Remember to breathe || Gennex

REMEMBER TO BREATHE

"You stopped watchin' me, you're scared
and I'm stronger than you already know.
You try to hurt me, you fail
and I'm stronger than you already know."

«Gennex è reale?»

Un sì sembra quasi sfuggire dalle labbra di Gennaro, che subito però si affretta a negare. «No.»

Alessio, quasi come imbarazzato, abbassa la testa e nasconde un sorriso coprendosi il volto con le mani.

«Io l'ho scoperto dopo anni e questa cosa mi ha perseguitato» continua Gennaro, risoluto. «No, comunque no.»

Alessio annuisce debolmente, dando man forte al compagno. «Mi spiace per voi» dice, quasi impercettibile.

«E cos'è?»

«È...un insieme di Gennaro e Alessio.» Questa volta si fa serio, Gennaro. Non ha più voglia di scherzare e dire quelle parole gli costa più di quanto trasparisca dalla sua espressione apparentemente indifferente. Ha quasi paura di voltarsi verso Alessio, che ride freddo e distaccato alla battuta dell'intervistatore - «Ora che lo so dormirò sonni tranquilli» - e di vedere i suoi bellissimi occhi, quelli di cui si è innamorato dal primo istante, spegnersi. Sente un macigno nel petto, il divertimento ormai soffocato da quella marea di bugie che continua a raccontare davanti alle telecamere. Che è costretto a dover raccontare. Se lo ripete sempre, per non dimenticarsene. È l'unica convinzione che gli permette di credere al fatto che Alex non lo abbia ancora lasciato. Una volta era lui quello forte tra i due: Alessio parlava sempre poco durante le interviste, si chiudeva nel suo scudo di silenzio come se avesse costantemente paura di dire qualcosa di sbagliato; eppure quando si interponeva tra di loro il discorso gennex, ormai diventato un tabù di cui tutti, però, si ostinavano a voler parlare, era lui a farsi coraggio e a rispondere - «Sono tutte storie inventate dai fans, non c'è niente di vero. Io e Genn siamo solo grandi amici.» Col tempo, però, qualcosa in quell'equilibrio su cui avevano fondato la loro relazione, da quando avevano lasciato la casa di X-Factor, si era incrinato, e Gennaro non sapeva dire bene cosa fosse. In realtà, nel profondo, ne era assolutamente consapevole: Alessio si era stancato di quel peso enorme, che gravava anche sulle sue spalle; si era stancato di dover mentire ogni qual volta sentisse quella parola - gennex - durante un'intervista e, un giorno, aveva semplicemente smesso di rispondere a quelle maledette domande, lasciando a lui il compito.

Finita quell'intervista e tornati in sala prove, Gennaro si lascia sprofondare sul divano di pelle bianca, mentre Alessio sorseggia un bicchiere di acqua senza guardarlo, nemmeno per sbaglio. Gennaro non capisce cosa stia succedendo, Alessio è strano e lo capirebbe anche un bambino di due anni. Ormai conosce a memoria ogni singola piega delle sue labbra, sfumatura delle sue iridi o ruga fugace: li conserva nella memoria del cuore che, di volta in volta, comincia a battere diversamente.

«Alè, che c'è?» gli chiede, attirando finalmente la sua attenzione - a volte gli manca sentirsi il suo sguardo addosso.

Alessio lo guarda con gli occhi bassi e colpevoli e a Gennaro sembra di sentirsi male; lo ha capito subito che la situazione è più grave di quanto potesse anche solo immaginare. Alessio, infatti, gli dice di non voler più fingere, che non è più necessario perché, in ogni caso, tutti lo hanno capito. Hanno capito che dietro quegli sguardi furtivi, quei sorrisi rubati intorno ai quali gira il loro mondo, quelle piccole parole di lode che ogni tanto non riescono a trattenere, si nasconde ben più che una semplice amicizia. Gennaro, al contrario, non è pronto. Non lo è per far vacillare in cinque secondi la carriera e il futuro che, con grande fatica, hanno tentato di costruire fino ad ora. Ma, soprattutto, non è pronto a mettere in questione se stesso, a togliersi quelle maschere e quegli scudi che lo hanno sempre protetto, a mostrarsi a nudo davanti a tutti, davanti ai loro fans, proprio lui che a quella celebrità, con cui si era tutto d'un tratto ritrovato a convivere, non si è ancora del tutto abituato.