La valigetta

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2 dicembre
Ore 19:36: noto qualcosa di strano, una grotta mai vista prima.
Ore 20:00: un uomo sconosciuto entra nella grotta.
Ore 20:03: l'uomo ha una valigetta in mano; devo osservare meglio per scoprire che cosa c'è dentro.
Ore 20:10: l'uomo ha aperto la valigetta, ma non sono riuscito a vederne il contenuto.

IL GIORNO PRIMA
1 dicembre
Ehilà caro diario,
è la prima volta che ti scrivo, poiché non ho mai avuto un diario.
Penso che, come prima pagina di diario, sia giusto che mi presenti:
Sono un orso polare di nome Teddy, ho 13 anni, e vivo con mia mamma in una grotta del polo sud.
Sono figlio unico, per adesso, perché mia mamma partorirà tra più o meno un mese.
Adoro osservare le stelle, trovo affascinante osservare quella distesa di cielo nero con delle piccole luci che a me pargono delle lucciole; sì, proprio così, delle piccole e luccicanti lucciole, proprio come le stelle.
Non mi piacciono per niente gli umani, perché loro hanno ucciso mio padre.
Ricordo ancora il volto di quello schifoso umano, più che il volto, ricordo un suo particolare:
un'ustione gigante all'occhio destro.
Quasi ogni sera, vado con il mio miglior amico Manny su una piccola montagnetta di neve, per osservare quelle magnifiche e piccole lucciole nel cielo.
Ormai sono quasi otto mesi che mio padre non c'è più; devo dire che mi manca tantissimo, è stato proprio lui ad insegnarmi tutto quello che so sulle stelle, infatti, ogni volta che ne ho la possibilità, riguardo tutti i suoi libri di astronomia che tiene in un piccolo buco scavato sotto il letto, che nessuno tocca più da quando se n'è andato.
Ormai il sentimento più grande che regna in me è uno: VENDETTA!
IO DEVO VENDICARE LA MORTE DI MIO PADRE!
Oddio! Scusami! Mi sono lasciato forse un po' troppo andare.
Succede sempre così quando si parla di mio padre, perdo proprio la testa.
Va be, ora devo andare, è pronta la cena.
Ti scivo domani nel caso succeda qualcosa d'interessante.

3 dicembre
Ehilà,
Ho trovato un nome carino per te! D'ora in poi ti chiamerò Marleen.
Scusami davvero tantissimo per ieri.
Avevo promesso che ti avrei scritto, ma alla fine non l'ho più fatto, perché ieri sera è successa una cosa molto strana e disgustosa:
quasi come ogni volta, ero con Manny ad osservare le stelle al solito posto.
Stavamo parlando del più e del meno, quando ad un certo punto vidi qualcosa di alquanto strano:
un umano con in mano una valigetta che stava entrando in una grotta mai vista prima; ha aperto la valigetta, ma non sono riuscito a vederne il contenuto.
Da quel momento mi sono segnato ogni suo movimento, perché non si sa mai che voglia uccidere qualcun altro della mia gente.
Voglio andare a fondo in questa stroria.
Mio padre era un uomo molto coraggioso, non aveva paura di niente, ed io sono proprio come lui, perché alla fine non c'è bisogno di avere paura di qualcosa che non si conosce, prima o poi bisogna affrontarla, ed è sempre meglio togliersi l'impiccio nell'immediato, ovviamente se si conosce ciò che si dovrà affrontare è meglio, ma non indispensabile.
C'è qualcosa di eccitante nel competere contro qualcosa che non si conosce.
Comunque, tornando a noi, devo assolutamente scoprire che cosa c'è dentro quella dannata valigetta!
Va be, ora si è fatto tardi, ti lascio.
Un bacio,
Teddy.

4 dicembre
Ore 10:00: è da parecchio tempo che osservo l'umano, non ha dato segni di vita, sembra morto.
Ore 11:30: per mia sfortuna non è morto, stava semplicemente dormendo.
Ore 12:00: si avvicina al suo sacco a pelo, e da esso tira fuori una canna da pesca.
Ore 12:17: sta pescando.
Ore 13:00: l'uomo ha appena pescato il suo secondo pesce.
Ore 13:05: l'uomo accende un fuoco per cucinare i pesci.
Ore 13:20: l'uomo ha appena finito di mangiare.
Ore 13:25: si mette a dormire.
Ore 15:00: l'uomo dorme ancora; meglio andare a casa e tornare stasera.

