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La rosa dopo aver visitato la ragazza disse al suo amico di non farla muovere. Entrò nella stanza dive la tigrotta stava visitando dei pazienti.
"Kimari io vado ad allenarmi un po. Se ti servo sai dove trovarmi"
Si salutarono con un cenno e Sakura si andò a cambiare si mise qualcosa di comodo per i suoi allenamenti.
Si mise degli shorts in un tessuto elastico e comodo nonostante fossero attilati, poi un top rosa più simile ad un reggiseno sportivo che ad una maglietta corta sotto la tipica maglia a rete. Si fasciò il ginocchio sinistro e il polso e gomito destro. Si mise un marsupio con dentro qualche  Kunai e si legò la Katana dietro la schiena.
Uscì dalla casa per dirigersi infine verso il boschetto poco lontano. Praticamente era come un giardino della villetta.
Iniziò con dei semplici esercizi di precisione lanciando i suoi Kunai verso i bersagli intagliati negli alberi, quando lanciando un ultimo kunai tagliò a metà un'albero capì che potè iniziare il suo allenamento effettivo. Abbatte roccia dopo roccia e quando stava per provare una delle tecniche che aveva imparato in quei mesi sentì qualcuno osservala. Si era fermata proprio prima dell'ultimo sigillo. Fece un balzo all'indietro e sfoderando la katana la puntò alla gola dello spione.
"Cosa ci fai qui! Ti avevo detto di rimanere dentro" disse guardando il corvino
"Mi annoiavo e poi.." disse abbassando con l'indice la spaza aguzza "non ero venuto qui con l'intenzione di disturbarti. Anzi non sapevo nemmeno che ti stessi allenando"
"Certo, adesso rientra tra poco Kimari verrà a visitarti e se poi non ti trova diventa irascibile. E non solo le ferite di Naruto di dovrai sopportare"
"Tsz. Come se riuscisse a colpirmi"
"Io non aspetterei una dimostrazione se fossi in te"
Si girò e di avvio verso la casa quando voltandosi a guardare l'espressione di Sakura la vide accasciarsi a terra e la prese giusto in tempo. Poco prima che toccasse terra. Con calma si avviò verso la casa. Entrò e pronto a poggiarla sul letto dove poco prima era stato lui incrociò Kimari.
"Sakura! Cosa le è successo?"
"Si stava allenando ed è svenuta eppure non stava usando una tecnica particolarmente potente"
"Per me è ora di andare ci vediamo domani Sasuke" disse la ragazza prima di sparire un un fascio di luce che si inserì nel corpo di Sakura. Finalmente Sasuke ricompose i pezzi sulla misteriosa Sorella di Sakura. Non capiva come avesse fatto in così poco tempo a svillupare un potere tale. Nemmeno lui sarebbe riuscito a padroneggiare per una giornata intera una forza così maestosa da sembrare davvero sua sorella e nel farle prendere sembianze di un umana.
Sakura riaprì gli occhi e si massaggio la testa.
"Sasuke? Non ti avevo detto di rientrare?"
"Siamo entrambi dentro"
"Oh bene allora vado a preparare la cena. I tuoi amici sono nella stanza qui accanto. La cena sarà pronta tra poco. Non scappate tanto qui nessuno vi cerca"
Sasuke non aveva alcuna intenzione di scappare soprattutto ora che stava scoprendo sempre nuovi poteri di Sakura. Era curioso di come avesse fatto. Ma soprattutto che motivazione la spingeva ad allenarsi a tal punto da perdere i sensi. Eppure lei non era mai stata tanto determinata quanto adesso e lui non era mai stato tanto curioso da molti anni. L'ultima volta è stato durante il primo scontro con Naruto. Quando non capiva come mai non smettesse di tormentarlo. Sei mio amjco. Sei tu il mio primo legame questo gli disse Naruto.
Dopo aver servito la cena al suo ex compagno e ai suoi nuovi compagni, Sakura andò a dormire presto. Dopotutto non era stata un giornata semplice oggi. Rivedere un tuo ex compagno che ha tradito il tuo villaggio e di cui eri innamorata, per curarlo era difficile da affrontare tutto in un giorno.
Il sonno arrivò subito. Stava dormendo ormai da qualche ora quando nel mezzo della notte si svegliò da quell'incubo che continuava a tormentarla così si alzo e si ricordò di dover visitare Karin e Sasuke.
Si mise il camice e si avvio verso la camera della ragazza.
