the travel.

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Guardo dal finestrino dell'aereo la mia Roma rimpicciolirsi sempre più.

Tutti i ricordi di questi miei 19 anni passano veloci nella mia mente:
Le risate, i pianti, le uscite, i più bei luoghi, gli amici, le prime volte, tutte le varie decolorazioni che hanno rovinato i miei capelli però gli hanno resi la parte del mio corpo con i quali mi trovo più a mio agio. Inconsciamente inizio ad arrotolarmi tra le dita una ciocca di capelli rosa pastello, sorridendo.
Mi ritornano per la mente tutti i miei ex fidanzati, dal primo all'ultimo ed è inevitabile chiedere cosa mi passava per la testa in passato. Un pensiero lo dedico a mia madre e mio padre: inutile dire che Penso di aver fatto la cosa più giusta ad allontanarmi da loro.
I pensieri ed i ricordi riempiono la mia mente, guardo fuori dal finestrino dell'aereo il panorama rimpicciolirsi sempre più.
Sento i miei occhi inumidirsi e non appena una lacrima cola sulla mia guancia mi affetto ad asciugarla.
Decido di prendere il mio telefono, entro saggiamente nella mia playlist preferita indosso gli auricolari e la faccio partire.

"Signorina , l'aereo e atterrato " è una hostess intenta a svegliarmi. Ha un dolce sorriso, i capelli biondi raccolti in uno chignon perfetto e veste la sua uniforme a pennello.
Balzo subito in piedi un po imbarazzata ringraziandola.
Mi affretto a scendere dall'aereo di corsa, e accendo la connessione del telefono.
Mi arrivarono tre messaggi.

Da Mamma: appena l'aereo atterra chiamami.

Da Nic♡: Piccola, buon viaggio. Chiamami quando puoi.

Leggendo il messaggio di Nicoló, il mio migliore amico: una lacrima mi riga lentamente una guancia, e questa volta la lascio scorrere senza vergogna dei miei sentimenti.

Poi apro il terzo messaggio.

Da Tya♡: tutto bene?

Sinceramente mi aspettavo di più da Tya, lei è molto sentimentale diversamente da me, ma è una amica fantastica.
Le rispondo anche io piuttosto fredda, solo per capire cosa sia successo.

A Tya♡: Sisi, tutto bene, a te?

Chiamo mia madre, inizia a chiedermi, come è giusto che una madre dovrebbe fare, come il viaggio sia stato o cose del genere. Le rispondo cercando di essere gentile ed educata, anche se so che non le interessa davvero ciò che mi sta chiedendo. Quando chiudo la chiamata mi sento subito meno in ansia.

Per quanto riguarda Nicolò gli rispondo con breve messaggio.

A Nico♡ : più tardi ti chiamo.

Prendo le mie valigie e con tutta l'euforia e la consapevolezza di essere in questa situazione, per davvero intendo, esco dall'aeroporto dove c'è il tassista che avevo noleggiato prima di partire, ha un cartello in mano con su scritto il mio nome. Gli faccio un cenno e lui non appena si accorge di me, con mia grande sorpresa, mi rivolge un grande sorriso.
"Salve." Lo saluto io ricambiandogli il sorriso.
"Buongiorno signorina, come è andato il viaggio?" Mi chiede mentre prende le valigie e le posa con cura nel cofano del taxi.
"Mi chiami Sofia, comunque molto bene, grazie."

La conversazione in macchina è divertente, il tassista si chiama Tom dovrebbe avere una ventina di anni circa ed è molto simpatico.

"Se vuoi potremmo andare in un bar qui vicino, tanto il mio turno e finito." Mi chiede lui subito dopo che, tra una risata ed un altra, gli raccontai brevemente il sogno di bambina dodicenne di voler andar a vivere a Londra.

"Scusami, semmai per un altra volta, adesso ho da lasciare tutte le valige e sistemarmi nella mia nuova casa" Non posso sicuramente uscire con un ragazzo del quale che conosco solo il nome e qualche curiosità che ci siamo raccontati in 10 minuti in macchina!

" Va bene, Hai ragione. Ti lascio il mio numero nel caso cambiassi idea. Ah comunque siamo arrivati." Parcheggia con una precisione impressionante e subito dopo, come un fulmine esce dal veicolo venendo ad aprirmi lo sportello della macchina, ci guardiamo per un attimo negli occhi e lui sorride, ammetto che è veramente un bel ragazzo.
Arrivati alla porta di quella che sarebbe stata la mia nuova casa, Tom mi lascia la mia valigia, insieme ad un fogliettino.

" questo è il mio numero " aggiunge con un sorriso irresistibile facendomi l'occhiolino.

Io rido imbarazzata. "Ci sentiamo Tom" aggiungo per congedare il ragazzo.

"Lo spero tantissimo, Sofia."

Non appena trovata, incastro la chiave nella serratura, faccio un gran respiro per contenere l'ansia e spalanco la porta.
Mi ritrovo di fronte un dio vero e proprio.
Posso dirmi quasi estasiata.

LØNDØNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora