[ Capitolo 0 ]

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13/03/04

Un mese, due settimane e tre giorni.
Non lo rivedo da un mese, due settimane e tre giorni.
Quel 27 gennaio l'ho vissuto come un giorno qualunque. Ma lo sentivo più distante del solito, e non me l'aspettavo che sparisse nel nulla.

25/06/04

Tra due giorni sono 5 mesi.
Dopo tantissime chiamate senza risposta mi ha risposto. È stata una conversazione fredda, non sembrava più lui.
Ripenso a quando mi aveva spiegato i suoi piani, avevo fatto del mio meglio per farlo riflettere, magari persuadere.
Forse per quello sì è allontanato.
Forse per quello se ne è andato.
Ma anche se è lontano, questo lo deve sapere.
Sta per diventare padre.
L'ho sempre visto come un padre stupendo, l'amore che riservava a me era unico. Non c'era nulla di così dolce e reale.
Una famiglia con lui sarebbe stata il massimo, ma non pensavo sarebbe accaduto così in fretta.
Non pensavo di ritrovarmi sola.

Confusa.

Gli chiesi dov'era, e non mi rispose. Era normale non rispondere sia per lui che per me quando non volevamo per niente parlare di certe cose.
Allora gli dissi che c'era qualcosa di importante di cui discutere, mi chiese se era davvero importante.
Io gli dissi che era una cosa di vita o di morte.

Mi disse che ci saremmo visti quattro giorni dopo, a casa.

A casa nostra.
Casa che mio fratello comprò prima del matrimonio, ma non vi si trasferì mai perché andò a vivere con sua moglie in un'altra città.
L'unica casa in cui mi sentivo sicura, perché c'era lui al mio fianco.
C'era lui.
Ma ora non c'è.
E non mi sento più sicura.

27/07/04

Due settimane fa ho chiamato mio fratello e gli ho chiesto di venire con sua moglie a farmi visita.
Ho aperto la porta appena li ho visti parcheggiare e sono andata sul divano a coprirmi con una coperta e dei cuscini.
-"Heeey sorellona! Come stai?"
-"Heyuhh sei malata Ella?"
Sorrido alla domanda di mia cognata.
Loro mi guardano con fare confuso ed interrogativo.
-"Macon fratellino mio, sto. Merea, non sono malata, con il caldo che c'è. Però..."- dico scostando la coperta.
Le loro facce sono sconvolte e sorprese, ma non capisco se arrabbiate o no.
Vedo una lacrima rigare la guancia destra di Macon, Merea invece è ancora a bocca aperta e apre e chiude le palpebre fissando un punto fisso.
Poi si guardano e mi vengono incontro.
-"Come è successo? Lui dov'è? Ci avevi detto che non è tornato più a casa da cinque mesi. Noi ci siamo visti due mesi fa e non ci siamo accorti di nulla. E tu non ci hai detto nulla"- dice velocemente Merea.
Abbasso lo sguardo, sospiro e mi giro verso la parte del divano dove c'è un tavolino con la foto di me e lui al suo compleanno due anni fa.
Era cambiato, cambiava sempre. Pensavo che non sarebbe più cambiato, pensavo male?
Alzo lo sguardo e chiedo loro di sedersi.
-"Non voglio che vi facciate strane idee, anch'io di mio sto passando un momento di confusione e vorrei anch'io delle risposte. Ci sono cose che voi non potete capire.
Si, sono incinta di sei mesi, è lui il padre e non lo sa nemmeno.
Da quando è sparito, ho provato a rintracciarlo, spariva sempre ma stavolta è diverso, lo sento.
Doveva saperlo. Ci sono anche riuscita, una volta, a rintracciarlo.
Ci eravamo messi d'accordo di incontrarci quattro giorni dopo.
Non è venuto, né quattro giorni dopo, né un mese dopo.
Non so cosa gli stia succedendo.
Ha cambiato numero o non so, non riesco a contattarlo.
Non voglio odio, voglio solo dare a mio figlio una vita felice. Posso contare su di voi?"-
-"Sorellona, sai che noi ci saremo sempre"- si scambiano uno sguardo e annuiscono entrambi.
-"E sai che sei la sorella che io non ho mai avuto, ora mi stai rendendo anche zia. Per il mio nipotino, l'infinito e oltre."- dice mia cognata prendendomi per mano e poggiando l'altra sul pancione.
Sento il bimbo muoversi.
In questi mesi mi sono chiesta se lui era come suo padre, non ne avevamo mai parlato,  l'unico che conoscevo era lui.
Perché lo sapevo, era stato misterioso all'inizio, ma qualcosa, come diceva lui, l'ha spinto a mostrarsi a me.
E io anche se non ho mai abbassato la guardia, ho avuto paura, non me ne sono andata.
Sorrido, uscendo dai miei pensieri e tornando alla realtà.
Il mio bambino merita di conoscere suo padre, ma ora non posso uscire e andare a cercarlo, più avanti magari, lo cercheremo insieme.

TAKE CAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora