Ascolto il suono fantastico del caffè e del violino che ogni mattina suona nella stanza 344.
La mia scuola è un mondo particolare, non avrei mai pensato di arrivare nella situazione che sono ora, nella monotonia che vivo ora.
È un liceo, nel quale ci vivi anche, hai il tuo appartamento il tuo spazio senza regole, come se fosse casa tua, ma con la differenza che non posso scegliere con chi convivere, ogni mese si cambia coinquilino, il mini appartamento è mio ma tutti quelli nuovi o quelli delle mie stesse classi diventano miei coinquilini ogni mese solo per una stupida scommessa fatta al inizio della prima, una grossa scommessa che persi spudoratamente e ora eccomi qui con Giove un ragazzo di terza che nel aspettare la sua stanza, è stato mandato dai coglioni dei miei amici, nel mia come succede ogni volta.È un tipo niente male, ma comunque ha un anno in meno di me, quindi non ci penso neanche.
"Jul dove sono finite le mie cuffie"
"Non sono tua sorella, Julie grazie" lo dico sbuffando.
Ora che ci penso è una vera rottura di palle, può sembrare una figata avere un tipo diverso ogni volta in camere, ma ogni volta mi tocca essere scontrosa con tutti perché non ho intenzione di finirci in un letto con loro a fare ci sa che cosa.Dopo aver bevuto il mio caffè, mi dirigo di corsa in bagno, mi sistemo e corro fuori con Giove dietro.
Chiudo a chiave e corro alle lezioni, che iniziano precisamente tra venti minuti.Davanti alla porta della scuola mi ritrovo una Beatrice tutta sorridente e tirata al meglio, lei è la mia migliore amica e allo stesso tempo la persona che mi farà uscire fuori di testa prima o poi.
"Sai buongiorno anche a te Jul"
"Che vuoi Ape, non sono dell'umore giusto" ero assolta nei miei pensieri avrei voluto dirle ma così va meglio.
"Poco acida dicevano e la smetti di chiamarmi Ape non è stata colpa mia se un ape si era posata sul mio panino e io l'ho mangiata" lo dice tutta imbronciata, rido ancora a quel ricordo..
"Ma come hai fatto a non accorgertene?" Chiedo ridendo ancora.
"Non lo so è successo e basta, non ricordarmelo più ti prego" e prendendola sotto braccio entriamo in classe.Dopo trenta miliardi di gradini arriviamo nell'aula della nostra amica matematica e ci buttiamo di peso sul banco più lontano possibile, la nostra media anche se potrebbe non sembrarlo e piuttosto buono e a noi due va benissimo così un problema in meno a cui pensare, l'ora passa velocemente come sempre, e ora a braccetto con la Bea ci dirigiamo nel parco dietro scuola, come facciamo sempre il lunedì mattina nella nostra ora buca.
È una scuola davvero speciale, non è conosciuta da molti, ma ti permette di sceglierti tu l'orario che ti fa più comodo e anche quando svolgere le lezioni, le classi con le lezioni ci sono sempre e tu decidi se andarci sì o no...con un certo limite ovviamente.
" hai conosciuto anche tu Melany di seconda?"mi chiede...
"Non ho la più pallida idea di chi tu stia parlando"
" l'ho incontrata prima...è una ragazza troppo timida dai capelli un po' rossicci..mi è sembrata simpatica e sono andata a parlarle..."
" come sempre devi andare a fare pubbliche relazioni con tutti" la fermo.
" sta zitta tu...comunque sono andata a parlagli e dagli atteggiamenti e dalla voce che ha, mi è parsa una persona misteriosa e piena di segreti...non è nuova, ma diciamo che si fa notare molto poco, pensi che se andiamo a parlagli insieme potrebbe diventare nostra amica??" mi chiede con un espressione pensosa
un po' triste forse perché questa Melany sta come scappando dal mondo, non lo so, ma questo suo interesse per le persone particolari e sole c'è l'ho ha sempre avuto, Beatrice ha un cuore grande e la ammiro per questo.." penso proprio di sì, sono curiosa di scoprire chi hai avvistato questa volta" la assecondo e lei mi sorride sincera.
" come va con il tuo nuovo coinquilino??"
" Giove?? Una rottura di palle, perde tutto e chiede sempre a me dove sono le sue cose, ma oltre a questo sta abbastanza per i fatti suoi, quando ne ha voglia"
" ti è andata abbastanza bene questa volta, ti ricordi Raul, quello tutto barba e niente muscoli?? In quel caso non ti invidiavo per niente"
" Mmm....non farmici pensare, credo di avere ancora qualche suo pelo sparso per casa o qualche suo lurido calzino dietro il letto..." iniziamo a ridere al ricordo
Una volta è entrata in stanza mia come un razzo è sbagliato porta ha trovato Raul in mutande che si stava pettinando la barba in mezzo la stanza, che bella visione deve aver avuto.
Il squillo della campanella ci fa assumere una faccia schifata e lentamente ci alziamo e andiamo a goderci una lunga lezione di inglese...Dopo una giornata abbastanza tranquilla mi dirigo verso la mia dolce casetta e appena entro mi ritrovo un Giove tutto preso con una tipa avvistata si è no qualche volta, credo si chiami Jessica...per fortuna manca poco alla fine del mese...mi sono un po' stufata di subirmi la visione di certe scenette ogni settimana..
" usate un preservativo, mi raccomando!!" gli urlo dalla porta, dirigendomi in camera mia..mi urla un " sarà fatto" e io rido tra il divertita e il disgusto.