Primo Capitolo

48 1 18
                                    

Il Sole picchiava forte su Rochester in quel periodo. Forse per colpa del surriscaldamento globale o per un'inspiegabile grazia divina, ma dopo un lungo periodo, nella metropoli, la pioggia era sparita.

Quella mattina estiva era singolare nel suo genere, specie all'interno della casa dei Lerman sulla Cedarwood Terrace.

Un complesso familiare ordinario, nessun genio, nessun potere soprannaturale, nulla di differente. Solo una semplice e normale famiglia americana e quella particolare giornata estiva.

Robert e Yulia Lerman comprarono quella bianca casa a Rochester agli inizi della loro carriera lavorativa. Lui era un insegnante di matematica presso la East High School mentre lei era un chirurgo pediatrico presso Highland Hospital. Dal frutto del loro amore nacque il piccolo James, che adesso aveva la veneranda età di 17 anni. Un ragazzo gentile, buono e suscettibile che era alle prese con la sua adolescenza e il suo ultimo anno presso la East High School.

Quella mattina un venticello fresco entrò nella camera del ragazzo e cominciò ad accarezzargli la gamba che era al di fuori delle coperte. La scuola era cominciata da poco più di una settimana e per il momento poteva ancora godersi la domenica, visto che non era così carico di compiti.

Quel solletichino fece svegliare il giovane Lerman. C'era profumo di pancake quella mattina, ciò significava che mamma Yulia era rimasta a casa per un giorno libero.

James non vedeva spesso la madre perché lei era impegnata con il reparto di Pediatria dell'ospedale ed era occupata giorno e notte lì dentro, quindi quando aveva la possibilità di vederla per casa cercava di passare più tempo possibile con lei.

Come infatti Yulia preparò tre piatti con su, impilati, i pancake. Finì di cuocere l'ultimo e chiamò il marito ed il figlio a tavola per fare colazione.

James scese le scale e passando per il soggiorno si diresse nella cucina dove si sedette, intorno al tavolo rotondo in vetro, insieme ai suoi genitori.

'Mamma finalmente sei a casa? Oggi nessun bambino da curare?' disse sorridendo mentre diede un morso al primo pancake. 'In realtà mi sono voluta prendere un giorno di ferie, in questo periodo il reparto non è affollato o almeno non presenta casi gravi, quindi la situazione è tutta sotto controllo. Voglio godermi il mio ragazzo che frequenterà l'ultimo anno del liceo, non sei emozionato?' lo guardò sorridendo. Aveva una luce negli occhi, una di quelle di quelle che solo una mamma riesce ad avere quando guarda il proprio figlio crescere davanti ai suoi occhi.

'Beh, il nostro James dopotutto non è più così piccolo' intonò il padre lanciandogli un occhiolino. 'Cresci ogni giorno di più...' 'e prendi sempre di più le sembianze di tuo padre' concluse la madre.

Il giovane Lerman guardò i suoi genitori godersi quel momento. Era da molto che non riusciva a godersi una scena del genere, sarà perché in quella casa la vita era troppo frenetica. Mamma Yulia usciva presto di casa o tornava tardi, James era impegnato con la scuola e lo stesso valeva per il padre.

'In realtà somigli di più a tua madre. Quando ci siamo conosciuti io ero il cattivo ragazzo e lei l'agnellino. Un agnellino all'apparenza perché si è mostrato tutt'altro.' Il padre lanciò uno sguardo malizioso alla madre che rise per l'imbarazzo.

'Okay, ma nessuno ha chiesto i minimi particolari. Quindi prima che io cominci a vomitare questi deliziosi pancake, smettetela per favore!' Disse mentre imitò il gesto di mettersi due dita in bocca e vomitare il tutto per terra.

Dopo pochi minuti il tavolo fu ripulito ma i tre rimasero seduti. Quell'aria di legame familiare faceva impazzire di gioia l'adolescente. Amava stare con la famiglia, infondo il sangue veniva prima di tutto.

Parole dal PassatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora