Wood

11 0 0
                                    


Intorno a me, tutto prendeva lentamente forma.

Non so ancora dirvi con precisione dove mi trovavo, so solo che man mano che passavano i secondi le immagini diventavano più dettagliate e i contorni più nitidi.

Stavo correndo. Il paesaggio sfrecciava ai miei lati. Si sentivano solo delle urla minacciose e il rumore del mio respiro accelerato. Mi guardai i piedi, indossavo i miei amati stivaletti neri: stavo scappando. Tremavo, il mio cuore batteva all'impazzata, l'adrenalina mi scorreva nelle vene a grande velocità e le gambe continuavano a correre sempre più.

Potevo farcela. Dovevo farcela.

Faceva freddo ed il giubbotto con la grande sciarpa che avevo addosso mi impedivano di correre liberamente.

Ero in un bosco. O era una foresta?

Che differenza c'era?

Dovevo scappare, era questo l'importante.

Gli alberi erano giganteschi, sembrava arrivassero fino al cielo. In lontananza, verso Est, da dietro la montagna si vedevano spuntare i primi riflessi del sole.

Mi voltai leggermente, il giusto per poter notare che gli uomini che mi inseguivano non erano poi così vicini. Non esitai e continuai a correre con più determinazione di prima. Poco più avanti vi era un laghetto con un grande tronco d'albero sulla riva, su di esso un ragazzo. Cappellino da baseball nero con la visiera bordeaux, maglia e jeans neri, ai piedi si intravedevano delle Vans. Il mio sguardo saettò sul braccio scoperto del ragazzo, aveva un tatuaggio: un cervo con un cuore tra le corna. Senza poterci riflettere, aprii la bocca ed urlai "LOUIS!".Fissava il lago assorto nel vuoto, come se stesse aspettando qualcun oda molto tempo,sembrava quasi ipnotizzato.

Ero ancora troppo lontana.

Le mie gambe cominciavano a cedere e gli uomini dietro di me sembravano essere più vicini. Cominciavo ad avere paura, le mie speranze scemavano sempre di più.

"LOUIS!" urla idi nuovo, più forte di prima. Sapevo fosse lui, me lo sentivo. Era vestito nello stesso identico modo quel giorno, il sei luglio 2014,quando lo incontrai per la prima volta.

"CAZZO LOUIS" imprecai, si girò e mi vide.Mancava davvero poco ed ero arrivata. "Ti prego. Ti prego, aiutami!" lo pregai disperatamente. Lui mi fissava senza dire una sola parola. Glipresi il polso e cominciai a strattonarlo, ero in ansia. "Sono in pericolo. Mi cercano, li senti? Ce l'hanno con me ed io non so il motivo. Per favore, aiutami" la mia voce divenne debole,stavo per piangere ma dovevo cercare di non mollare, dovevo essere forte. Così mi era stato insegnato.

Non c'era tempo.

 Gli uomini erano vicinissimi e riuscii a vederli. Erano cinque, o forse sei, grandi, grossi e calvi con delle spalle larghe e muscolose, avevano dei fucili tra le mani e i tatuaggi con i piercing rendevano il loro atteggiamento ancora più inquietante.

Mi girai verso Louis, stavo per chiedergli di nuovo di aiutarmi ma lui mi accarezzò dolcemente il viso, accennò un sorriso e mi prese la mano per poi cominciare a correre in un piccolo sentiero, per niente familiare. Gli alberi erano sempre più fitti e perdersi diventava ad ogni passo più facile. Louis sembrava conoscere a memoria quei sentieri ma io non riuscivo più a stargli dietro, ero stanca e tutto il corpo ne risentiva. Rallentai. Louis si girò e mi guardò con fare interrogativo "Non ce la faccio più Lou, sono stanca" gli spiegai. Non disse nulla, mi tirò a sé per il braccio e ricominciò a correre;mi feci forza e lo seguii.

Gli uomini erano lontani ma vedevo il pericolo dietro ad ogni albero e dietro ad ogni cespuglio.

"Dove siamo? Siamo lontani? Siamo salvi?" chiesi appena Louis rallentò il passo. Di nuovo non mi rispose.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 26, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Run and be strongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora