mia "leggera" bevuta, il che avrebbe fatto schifo a chiunque, e ogni persona normale aspetterebbe fuori finché non fai scendere l'acqua per far sparire quello schifo, invece lui era accanto a me, con una mano mi aiutava a tenere i capelli e con l'altra mi accarezzava la schiena. Mi aiutò ad alzarmi e mi sciacquai la faccia. Iniziai a tremare, si tolse la felpa e mi aiutò a metterla. Mi sentii quasi una bimba indifesa da accudire. La sua felpa era calda e aveva il suo profumo.
Mi prese in braccio - Tu oggi stai a riposo. - mi appoggiò nel letto e tornò in cucina. Io mi accoccolai tra le coperte e dopo cinque minuti arrivò in camera con un caffé e una fetta di crostata al cioccolato.
- Devi mangiare qualcosa per riprenderti, e soprattutto devi stare a letto. Mi occupo io di te. -
Mi stupii di questo suo comportamento, non capivo, perché lo faceva? Decisi di chiederglielo. - Perché mi stai aiutando così tanto? Non devi. Sono una tipa che si è fatta conoscere ubriaca, non so manco se sai il mio nome. -
- So di conoscerti a malapena, ma tu ieri mi hai portato fuori da un casino di problemi, e forse manco te ne ricordi. Ora voglio portarti fuori dai tuoi. - mi baciò delicatamente sulla fronte e tentò di allontanarsi. Lo attirai dal colletto della maglia, lo baciai stupendomi di me stessa. - Resta con me. Per favore. - si avvicinò e stavolta fu lui a baciare me. Si sdraiò accanto a me, mi strinse tra le sue braccia e riiniziò a baciarmi. Magari stanotte non sarà successo nulla, ma ora magari...// // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // //
Voglio semplicemente ringraziare BeingAsAnHurricane e ThatsValentina per avermi spronata a pubblicare e per la copertina, love you so much x💕
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Forget
Short StoryDue adolescenti si conoscono per caso in un bar, ma tra loro cosa succederà? (One Shot)