Finalmente quel giorno, convinta da mio fratello mi decisi a partecipare ai casting di amici. A 21 anni non mi era mai passato per la testa di essere ai livelli di un reality, non mi sono mai sentita all'altezza, anche se io non mi sento mai all'altezza per qualunque cosa io faccia. Sono una ragazza timida ma ancora più che timida sono riservata, odio essere al centro dell'attenzione, odio mettermi in mostra, odio arrossire quando parlo, odio il fatto di essere sempre impacciata, odio il fatto di non trovare mai il coraggio di intervenire nemmeno nel discorso più stupido a cui io possa assistere. Odio tutto di me, anche fisicamente, non sono magra e non sono nemmeno bella, non ho gli occhi chiari e nemmeno il seno formoso, non salto mai agli occhi di nessuno non sono quel tipo di ragazza che qualsiasi cosa tu stia facendo ti fermi per guardarla, insomma se mi chiedessero cosa mi piace di me, forse risponderei niente, o forse, se solo ne avessi il coraggio e se fossi un po' più sicura di me, direi la mia voce.
Mi sono sempre detta però che il mio carattere non deve ostacolare i miei sogni e i miei obbiettivi nella vita, me lo dico sempre ma non lo faccio mai. Per una volta però, ho voluto ascoltare Max, mio fratello, e cercare di affrontare questa situazione come una ragazza di ventun anni dovrebbe fare, o meglio, come una ragazza di ventun anni che ha un sogno dovrebbe fare.Ricordo bene quel giorno, un giovedì di inizio ottobre, le mani mi sudavano come al solito e per il tremore alle gambe non riuscivo nemmeno a camminare. Mio fratello rimase sempre accanto a me, fino alla fine, fin quando Stefano mi disse che di lì a poco sarebbe toccato a me. Quel giorno passai il primo step, fu il giorno più bello della mia vita e non solo perché ero passata, la mia avventura sarebbe potuta anche finire lì, ma perché ero riuscita a fare un piccolo passo nell'affrontare le mie paure.
Tornai a casa e non vedevo l'ora di dirlo ai miei, anche se il mio entusiasmo sarebbe finito poco dopo. Non tanto mia madre, quanto mio padre, non perse neanche un secondo, dopo la mia notizia, per smontarmi. Iniziò a criticarmi e convincermi a non tornare in quegli studi perché avrei soltanto fatto un male a me stessa. Secondo lui non sarei passata per via del mio carattere e di conseguenza avrei incolpato me stessa per averci anche solo voluto provare. Ma sapete una cosa? Quelle parole mi avevano soltanto caricato, ero stanca di sentir criticare il mio carattere e il mio modo di essere, bastavo già io a farlo, questa volta volevo dimostrare a tutti che "io valgo" beh si, "MARTA VALE".

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Innamorarsi dell'amore.
FanficMille paure da affrontare, la voglia di lottare per un sogno, innamorarsi dell'amore.