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Ad un tratto degli spari nel bel mezzo della città, si udirono nitidi e la ragazza quasi credeva che sarebbe stata scoperta. Si stringeva forte al petto il sacchetto che aveva preso dalla tana di quelle bestie e correva, correva come mai aveva fatto fino a quella notte. Otto le diceva sempre che un giorno, quando avrebbe padroneggiato bene i suoi poteri, sarebbe stata capace addirittura di teletrasportarsi o, in alternativa, creare portali dal nulla, ed in momenti tali non vedeva l'ora che arrivasse quel giorno. Si girò solo per un istante, per controllare cosa stesse succedendo alle sue spalle ma subito capì che non avrebbe dovuto farlo. A pochi metri da lei c'erano tre elfi neri, nei loro completi eleganti rigorosamente neri come la loro pelle, e un segugio infernale. Sull'ultimo si diceva che il popolo degli esclusi ne possedesse ben due massicci allevamenti ed erano capaci di sbranare in pochi secondi un toro adulto, cosa avrebbero potuto fare ad una ragazza di quasi 18 anni come lei? Se non si fosse sbrigata di certo lo avrebbe scoperto. Gli spari si fecero sempre più costanti, iniziòa zigzagare in modo da non far prendere la mira agli elfi che comunque la colpirono alla spalla. Provò in ogni modo di non far caso al dolore ma nonostante ciò lentamente la rallentava, se ne rendeva conto dai suoi movimenti che diventavano più goffi ad ogni passo e al rivolo caldo e appiccicoso di sangue che le scendeva giù per la schiena fino ad arrivare alla costola. I nemici erano sempre più vicini, quasi riusciva a sentire il fetore di quel cane. Guardò avanti a sé  e finalmente vide la barriera, uno scudo argenteo che divideva il quartiere dei Liberi da  quello degli Esclusi. Si diceva che fosse stata creata da un mago di cui si erano perse le tracce molti anni fa, prima della sua nascita. Beh, in quel momento Aveva davvero voglia di stringere la mano a quel mago e complimentarsi per lo splendido lavoro svolto. Fece un ultimo sforzo e superò la barriera. Finì seduta per terra, con il fiatone, mentre i suoi nemici la guardarono e imprecarono, per poi sparire nel nulla. Da quel momento il buio.

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