Mi sono ripromessa che sarà l'ultima, l'ultima sigaretta di quell ultimo pacchetto, Marlboro touch; odiate da tutti, a nessuno piacevano, a me sì, ma anche agli altri se si trattava di scroccarle; odiate da me, perché ero consapevole che ogni sigaretta era un po' di vita in meno, che poi chiamala vita quei giorni che il 50% sei felice ma il restante lo passi da solo a riflettere sulle cose negative e sugli errori che hanno rovinato tutti i tuoi piani.
Bensì, di quali piano stiamo parlando?
È impossibile programmare un futuro in un contesto così ambiguo, in questo periodo così complesso, l'adolescenza.
È illogico credere che quello che vogliamo oggi lo vorremmo domani, fra un mese o fra qualche anno.
Più che altro, non sappiamo bene neanche cosa vogliamo ora.
Diciamo di voler smettere di fumare, ma il nostro pacchetto è sempre uno nuovo.
Diciamo di odiare una persona, ma cosa faremmo per poterci passare del tempo insieme.
Diciamo che non ci piace essere tristi, ma molti di noi cercano di farsi notare da tutti e forse neanche lo sono.
Fatto sta, che l'ultima sigaretta l'ho fumata un po' troppe volte, ho iniziato forse un paio di mesi fa, e ogni volta che fumo l'ultima sigaretta so già che dopo ce ne sarà una nuova, e poi un'altra, e dopo un'altra ancora, e non si smette mai più.
E perché fumare è così piacevole? Anche questa è una domanda alla quale non mi è semplice rispondere, chiedere ad una persona il motivo per il quale fuma è un po' come chiederle perché le piace una persona.
Succede, inizi a farlo e basta, senza un motivo valido.
Non ci sono spiegazioni, ci vuole tempo per smettere e devi volerlo davvero, devi volere più bene a te piuttosto che alla persona che ti piace o il fumo.
Lui sarà l'ultimo, mi dissi...
Fumerò l'ultima sigaretta, mi dissi ancora...
Entrambe furono bugie.