Lei è parte di me

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Per anni ho cercato di trovare un impiego.
Ero un'estranea a Londra.

Non sapevo le strade.
Non conoscevo le persone.
Non sapevo niente di niente.

Avevo soltanto un sogno.
Volevo fuggire via da quel piccolo paesino di provincia in cui sono nata e cresciuta per seguire il mio sogno di iniziare a studiare in un università di Londra.

L'ultimo anno di liceo è stato tremendo!
Ho dovuto affrontare gli esami, lo studio incessante e l'impegno di un lavoro part-time per mettere qualcosa da parte per il mio futuro traferimento.
Tutto è stato difficile se prendiamo in considerazione anche la mia situazione familiare.

Mia madre ha avuto un solo uomo nella sua vita.
Mio padre.

I suoi genitori non accettavano che la loro unica figlia, che è stata cresciuta nel lusso, sposasse un uomo scasafatiche come mio padre.

Lei non lo vedeva così e per far sì che niente e nessuno potesse impedire loro di vivere la loro "storia d'amore", lei decise di avere me.

La mia nascita era stata programmata dalla mia futura madre.
Da lei; non da lui.

I suoi genitori la cacciarono via di casa e lei se ne andò dritta verso casa del suo fidanzato per dargli la bella notizia.

Salì le scale del piccolo palazzo ,rovinto dalla pioggia ,con moltà velocità.

Aveva l'affanno quando bussò alla sua porta.
Sentiva i passi venire verso di lei.
Sapeva che una volta aperta quella porta tutto sarebbe cambiato.

Iniziò a pensare al suo futuro; a me e ad una modesta casa.

Quando la portà si aprì finalmente, il mondo le crollò addosso.

Una donna bionda e con una carnagione chiara da far invidia a qualsiasi donna ,era davanti a lei.
Le aveva aperto la porta.
Mia madre era rimasta con la bocca a perta dalla visione di quella donna .
Se la immaginò ciondolare per quel piccolo appartamento con la camicia azzurrina di mio padre.

Dopo poco l'uomo si accostò a lei.
Fu l'ultima volta che lei vide mio padre.
Fu l'ultima volta che lei mi parlò di lui prima di cadere in depressione e in dipendenza da alcool.
L'ultima volta che l'ho vista è stato quattro mesi fa; prima che partissi per Londra.
Al cimitero.

Posso dire che dopo tutte le mie sventure, ho potuto avverare il mio sogno di andare all'università grazie al mio studio incessante e alla borsa di studio.

Per il momento frequento il dormitorio ma sto cercando un lavoro.
Ho lasciato vari annunci su internet.
Il mio curriculum ha viaggiato più di me e credo che conosca Londra più di quanto io abbia imparato in quattro mesi vivendo qui.

Non ho ricevuto ancora nessuna risposta.
Mi rigiro e rigiro il cellulare tra le mani.
Controllo la segreteria.

Niente.
Spesso perdo le speranze; ma Beth, la mia compagna di stanza, mi incita a non mollare.

Lei non ha i miei problemi. Vive nel lusso.
Mi ricorda molto mia madre da giovane.
Capelli biondi e mossi; occhi color caramello.
È una ragazza stupenda.

Mi alzo e mi guardo allo specchio.
Mia madre mi ha donato solo i suoi capelli mossi.
Il color castano scuro e gli occhi azzurri sono il segno indelebile di LUI che non potrò mai cancellare.

Prendo l'occorrente per andarmi a fare una doccia ne bagno comune.

Dopo essermi finalmente rilassata sotto la doccia e dopo aver fatto una chiacchierata con Emily, una mia amica di corso, mi sono inoltrata nel corridoio per andare nella mia stanza.
Passo davanti alle altre camere con indosso il mio asciugamano.

Saluto le altre con un cenno e loro mi ricambiano.
Vedo la porta della mia stanza aperta già da metà corridoio; segno che Beth è in stanza.

Sento uno squillo.
"Emily è il tuo telefono??" Chiedo
Lei scuote la testa.

"Hayley penso che provenga dalla tua stanza" mi dice.

Non ci do peso.
Credo che Beth abbia litigato di nuovo con il suo fidanzato John.
Succede sempre che Beth voglia avere ragione riguardo qualcosa che ha torto e lui la richiama fino allo sfinimento finchè non lo risponde.

Vedo Beth uscire di corsa dalla stanza.
"Beth il telefono" le urlo dietro quando mi sorpassa.

"Non ho capito" dice " me lo dici dopo" afferma " ho un appuntamento con John" dichiara con un sorriso.

Quindi non hanno litigato??
Il rumore del telefono rimbomba per tutta la sala comune.

"Di chi cazzo è questo maledettono telefono che suona?? Rispondete.Cavolo!!" Dice una ragazze.

Aspetta!
Se Beth e John non hanno litigato significa che forse ...

Guardo Emily al mio fianco.
Corro per tutto il corridoio finchè non entro in stanza.

Cerco di fare mente locale o almeno di capire dove provenga il suono.

Ed eccolo lì.
Sul letto con lo schermo illuminato.

Mi getto a capofitto sul letto.
Quando rispondo l'asciugamano si è aperto lasciandomi nuda dalla schiena in giù.

"Pronto" dico eccittata.
"Parlo con Hayley Williams?" Dice.

Oh Dio!! Sono io!!
Vorrei saltare come una bambina in questo momento ma so che potrei sembrare poco professionale; inolte le mie amiche potrebbero prendermi per pazza.

"Sì! Sono io" affermo.
"Sono la signora Johnson" dice " cerca ancora un impego??"

"Si" dico subito; ma poi mi ricompongo.
"Volevo dire: Certo!" Cerco di essere il più matura possibile.

"Bene" annuncia " puo' iniziare a lavorare domani all'indirizzo che l'espedirò via e-mail" dice prima di agurarmi buona giornata.

"Aspetti" la fermo prima che possa attaccare.
"In cosa consiste il mio lavoro??"

"Babysitter 24h su 24" dice prima di staccare definitivamente.

Rimango lì distesa sul letto con la bocca aperta.

Non posso crederci. Dovrei badare ad un altro essere vivente?? Io??

In che guaio mi sono cacciata!!
"Ehi ti lascio dieci minuti e ti fai ritrovare con le chiappe all'aria?" Mi copro subito e divento rossa per la poca delicatezza che ha Emily.

Lei mi sorride prima di andare via.
Guardo lo schermo del mio celluare.
Siamo io e mia madre.

Mi manca così tanto.
Forse è stata lei ad aiutarmi a trovare questo impiego.
Sorrido nel pensare a mia madre.

Lei è parte di me.

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