CAPITOLO 1

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Io non riesco davvero a capire come ogni volta finisco qui, su questo divano verde merda. Ma poi voi avete mai visto un divano in una scuola? Beh nella mia c'è e per fortuna, se no non saprei dove andare quando mi cacciano dalla classe. E questo capita spesso, forse troppo.

Mi chiamo Alex, che sarebbe il diminutivo di Alessandra, ma io odio quel nome perciò tutti mi chiamano Alex. Tranne mia mamma, quando mi sgrida, ovviamente. Ho 17 anni e non sono più vergine so che lo volevate sapere, comunque , ho un carattere davvero aggressivo e non tengo mai la bocca chiusa. Ecco perché mi trovo qui. Di nuovo.

Il vero problema è che io non riesco proprio a tollerare la mia prof di storia. Perché dobbiamo studiare le scimmie ogni volta? Le abbiamo già studiate alle elementari, lo sappiamo da dove veniamo. E non parliamo del medioevo pfffff. Non ci riesco proprio. Perché non possono, almeno alle superiori, partire dagli anni novanta in su? Io studierei molto più volentieri.

È l'unica materia in cui vado male, non che abbia brutti voti, il punto è che non ne ho proprio. E siamo a maggio. Non ne ho perché ogni volta che lei cerca di interrogarmi, io le rispondo e puntualmente il mio bel sedere finisce su questo divano.

La campanella suona e io mi dirigo verso la mia classe dove quasi sicuramente mi attende Carol, è l'unica compagna che tollero nella mia classe, potrei definirla una mia amica. Forse.

"ALEX SIAMO A MAGGIO DEVI PIANTARLA, non hai voti con lei, TI RIMANDAA" eccola che mi urla addosso appena entro.

"Ma vah tranquilla mi darà 6 come tutti gli anni" rispondo scocciata.

Ho sonno, ho fame e voglio tornare dal mio fidanzato. Il letto. E lei continua a stressarmi. Perciò esco di nuovo e vado in giardino a fumarmi una bella sigaretta.

Non sono una tipa solitaria solo che, diversamente da altre persone, sto bene anche da sola. Il fatto che gli altri non mi sopportano è solo un altro punto di vista.

Un'altra giornata è andata, vado verso la corriera che sarà sempre piena e mi toccherà stare in piedi. In 3 anni non potete davvero immaginare quante cazzo di figure di merda ci ho piantato. Cadute su cadute. Sulla gente poi. Mah...

Ancora una settimana Alex e poi potrai dormire tutto il giorno.

Continuo a ripeterlo.

Arrivo a casa e mi butto sul letto senza neanche magiare.

E dormo.

Mi sveglio che è ora di cena e scendo di sotto dove trovo il caos. I miei genitori stanno litigando. Wo che novità. Lo volete sapere su cosa stanno litigando? Sul PROSCIUTTO. Su del fottutissimo prosciutto. Mio padre,se così si può definire, urla contro a mia madre per una sciocchezza. E non smettono. Sono le 8 e chissà da quanto litigano. Così decido di mettere la giaccia di pelle e uscire. Tanto non se ne accorgeranno. Abito in un paesino vicino a Torino, non è un granché ma ci può stare. Vado verso l'unica mia salvezza. Pizzeria. Adoro la pizza, non potrei vivere senza.

Mentre mangio la mia pizza con la salsiccia continuo a pensare ai miei genitori. Litigano sempre, non si amano più e so per certo che mio padre ha una seconda famiglia. Ogni volta che incontro qualcuno penso che potrebbe essere il mio fratellastro. Io continuo a chiedermi perché non si separano cavolo. Peggiorano solo le cose facendo così. Peggiorano me.

È ancora presto per tornare a casa così decido di andare verso casa di Cat, l'unica persona a cui tengo. La mia migliore amica, sorella, qualsiasi cosa. Lei è tutto per me.

L'ho conosciuta a 5 anni e da li nulla ci ha più separato. Abita a 20 minuti a piedi da casa mia e praticamente io sono sempre da lei. Sua mamma è gentilissima con me sono come una quarta figlia, si perché Cat ha una sorella più grande Lisa e un fratello più piccolo Nick.

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⏰ Last updated: Nov 27, 2016 ⏰

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Persi.Where stories live. Discover now