Posò le mani sopra di lei e controllò tutti sintomi da capo a piedi. Era completamente guarita.
Si avvio verso la stanza di Sasuke e poggiando anche sopra di lui le sue mani una lucina verde si accese. Il corpo era messo abbastanza bene. L'unico problema erano gli occhi che chiedevano pietà anzi la urlavano. Poggio le sue mani sopra di essi e iniziò a curarli.
"Sakura che stai facendo?" Disse il ragazzo facendo sobbalzare la ragazza.
"Che paura! Stavo solo cercando di finire di visitarti. Se ora stai fermo riesco a finire non come prima. Tanto non riuscivo a dormire" disse Sakura ripensando a quello che era successo prima.
Sakura non sapeva come ma sentiva lo sguardo di Sasuke che la fissava anche attraverso le mani che ci teneva sopra. Non capiva, ma la cosa la fece leggermente arrossire. Sasuke dal canto suo cercava di capire e risolvere questi nuovi misteri che si accumulavano sulla figura di Sakura. Poteva esser cambiata così tanto?
Sasuke fece un sorriso compiaciuto, che non scappò allo sguardo attento di Sakura. Ella si chiese come mai sorridesse e compiaciuto di cosa. Quando finalmente arrivò alla quasi ovvia conclusione smise di curarlo. Lui l'aveva vista arrossire in qualche modo e lei era arrabiata.
"Non sono disposta a curarti se continui ad intralciarmi"
"E cosa starei facendo per intralciare il tuo lavoro. Signora Dottoressa?"
"Oh ti conviene toglierti quel sorriso furbetto caro mio. Io cerco di curarti gli occhi che tecnicamente non sarebbe un mio interesse farlo. Se ti opponi tanto meglio sei tu poi che vai in netto svantaggio"
"Sei più noiosa del solito oggi"
"Tu sei più infantile del solito invece"
"Quella infantile sei tu. Ti arrabbi per nulla"
"Bene forse hai ragione. Quindi se sono tanto infantile quanto una bambina.." disse guardando l'Uchiha negli occhi, anche se pure lui aveva capito dove volesse arrivare quella frase, continuò" non sono così brava intelligente e potente da poter curare il grande Sasuke Uchiha" dette le fatidiche parole uscì dalla stanza. Nessuno dei due tornò sui suoi passe forse per orgoglio forse per altro ma nè l'uno nè l'altro chiese scusa. Così passò la notte veloce come il vento. Entrambi i due dalla lontananza che credevano di avere in carattere o opinioni erano sempre più simili.
Al mattino seguente sembrò quasi che la brutta avventura fosse sparita via. Volata come il vento fa volare le foglie d'autunno. Sciolta come il sole scioglie la neve. Sparita come il fiore lascia spazio al frutto estivo.
Di prima mattina la ragazza guardò il calendario e notando il giorno preciso decise di rispettare ogni tappa ed evocò Kimari, che subito da tigre divenne umana.
"Maestra Sakura non pensavo mi evocasse così presto dopo ieri"
"Non ti preoccupare per ieri. È stato solo un momento di debolezza. Comunque oggi è il giorno del messaggio Kimari. Dovresti andare al villaggio"
"Certo, ma non sarà troppo faticosa per lei mantenere tutto questo Chakra a distanza? Soprattutto dopo l'enorme qunatità di energia sfruttata ieri?"
"Kimari tu vai a me ci penso io. Corri come una tigre e torna umana solo se invontri qualcuno che conosco e quando arrivi al villaggio"
"Ok Sakura ci vediamo domani" esatto ci voleva un giorno ad andare e un giorno a tornare, ma con la velocità di Kimari un po meno.
La tigre partì e lasciò la povera Sakura a fare da Baby-Sitter a quei due bambinoni e Sasuke. Che puntualmente era sparito dalla sua stanza.
"Ti riesce troppo difficile non ostacolare qualcosa vero?" Disse ritrovandolo nel bosco ad allenarsi.
"Preferisco non stare con le mani in mano, IO" disse sottolineando quell'io
"Io INVECE preferisco allenarmi in altro modo"
Non aveva voglia di litigare con lui. Sprecava più energia in quel modo che combattere contro di lui e Naruto messi insieme. E poi non poteva affaticarsi oggi e domani.
Andò nella stanza degli allenamenti allinterno della villetta e iniziò ad accumulare Chakra, che, man mano, liberò nell'aria in direzione di Kimari.

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