Show me the things I've never seen

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Sua madre era al settimo cielo: aveva già deciso di organizzare una festa invitando parenti, amici e conoscenti e persino quella coppia con cui chiacchierava un tempo al bar e che ora non vedeva più da tantissimo considerando come fosse il momento giusto per riallacciare i rapporti. Aveva cucinato tutto il giorno, torte dolci e salate, del riso freddo, pizzette e Genn poteva giurare di aver visto anche delle lasagne da qualche parte ad un certo punto. Aveva praticamente costretto suo padre a decorare tutto il giardino con festoni e lanterne, cosa che lui aveva fatto sbuffando tutte le volte che lei si voltava. Alla fine Amelia, avendo pietà di lui, lo aveva raggiunto per dargli una mano e ora Genn poteva vederli arrampicati su un tavolo che tentavano di appendere dei fiorellini di carta ad un albero.

Imma si era nascosta in camera, imbarazzatissima. Era sempre stata una ragazza timida e riservata e tutto questo sfoggio di felicità non faceva per lei. Il fatto era che la sera prima era rientrata a casa in ritardo, perdendo la cena, e sua madre si era arrabbiata tantissimo, le aveva fatto una scenata come ad una ragazzina ribelle e sbraitando le aveva messo davanti agli occhi un piatto di pasta ormai fredda. Lei in tutta risposta aveva pigolato piano che aveva incontrato qualcuno mentre tornava dall'università.

"Come è bello il blu del tuo maglione, mamma" aveva aggiunto, arrossendo.

Genn aveva sgranato gli occhi, trovando un espressione simile sul volto di suo padre dall'altro lato del tavolo. Sua madre era scoppiata in lacrime e aveva tirato Imma in un abbraccio strettissimo e lei, ancora sconvolta, era arrossita e poi aveva preso a piangere silenziosamente.

Amelia, tornata tardi la sera da Roma e ancora all'oscuro di tutto, informata da Genn, che ciondolava ancora in cucina con il telefono tra le mani, del fatto, aveva cacciato un urlo e facendo le scale a tre a tre si era lanciata in camera della sorella.

E così oggi festeggiavano l'incontro di sua sorella con la sua anima gemella.

Antony era venuto a conoscerli quella mattina, e si era fermato da loro a pranzo. Era inglese, ed era lì in Erasmus, parlava l'italiano con un accento buffo ed era molto bello.

"Genn, senti, non startene lì impalato. Dammi una mano a preparare queste cose!" gli disse sua madre, mentre tirava fuori dal forno l'ennesima teglia piena.

"Mamma hai cucinato per un esercito! Cosa vuoi fare ancora? Su, vai a prepararti, che queste cose bastano e avanzano!"

Lei lo guardò sospettosa, ma poi disse: "Forse hai ragione" osservando il tavolo della cucina, strabordante di ogni ben di Dio.

"Certo che ho ragione! Ora, su!, doccia e metti un bel vestito!"

Sua madre diede un ultima occhiata alle cose preparate e gli disse di portarle in giardino, dove si poteva sentire anche da lì Amelia e suo padre che ridacchiavano tra tavoli e decorazioni. Poi salì le scale in gran fretta.

Genn portò le cose fuori, prendendone il più possibile ogni volta per fare meno viaggi possibili, guardando male la sorella che non accennava ad aiutarlo e se ne stava seduta a ridacchiare e a ipotizzare scenari in cui Genn inciampava sui gradini e lanciava tutto il cibo per il giardino. Genn temette davvero fosse una profezia destinata ad avverarsi, finché suo padre, compassionevole, venne ad aiutarlo. Alla fine, sistemato tutto il cibo, salì al piano di sopra per chiudersi in camera sua, nel tentativo di evitare l'entusiasmo festaiolo di sua madre il più a lungo possibile.

Arrivato in cima alla scala vide la porta di Imma aperta, e si affacciò sorridente nella stanza. La trovò seduta per terra, con il computer sulle gambe, mentre sfogliava le fotografie in galleria.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 25, 2016 ⏰

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