Ricordo tutto di lei, tranne il suo nome. Aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri, e un sorriso stupendo e brillante. La sogno sempre insieme a me, Riku, Roxas e Naminé. E quando arrivo a pronunciare il suo nome..mi sveglio. Sempre.
"Ok Sora, non devi sognarla.." mi dissi seduto sul letto. Non pensai di farcela, ma cercai in qualche modo di essere positivo.
"....forse potrei giocare ai videogiochi, ho letto che se giocati prima di dormire posso farti fare sogni lucidi." così fu. Presi la mia console e iniziai a giocare, fino a quando non cedetti. Spensi tutto, e dormii.
"Aspettami, Ka...."
"UAH!" erano le quattro del mattino, sudavo a più non posso ed ebbi anche l'affanno. Mi diressi verso il bagno, aprii il rubinetto e mi sciacquai la faccia.
"Dannazione Sora, ricorda il suo nome!" dissi guardandomi allo specchio. Niente, non ricordai.
"Non ho più sonno ormai, aspetterò l'alba e ripeterò Latino."
Rientrai in camera e vidi mio fratello Roxas seduto sul mio letto.
"Di nuovo eh?" mi disse stendendosi su di esso.
"Sì, di nuovo. Che vuoi Rox, non puoi aiutarmi lo sai." Gli dissi mentre prendevo il libro di Latino.
"Sì che posso invece." mi disse.
"E come?" chiesi arrabbiato.
"Io ricordo il suo nome." Disse alzandosi.
"Cosa? E perché non me lo dici!" gli dissi sbattendo il libro sulla scrivania.
"Perché devi provarci, non usi il cuore quando pensi a lei." mi disse serio.
"Certo che uso il mio cuore, lo faccio sempre."
"Non è vero."
Si avvicinò e mi guardò.
"Tu non usi il cuore."
"Zitto!" gli dissi scaraventando il libro per terra.
"Non usi il cuore, non tieni a lei."
"ZITTO!"
Lo presi per il collo e gli urlai.
"IO TENGO A LEI! IO TENGO A KAIRI!"
Il silenzio circondò noi e la stanza.
"Ci sei riuscito, visto?"
Lo mollai.
"Ah.....Kairi.."
"....Kairi....anche il suo nome è bellissimo.."
Caddi a terra.
"Finalmente...lo so....lei....Kairi..."
Piansi, piansi molto. Ma c'era Roxas con me, mi consolò.
"Avanti Sora, non devi."
"Pensavo che non avrei ricordato più.....più!"
"Avanti, vieni qui."
Mi strinsi a lui, e intanto si fecero le cinque, poi le sei, e le sette sarebbero arrivate.THE END