Da quel brutto giorno, Rochester venne invasa dalla pioggia. Erano passati solamente due giorni; 48 ore e l'immagine di Yulia distesa su una pozza di sangue e pioggia era ancora impressa negli occhi del povero James.
Era sul suo letto quando la sveglia suonò, avrebbe dovuto superare un'altra giornata scolastica per poi andare al funerale della defunta madre. La scuola stava diventando difficile da quel giorno; tutti lo guardavano con compassione, come se facesse pena, e ciò lo infastidiva.
James era rimasto in silenzio. Non aveva intenzione di parlare con qualcuno di ciò che avesse visto e fece lo stesso con l'unica persona con cui poteva veramente confidarsi: Victoria.
Non si parlarono molto da quel giorno, ma forse James l'avrebbe fatto col tempo, si sarebbe sfogato con qualcuno.
Scese in cucina e la trovò deserta. Sul tavolo, la colazione era già pronta e vicino al piatto c'era un biglietto scritto dal padre: "Ti ho preparato la colazione, ci vediamo a scuola. Ti voglio bene. Papà."
Robert non stava cedendo all'accaduto, aveva reagito nel migliore dei modi. Cercava di mostrarsi forte agli occhi del figlio, non voleva crollare per complicare la situazione. Era rammaricato o forse morto insieme alla moglie ma doveva continuare a vivere per il bene di James. Ogni notte dalla morte cominciò ad abbracciare la vestaglia di Yulia, aveva ancora il suo odore. Ormai diventò un rituale per piangere e per sfogare quel senso di vuoto che si ritrovò dopo la sparizione della moglie. Da un giorno all'altro svanita nel nulla, e a breve rinchiusa in una teca di legno e seppellita per sempre sotto terra senza vita.
Era finito con sua moglie ma doveva continuare ad andare avanti. Non poteva fermarsi con lei, non poteva perché lei non lo avrebbe fatto di certo. Così appena saputa la notizia uscì di casa e s'inginocchiò nel bel mezzo del giardino, con la pioggia che lo invase completamente. Quel giorno tenne gli occhi fissi su un punto e vide qualsiasi momento passato con la moglie come un flash di una macchinetta fotografica. Nemmeno un secondo e tutto era svanito, tutto era finito e non poteva esserci un dopo. Scoppiò a piangere, strappò l'erba, lanciò la terra in aria, urlò ma fu invano: lei non sarebbe più tornata.
Dopotutto James non era ancora pronto per quel giorno. Solamente due giorni dalla morte della sua mamma e non era in grado di vedere la scena di lei seppellita sotto cumuli di terra.
Mangiò in fretta la colazione, lavò i piatti e corse fuori dalla porta per dirigersi a scuola. Victoria era fuori il porticato di casa e gli occhi dei due s'incontrarono. Lei aveva un ombrello cosa che lui si dimenticò dentro ma chiuse già la porta quindi fu una salvezza.
'Buongiorno. Sono venuta a prenderti.' disse facendo una smorfia triste con la sua bocca. Da quel giorno ogni argomento sembrava inappropriato ma sarebbero dovuti uscire da quella situazione prima o poi.
'Ehi Grey. Grazie mille... non dovevi.' disse mentre s'incamminò verso le scalette per cominciare ad incamminarsi verso scuola, ma lei lo fermò prima che potesse raggiungere la pioggia. Gli strinse la mano e sentì quanto fosse fredda.
'Aspetta. Devo dirti una cosa.' disse con tono deciso. 'Non puoi farlo a scuola? Sennò arriviamo tardi e non mi va di sentire nessuno che mi fa la predica, specie oggi.'
'So quanto possa essere difficile, anzi non lo so e mi dispiace. Ma finiamola di fare così, smettila di non parlarmi. Oggi verrò al funerale, sarò lì vicino a te, che lo voglia o no!' disse con le lacrime agli occhi.
James non aveva più la forza di piangere, aveva perso ogni lacrima ed ormai gli rimanevano solamente due bulbi secchi e tristi.
'Non dovevi uscire con Isaac oggi?' chiese con tono indifferente. 'No, asino giulivo. Come posso uscire con lui in un giorno così importante. Il mio amico ha appena avuto una perdita e devo stargli accanto nel miglior modo possibile.'
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Parole dal Passato
Gizem / GerilimTutto finisce, si arriva ad un punto, non si ha più un dopo ma solamente un prima. Il sangue si ferma, il cuore non pompa, il cervello non è più attivo e gli organi smettono di funzionare. Il nostro corpo si arrende per una qualsiasi strana ragione...