Sapore di sangue

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Io e mio padre viaggiavamo verso la stazione con i finestrini della macchina abbassati .A Roma c erano 23 gradi,il cielo era azzurro,limpido e perfetto. indossavo la mia canotta preferita,di colore blu scuro;la indossavo come gesto d addio.il mio bagaglio a mano era un giubino di pelle.in valle d Aosta,nel nord italia,nascosta da una perpetua coltre di nubi,esiste la citIdina di esiste Wust .Fu da quella città che mio padre fuggì portandosi con sé quando avevo più o meno 3 anni.fu in quella città che mi obbligavano a passare due mesi di vacanze ogni anno.e a wust stavo andando in esilio, una decisione che avevo preso volontariamente e con grande amarezza.amavo Roma.amavo il caldo afoso e il sole.

"Melanie "disse mio padre,mentre salito sul treno,"non sei obbligata,se vuoi resta".

Mio padre mi somigliava,a parte i capelli scuri e corti e le rughe.

"Papà,ci voglio andare,mi manca la mamma".

"Mmm ok,salutami Clarissa ".

"Certo,ci vediamo presto".

"Ti voglio bene Mel ,a presto".

Mi abbracciò per un minuto,poi saliti sul treno,e lui non c era più. Per arrivare a Wust da Roma ci vogliono 5 ore .A Wust abitava mia mamma,Clarissa ,e sembrava davvero felice che per la prima volta andassi a vivere con lei per un bel po' .quando arrivai a Wust pioveva,ormai avevo già detto addio al sole.mamma mi aspettava sulla su Mercedes e quando mi vide,scese e mi accolse stringendomi forte.

"Mi sei mancata Mel " "anche tu mamma ,papà ti saluta.

"Dopo lo chiamo...ma ora andiamo a casa".

"Benvenuta Mel"disse mamma.

Scambiammo qualche veloce commento sul tempo e sulla pioggia e la conversazione finì .

Il panorama era bellissimo; tutto era bianco ,gli alberi e i tronchi coperti di nevi,i tetti,le case e le strade. Mamma viveva ancora in piccolo stabile con 2 stanze da letto che aveva comprato insieme a mio papà nei primi giorni di matrimonio.

Con un solo viaggio riuscimmo a portare tutte le mie valigie al piano di sopra, la mia camera era quella a est e dava sul prato di fronte a casa. pavimento di legno, le pareti gialle,il soffitto a punta ,le tendine bianche alla finestra :tutto questo faceva parte della mia infanzia. la scuola superiore era vicino a casa mia e mi stavo preparando per il mio primo giorno.

Riposti i miei vestiti nel vecchio armadio,entrai nel piccolo bagno per lavarmi ,dopo la faticosa giornata di viaggio.

Mi guardai allo specchio,mentre mi pettinavo i capelli,biondi e lisci.

Forse era la luce,ma mia sembrava di aver un colorito giallastro ,a causa della mia pelle avorio. perciò presi il beauty case e mi truccai ;ora sembravo più normale.

Presi il telefono e chiamai Lea e Camille ,le mie migliori amiche di Wust,e ci mettemo d accordo per andare a scuola insieme il giorno seguente.

Il mattino dopo dalla mia finestra non vedevo altro che nebbia densa e neve che scendeva dal cielo come battufoli di cotone.la colazione con mamma fu tranquilla.

Lei mi auguro' buona fortuna per il primo giorno di scuola.

Basta un solo sguardo per capire che mia madre non aveva ancora dimenticato mio papà e questo mi metteva a disagio.

Mi vestiti velocemente, mi misi dei jeans attillati e un maglione nero più un cappottino marrone scuro.sentii suonare il campanello,mi affrettati ad aprire la porta,e fui strozzata dal abbraccio di Lea e camille.

"Tesoro ci sei mancata,tutti a scuola ti stanno aspettando""anche voi mi siete mancate,tanto".

Lea era una ragazza asiatica,aveva dei lunghi capelli neri e un paio di occhi scuri a mandorla,mentre Camille aveva dei meravigliosi occhi nocciola ,incorniciati da dei folti capelli rossi.

Non volevo arrivare in ritardo il primo giorno di scuola,perciò ci incaminammo e appena misi piede nel parcheggio del liceo tutta la banda che non vedevo dalla fine di giugno mi accolse. Uno per uno ricevetti un abbraccio di benvenuto del gruppo.

Sara era cresciuta e si era ingrassata di almeno 3 kg,mi salutò freddamente e si allontanò,scrutandomi con quei occhi verdi da gatto.

Jessica non era cresciuta affatto e mentre mi gettava le braccia al collo,la sua testa riccia e mora mi solletico il mento.

"0kay ora andiamo "ero stanca di tutte quelle attenzioni.

Era la prima ora delle lezioni,Mr Milly ci stava distribuendo dei libri da leggere noiosissimi ,"vedrete ragazzi,adorerete questi libri,da shakespeare a stoker ".

A quanto pare il più entusiasta di tutti era proprio lui perché in classe si levo' un coro di lamenti tra quelli che avevano già la lista dei libri fra le mani.

CIAO A TUTTI,SE VI PIACE COMMENTATE!C;

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