7 dicembre
Ore 19:00
Caro Marleen,
Sto iniziando a pensare che quell'umano non sia cattivo.
L'ho osservato in questi giorni, e diciamo che le sue giornate sono abbastanza monotone, per ora non ho ancora segnalato alcun tipo di arma, e non ho ancora scoperto il contenuto della valigetta.
Ti aggiornerò più tardi, ho intenzione di intrufolarmi nella sua grotta questa stessa notte.
Quella valigetta inizio a sognarmela pure!!!
Un bacio, Teddy.

8 dicembre
Caro Marleen,
stanotte mi sono intrufolato nella grotta dell'umano, ho preso la valigetta e me la sono portato a casa.
Non puoi capire che tristezza che provo.
Hai presente quando viene abbattuto un muro? Ecco, io sono proprio quel muro, mi sento a pezzi!
Finalmente sono riuscito a scoprire il contenuto di quella dannata valigetta che mi perseguita da giorni.
Dovrei essere orgoglioso, felice, dovrei essere un sacco di cose in questo momento, ma sono tutto il contrario, avrei preferito non averla mai aperta.
Il contenuto della valigetta?
Be, la risposta è molto semplice, la pelliccia di mio padre.
Come lo so? Come ho fatto a riconoscerla?
Quando ero più piccolo, mio padre si divertiva a raccontarmi ogni singolo dettaglio della sua adolescenza, devo dire che ha vissuto un sacco di esperienze, e ad ognuna di queste portava con sè ogni volta, sempre una nuova cicatrice.
Lui diceva che gli piacevano, non esteticamente, ma perché ognuna di queste significavano qualcosa, diceva che tenevano un ricordo.
E quella pelliccia conservava ogni cicatrice: dalla più calcata alla meno calcata; dalla più grande alla più piccola.
Ogni singolo ricordo è segnato su quella pelliccia.
Se prima mi faceva schifo, ORA MI FA ANCORA PIÙ SCHIFO!!!
Ora ne sono sicuro: devo ucciderlo.
Lo farò questa sera.
Dopo ti aggiornerò.
Teddy.

9 dicembre
Ore 00:32
Caro Marleen,
non ce l'ho fatta ad ucciderlo.
Non potevo ucciderlo!
Ho lasciato andare.
Per quanto possa essere grande il buco lasciato nel mio cuore, non ho potuto farlo, perché tanto arriverà il giorno in cui tutte le persone che lo circondano capiranno che razza di persona possa essere; o forse no, perché tanto quale uomo non uccide gli animali? Tutti, loro si cibano di noi animali.
Tra l'altro mi sono dimenticato di dirti che quell'uomo non è lo stesso che ha ucciso mio padre, probabilmente è un altro che l'ha comprata.
Che ingrato!
L'unica cosa che mi restava da fare era farlo scappare.
E così ho fatto ringhiandogli addosso e rincorrendolo, fortunatamente non aveva armi con sè.
Dopo che me ne sono andato, ha preso le sue cose ed è scappato, spero che non si faccia più vivo!
L'ultima cosa, e forse anche la più dolorosa è lasciarmi alle spalle il passato e pensare al presente prendendomi cura di mia madre e del mio futuro fratellino.
Ora come ora penso che per un po' non ti scriverò.
Tanto per riprendermi.
Ci si risente.
Teddy.

2 MESI DOPO
10 febbraio 2017
Caro Marleen,
È da un po' che non ti scrivo, come va?
Non ho più visto tracce di umani da quando ho smesso di scriverti, fortunatamente.
Sono successe, però, un sacco di cose positive da quel momento.
Innanzi tutto è nato il mio fratellino, l'abbiamo chiamato Richard, proprio come mio padre.
Per quanto possa essere dolorosa la perdita di una persona, bisogna ricordarle, con coraggio; proprio così, perché molte persone cercano di dimenticarle, ma sbagliano, bisogna sempre ricordarle per quello che sono state, e per gli insegnamenti che lasciano in te.
Poi è passato da un po' il mio compleanno, era il 4 febbraio, e mia madre mi ha regalato una grossa costruzione del sistema solare.
E per finire ci siamo trasferiti in un'altra grotta.
Indovina a che cosa è vicino?
Alla montagnetta di neve sulla quale io e Manny ci rilassiamo guardando le stelle.
Detto ciò non mi resta che salutarti, grazie per aver ascoltato i miei problemi.
Un bacio.
Teddy.

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