NAUFRAGHI NEL TEMPO

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Nave Spaziale Alcyone data 4897.26



«Capitano in plancia» annunciò il giovane guardiamarina Mayers mentre Damian Corke faceva il suo ingresso.

«Rapporto,comandante» ordinò, con un piccolo sorriso, Corke.

«Siamo in avvicinamento al Sistema Solare. Tutto procede regolarmente. L'arrivo previsto alla base spaziale Hawking è tra quattro giorni e diciannove ore.» Il comandante Alyssa Newton non mostrava alcun segno di stanchezza nonostante il lungo turno della notte artificiale.

Come a smentire il tranquillo rapporto del comandante, gli allarmi del vascello cominciarono a suonare riempiendo l'ambiente del loro minaccioso suono acuto.

«Allarme di prossimità! Attenzione corpo non identificato in avvicinamento!»

Dagli oblò della plancia una luce insolita spezzò il monotono fondo nero dello spazio profondo.

Una colonna di energia azzurrognola vorticava muovendosi in direzione del vascello a velocità incredibile.

«Tenente Ross! Cos'è quello?» gridò Alyssa, la voce venata di nervosismo.

«Non lo so comandante! Il computer è impazzito!»

«Guardiamarina! Allontaniamoci!»

Spostata dagli efficienti motori al plasma l'Alcyone cominciò ad allontanarsi dal vortice spaziale con lentezza esasperante.

Un cenno del capitano spense gli allarmi. Tutti gli occhi degli ufficiali fissavano ammutoliti alternativamente l'ampia finestra e lo schermo del computer, che mostrava l'oggetto misterioso attorniato da una miriade di dati astronomici.

«Sta crescendo» sussurrò Andrew Ross, sgomento. «E in fretta.»

«Ma cos'è?» Il tono di Damian tradiva la sua preoccupazione.

«Un'anomalia spaziale. Il computer sta elaborando i dati, ma sono incomprensibili.È come se fosse lì e non ci fosse. Ma, capitano, cresce a velocità esponenziale. Non riusciremo a evitarla.»

«Preparate la nave all'impatto. Scudi alzati.» E che Dio ce la mandi buona, pensò.

Una luminescenza celeste avvolse il vascello per infiniti secondi. Le sirene della nave ulularono senza sosta e un messaggio inquietante apparve su tutti i monitor del computer, ripetuto all'infinito.

ERRORE- IMPOSSIBILE CALCOLARE LA POSIZIONE

Le paratie tremarono come vele dilaniate dal vento. L'intero scafo gemette sotto la pressione dell'anomalia che sembrava schiacciare la nave in una morsa.

Poi tutto cessò com'era cominciato e lo spazio quieto ricomparve al di là degli oblò, scuro e avvolgente come doveva essere.

«Rapporto danni!» gridò il capitano.

In pochi istanti da tutti i ponti arrivarono le conferme: nonostante lo spavento, l'evento non aveva causato nessun danno rilevabile all'Alcyone. L'anomalia aveva lasciato la nave intatta, solo gli animi dell'equipaggio non sarebbero più stati gli stessi.

«Capitano...»sussurrò il navigatore dopo un'attenta riflessione. «Non sono più certo dei dati di astronavigazione. È... impossibile.»

«Si spieghi, tenente.»

«Secondo i calcoli siamo nel sistema solare. Nelle vicinanze dell'orbita di Urano. Ma i sensori non rilevano la base spaziale Hawking. E... vede?» spiegò, indicando lo schermo che mostrava con chiarezza i dettagli della zona interna del sistema. «C'è ancora la Luna.»

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